BAZAR, MADRASE E STORIE DELL’ANTICA SOGDIANA

TAGIKISTAN UZBEKISTAN

  • BAZAR, MADRASE E STORIE DELL’ANTICA SOGDIANA

    TAGIKISTAN UZBEKISTAN

    Viaggi con Esperto
    Durata 13 giorni
    Partecipanti minimo 8 massimo 16  partecipanti
    Partenze

    A PARTIRE DA:  

    3.600€

    Uzbekistan - Tagikistan

    BAZAR, MADRASE E STORIE DELL’ANTICA SOGDIANA

    VIAGGIO NOVITA’ 2023

    La paradossale fortuna dell’Asia Centrale è di essere stata per secoli dimenticata dallo sviluppo e dalle cronache mondiali. È così che ha potuto conservare il suo fascino senza tempo ancora scandito dalla natura o dallo scintillio delle tessere di mosaico delle imponenti madrase che plasmano quelle che un tempo erano brulicanti città carovaniere. Mausolei silenziosi, moschee finemente decorate, i bazar con i loro odori di spezie, i sorrisi e i vestiti colorati della gente. Il cuore dell’Asia è qui, è vivo e ci riporta subito nella leggenda: lungo la Via della Seta e, prima ancora, sulle orme di Alessandro Magno.

    Le seguiremo attraverso le antiche satrapie persiane: la Battriana e la Sogdiana.

    Questo è un viaggio che riunisce ciò che la geografia politica ha diviso: Uzbekistan e Tajikistan hanno molto in comune, dalla storia alla lingua alla gastronomia. Il nostro periplo attorno alla Storia, lasciandoci volentieri sedurre dalle numerose poesie e leggende che fioriscono tra le steppe e le montagne, inizia da Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, per avventurarsi subito “fuori rotta”, tra i bazar e le vette aspre del vicino Tajikistan. Khujand, discendente da una delle mitiche città fondate da Alessandro, Penjikent, con i suoi straordinari siti archeologici. Ma, soprattutto, è qui che la Natura si mostra nella sua veste più bella, dalla fertile Valle del fiume Zaravshan ai Sette Laghi che si sviluppano fino a 2.400 metri, come pietre luccicanti piovute dal cielo. Dalla capitale Dushambe, di postura sovietica, rientriamo in Uzbekistan per esplorare un’area poco conosciuta, quella con capoluogo Termez e che ha visto passare persino il buddismo, testimoniato dal complesso religioso di Fayaz Tepe. E, infine, visiteremo le due più ricche e gloriose città lungo la via della Seta: Bukhara e Samarcanda, entrambe patrimonio dell’Unesco. La prima particolarmente cara al mondo islamico per le sue madrase, le moschee e alla presenza, in passato, di personaggi religiosi e scienziati che ne hanno accresciuto il prestigio. E la seconda, nota anche come “Specchio del Mondo”, “Giardino dell’Anima” o “Perla dell’Est”, grazie ai fasti di Tamerlano e Ulug Bek, conserva una bellezza cristallizzata nel tempo.

    Tredici giorni di viaggio, dalle città carovaniere dell’Uzbekistan alle valli remote del Tajikistan, per lasciarsi stupire da uno stile di vita ancora semplice ma dignitoso e da una cultura che affonda le sue radici, seppur lontane, proprio accanto alle nostre.

    Itinerario di viaggio

    Partenza in mattinata da Milano con volo di linea via scalo europeo a Tashkent. L’arrivo è previsto in nottata. Incontro con il nostro referente in loco dopo il disbrigo delle pratiche doganali, poi trasferimento privato in hotel e pernottamento. NB: in base alla disponibilità, è possibile partire anche dall’aeroporto di Roma Fiumicino avendo a disposizione il servizio di assistenza aeroportuale. Per partenze da altri aeroporti italiani, previa disponibilità, è sempre previsto un supplemento tariffario. 
    Dopo la colazione, iniziamo le visite di Tashkent, la città più importante dell’Asia Centrale, nodo commerciale dell’intero Turkestan.Oggi conta oltre 2,5 milioni di abitanti e rappresenta la quarta città dell’ex Unione Sovietica dopo Mosca, San Pietroburgo e Kiev. Prima del terremoto del 1966 che la rase al suolo, il canale di Ankhor separava la città vecchia (uzbeka) da quella nuova (russa). La prima consisteva in un dedalo di viuzze intorno al Bazar Chorsu, la seconda in ombrosi viali che s'irradiavano dall'odierna piazza Amir Timur. Il terremoto ne ha stravolto la fisionomia che è stata ricostruita dal periodo post sisma ai giorni nostri. Tashkent ha il suo centro moderno nella piazza Amir Timur, caratterizzata da una statua di Tamerlano. Il traffico, pur notevole, è agevolato da una metropolitana che costituisce motivo di vanto per la ricchezza dei decori delle varie stazioni. Avremo modo di visitare una stazione durante la giornata. Della parte moderna ci recheremo anche in piazza del Teatro dell’Opera e in piazza dell’Indipendenza. La zona vecchia ha invece il cuore nelle vicinanze del Bazar Chorsu, il mercato locale dei contadini. Sotto la cupola verde, la sua natura non è stata completamente stravolta negli ultimi anni. Sulla vicina altura, poco più a sud, a poche centinaia di metri, sta la Madrasa di Kulkedash. Pranzo in ristorante locale in corso di visita. Il centro religioso ufficiale della repubblica è la Piazza Khast Imam, dove si trovano la Madrasa Barak Khan e la Moschea Tila Shaikh (chiamata anche Moschea Khast Imam) nella cui biblioteca è conservato il Corano di Osman del VII secolo, ritenuto il più antico del mondo. NB: L’ordine delle visite della città potrebbe cambiare a seconda degli orari, delle indicazioni del tour leader in accordo con la guida locale e a seconda delