• ANGOLA: LA MAESTA’ AFRICANA

    ANGOLA

  • ANGOLA: LA MAESTA’ AFRICANA

    ANGOLA

    Spedizioni, Trekking

    Durata 16 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 9 MASSIMO 12  PARTECIPANTI
    Partenze

      2023

    • Dal 10  agosto  al 25  agosto  
    • Dal 7  settembre  al 22  settembre  

    A PARTIRE DA:  

    7.530€

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    Angola

    ANGOLA: LA MAESTA’ AFRICANA

    Da Luanda, la capitale, si scende lungo la costa selvaggia fino a Lobito, principale porto del Paese; si raggiunge quindi Lubango, principale città del sud dall’architettura portoghese situata sul verde e temperato altopiano punteggiato da manghi e baobab, e con un percorso spettacolare si scende un dislivello di 2.000 m fino all’oceano, fronteggiato da aride savane. Si dedicano giornate all’incontro con le popolazioni che abitano la regione, concedendoci il tempo di conoscere la loro cultura e le loro abitudini, popolazioni diverse.. Mucawana, Himba, Muila…Puntando a sud, inizia a prevalere il deserto, fino a raggiungere la stupenda e incontaminata Baia dos Tigres, dove enormi dune striate si tuffano nell’Atlantico disseminato di relitti arenati tra i quali nuotano i delfini, obbligando le vetture a procedere sulla stretta battigia, tra un’onda e l’altra, occupata da una miriade di uccelli marini.  Si entra nel misconosciuto e selvaggio parco nazionale di Iona, esteso quanto il Veneto, abitato da branchi di orici, gazzelle, struzzi e zebre e da pastori nomadi himba, e si incontrano ancora affascinanti popolazioni, perlopiù nomadi, che ancora vivono seguendo le loro antiche tradizioni.

    Si tratta di una spedizione, difficile per i percorsi su pista e fuori pista, per il clima rigido delle 4 notti in tenda e per il caldo torrido del giorno, per le sistemazioni che fuori dalla capitale sono sempre molto semplici, a volte spartane. La gente a tratti solare, aperta e coinvolgente a tratti rigida e scontrosa … un viaggio per chi è interessato ai paesaggi naturalistici forti, estremi, all’incontro con popolazioni dimenticate dal tempo, per chi è ancora alla ricerca di un’Africa vera, un viaggio ricco di contrasti.

    ITINERARIO

    Partenza da Milano per Luanda, capitale dell’Angola, con scalo. L’arrivo è previsto il mattino successivo. Pasti e pernottamento a bordo. 
    Arrivo a Luanda. Trasferimento in hotel. Luanda è divisa in due parti, la baixa (città vecchia) e la cidade alta (la parte nuova). La baixa è collocata vicino al porto ed è caratterizzata da vie strette e vecchi edifici coloniali. Il suo passato coloniale ha lasciato tracce evidenti nella cultura e negli elementi architettonici di questa città, che per molti aspetti ricordano lo stile delle città portoghesi. Fondata nel 1575 come città di una colonia portoghese, Luanda si affermò come importante centro portuale, sia per il commercio, che per il traffico di schiavi con il Brasile. Dal XVII secolo, divenne una colonia Brasiliana e nel 1627 il centro amministrativo dell'Angola. Dopo l'abolizione della schiavitù Luanda si trasformò una delle più importanti città dell'Impero portoghese. In seguito alla guerra coloniale portoghese, l'Angola ottenne l'indipendenza nel 1975, ma la situazione della città era di difficile gestione. Questo portò allo scoppio di una guerra civile terminata nel 2002, dalla quale il paese si trova in fase di ripresa. Tra le attrattive di interesse turistico Luanda è ricca di edifici coloniali in stile portoghese: nei quartieri caratteristici si osservano case decorate con le famose piastrelle di azulejos tipiche della cultura lusitana. A testimonianza del passato portoghese, vi sono due fortezze: la Fortaleza de Sao Miguel costruita nel XVI secolo su di una collina che domina il paesaggio circostante, e la fortezza di Sao Francisco do Penedo, situata nella zona del porto. Il lungomare di Luanda è uno dei luoghi più suggestivi della città: contornando tutta la baia, offre splendidi paesaggi da apprezzare in particolare al tramonto. Altro luogo affascinante è la "Ilha", un isolotto collegato alla terraferma, dove gustare panorami davvero speciali. E certamente il quartiere di Sambizanga, il vero volto della città, e il Museo degli Schiavi, per meglio comprendere l’aspetto più terribile di 500 anni di colonialismo. Tempo permettendo, un po’ di tempo sarà dedicato alla visita della capitale, che sarà poi completata al rientro dal sud, prima del ritorno in Italia. Cena in ristorante, pernottamento in hotel. 
    Si parte in direzione sud per raggiungere il porto coloniale di Lobito, percorrendo una strada panoramica che si snoda lunga la selvaggia costa atlantica. Prima sosta al Miradouro da Lua, punto panoramico da cui si gode di una splendida vista su un paesaggio lunare di colonne di arenaria; quindi a Caboledo, una bella baia isolata paradiso dei surfisti. Si visita quindi la cittadina di Port Amboim, sul mare, dove si tiene uno dei più grandi mercati del pesce di tutta l’Africa del sud, e poi Sumbe, la capitale della provincia, dove si possono vedere un paio di esempi di architettura tropicale moderna così come un vero quartiere socialista, il Bairro E-15, costruito dai Cubani negli anni 80. Arrivo a Lobito in serata. Pernottamento in hotel.
    Visita della città di Lobito e della provincia del Benguela: le gemme dell’architettura portoghese sparse lungo la costa sabbiosa di Lobito e del centro della città di Benguela, capoluogo dell'omonima provincia, sulla foce del fiume Caimbambo; la vecchia ferrovia di Catumbela, situata sulla riva del fiume omonimo, che oggi connette le due città ma che un tempo attraversava l’intero paese, i mercati locali nei sobborghi orientali di Lobito, le spiagge di Caota. Proseguimento per Benguela e pernottamento in hotel.
    Partenza per Lubango, principale centro del sud del paese, capitale della provincia di Huila. Costruita dai portoghesi qui sull’altopiano di Huila. Essa deve il suo nome ad un cereale molto diffuso che costituisce l’ingrediente principale della cucina locale: l’ovulan. Lungo il percorso sosta per la visita di due piacevoli cittadine coloniali: Caluquembe e Cacula. Nel tardo pomeriggio si raggiunge la gola di Tundavala (2150 m.) che, con un salto di oltre mille metri sulla pianura sottostante, si affaccia sul deserto del Namib: da quest’altura, si dice che venissero buttati i prigionieri durante gli anni cupi della guerra civile. I panorami sono davvero suggestivi, come le balconate a strapiombo sulle pianure e sulla scarpata Serra da Leba. Si arriva infine a Lubango. Pernottamento in hotel.
    Giornate interamente dedicate all’incontro con le popolazioni che abitano la regione, concedendoci il tempo di conoscere la loro cultura e le loro abitudini. Diverse sono le etnie che qui ancora sopravvivono seguendo le loro tradizioni. I Mucawana, o Muhakaona, fortemente ostili ai cambiamenti, vivono e si vestono rigorosamente in modo tradizionale; le donne si acconciano i capelli utilizzando un misto di sterco di vacca, grasso e erbe aromatiche. Quando non sono impegnati in attività lavorative, i Mucawana amano festeggiare, ballando e cantando; in queste occasioni le donne sono vestite in modo sgargiante, con corsetti di perline colorate intorno alla vita, strane croci di ferro come monili e trecce multicolore. I Mutua vivono in piccoli insediamenti nel folto della boscaglia e si sostentano principalmente raccogliendo frutti e miele. Non possiedono né terra né animali e sono considerati inferiori dalle tribù circostanti. Ad un primo sguardo non sono molto dissimili dagli Himba, ma con un po’ di attenzione si nota che sono più bassi di statura e che il loro abbigliamento e le loro acconciature sono ben più semplici. Gli Himba, pastori nomadi che vivono secondo le antiche tradizioni, sono sicuramente la tribù più conosciuta e più fotografata. Ma l’incontro con loro è davvero un’esperienza.  Lo stile di vita tradizionale degli Himba è rimasto immutato, ancora oggi vanno orgogliosi delle loro mandrie di bovini che sono fonte di vita e di credenza religiosa. Le donne, che nutrono un particolare culto della bellezza, si spalmano il corpo con una pasta di argilla rossa mescolata a grasso e si ornano con semplici oggetti in ferro, osso, cuoio e conchiglie e indossano una gonnellina di pelle di capra, In realtà l’acconciatura varia a seconda dell’età e dello stato civile. Anche i Muila, tribù di semi-nomadi, vive sull’altopiano. Anche in questo caso le donne si acconciano I capelli con l’oncula, una pasta rossa ricavata da una pietra triturate, mescolata a olio, corteccia d’albero, sterco di vacca e erbe aromatiche e li decorano poi con perline, cibo essiccato e conchiglie. Le donne sono famose anche per le loro collane di fango, che variano a seconda dell’età e dello stato, e che indossano sempre, anche quando dormono. In queste giornate sono previste visite ad Oncocua, un tempo insediamento portoghese rimasto isolato a lungo ora abitato dai tre differenti gruppi etnici Himba, Mucawana e Mutua, e a Chibia, città-mercato, principale centro dell’etnia Muila.Pernottamenti in tenda.
    Oggi ci attende una lunga giornata di trasferimento, ma non per questo meno interessante. Si lascia Oncocua direzione Lubango. Lungo il percorso sosta a Cahama e proseguimento per Lubango, capitale della provincia di Huila. Lubango si trova nell’area di un antico villaggio bantù, ed è stata poi colonizzata dai boeri del Sudafrica e in seguito occupata dai portoghesi. Pernottamento in hotel.
    Da Lubango si continua ancora verso sud fino a Namibe, una malinconica città di frontiera e capitale dell’omonima provincia, terzo più importante porto del Paese, già importante scalo di pesca al tempo dei portoghesi, da cui fu fondata. La strada che collega le due città è decisamente panoramica, quindi sono previste soste fotografiche e non solo lungo il percorso. Uno stop è previsto al movimentato centro di Humpata prima di scendere sulla costa attraversando il Leba Pass (1600 m.), uno dei passi più spettacolari d’Africa. Una volta raggiunta la pianura, sosta al mercato di Manguerinhas e a Caraculo. Si raggiunge Namibe nel pomeriggio, quindi visita della cittadina con i suoi viali alberati e i decadenti edifici coloniali d’origine portoghese. Pernottamento in hotel.  
    In mattinata, dopo un’ultima esplorazione della città, partenza per Virei. Lungo il percorso si vedranno le preistoriche Welwitschia mirabilis, una pianta diffusa nell'Africa sud-occidentale, nelle zone desertiche del Namib, tra Angola e Namibia. Una caratteristica insolita di questa pianta è l'eccezionale longevità; alcuni esemplari hanno oltre 2000 anni. L'aspetto generale della pianta è quello di una grande matassa di nastri verdi, larghi fino a quasi mezzo metro e lunghi cinque, attorcigliati e deposti sul suolo, con le parti finali che progressivamente muoiono, si sfilacciano, e diventano di colore marrone. La natura porosa delle foglie fa sì che queste assorbano l’umidità dalle nebbie prodotte dalla condensazione atmosferica e quindi la maggior parte dell'acqua necessaria alla pianta. Il paesino di Vrei è il principale centro dell’etnia Mucubal: visita di uno dei loro villaggi. I mucubal sono un sottogruppo dell’etnia Herero e vivono principalmente di agricoltura e allevamento del bestiame, e mantengono tradizioni molto particolari. Le donne Mucubal sono famose per il loro abbigliamento, in particolare per il loro copricapo, chiamato ompota, costituito da una struttura in vimini ricoperta di stoffa decorate con perline e conchiglie, al cui interno un tempo portavano code di mucca, oggi ormai questa tradizione va scomparendo. Caratteristiche anche le cavigliere e i bracciali in ferro, oltre alle strutture di cord ache portano sul petto.  Alle ragazze vengono anche affilati i denti superiori e rimossi quelli inferiori. La divinazione è molto importante, vari amuleti e talismani vengono utilizzati per protezione, anche del bestiame. Quest’ultimo viene sacrificato e mangiato solo in occasioni speciali. Generalmente non mangiano carne né pesce e a loro alimentazione è composta da mais, uova, pollo e latte. Dopo la visita si prosegue per il sito di Tchitundo Hulo, per scoprire una vasta collezione di arte rupestre preistorica. Le pitture di animali, piante e figure umani risalgono probabilmente a più di 20.000 anni fa. Pernottamento in campo.
    Ultima visita ad un villaggio dell’etnia Maracul, quindi lunga giornata di trasferimento per raggiungere nuovamente la costa atlantica.  Qui incontreremo la guida che sarà con noi il giorno successivo per la Baia dos Tigres. Pernottamento in lodge.
    Molto presto al mattino si prosegue ancora verso sud, verso il confine con la Namibia, attraversando lo spettacolare tratto del deserto del Namib, una delle zone più aride della terra, l’unico vero deserto dell’Africa del sud. La provincia del Namibe vede l’incontro straordinario di mare, cordoni di dune, deserto e savana. Il risultato è uno scenario semplicemente straordinario che non può non riportarci con la mente alla vastità dell’universo al tempo della creazione. Man mano che si scende le dune si fanno più impressionanti, sempre più a strapiombo sull’oceano, si avvistano relitti di navi naufragate in tempi anche recenti, che contribuiscono a creare un’atmosfera molto suggestiva. Si continua ancora, verso la nostra destinazione, ideale epilogo del nostro viaggio: Baia dos Tigres, l’enorme baia naturale dove le dune cadono a picco sulla spiaggia e sul mare. Un luogo di sogno che si è “salvato” dallo sfruttamento commerciale (25.500 ettari di baia per 35 metri di profondità) per la mancanza di sorgenti di acqua potabile.  La sabbia si colora di cromature cangianti che vanno dall’ocra al marrone scuro: somiglia al manto di una tigre la Baja dos Tigres…. l’isola separata dalla terraferma da un istmo, ma che un tempo era una penisola. L’atmosfera è ipnotica e misteriosa. All’orizzonte si intravede una città che sembra galleggiare sulle onde, la “città fantasma” un tempo abitata da coloro che lavoravano nella fabbrica conserviera dove si inscatolava il pesce, ma ora l’oceano ha coperto il lembo di terra che l’univa al continente. La visione è davvero magica. Tempo per passeggiare e esplorare la zona. In quest’area ancora selvaggia, non si escludono incontri con le popolazioni che abitano in questa terra difficile, tribù Himba e Mucuroca.Pernottamento in tenda.La visita alla Baia dos Tigres è soggetta alle condizioni metereologiche e alle maree, e di conseguenza può subire variazioni. 
    Si prosegue quindi per Curoca, caratterizzata da formazioni rocciose di arenaria, in un paesaggio desertico che arriva fino alla spiaggia battuta dalle onde dell’oceano. Siamo in una delle zone più aride della terra. Si ritorna a Namibe, in aeroporto, per il volo di rientro a Luanda. Trasferimento in hotel e pernottamento.
    Completamento delle visite della città. In tempo utile trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia.  
    Arrivo a Lisbona e proseguimento per Milano. Per ragioni tecnico-operative e/o a seconda delle maree e/o dalle condizioni delle strade l'itinerario potrà essere invertito o modificato dalla guida sul posto se ritenuto necessario e nell’interesse del gruppo.  

    Perché con noi

    • un viaggio che dalla capitale Luanda scende via terra fino quasi al confine con la Namibia
    • ad accompagnare la spedizione c'è sempre un nostro Esperto 
    • si visitano cittadine dall'architettura coloniale, zone desertiche, popolazioni sconosciute, si corre lungo l'oceano. Un viaggio emozionante in un'Africa ancora vergine, fuori dalle rotte più battute
    • spedizione in 4x4 con posto finestrino garantito
    • 5 pernottamenti in tenda igloo

    I nostri esperti

    Esperto Kel 12

    Dal 10  agosto  2023 al 25  agosto  2023

    MARCO STEFANO GIUSSANI

    Dal 7  settembre  2023 al 22  settembre  2023

    Approfondimenti di viaggio

                   MEZZI DI TRASPORTOUtilizziamo veicoli fuoristrada 4X4 dove prendono posto 3 viaggiatori + 1 autista. I viaggiatori hanno a disposizione un posto finestrino garantito. Si consiglia di viaggiare alternativamente sui diversi mezzi e comunque le spiegazioni avverranno quando il gruppo è unito.   WINDOW WINDOW  DRIVER PASS 2      FRONT     TL or PASS 3  PASS [...]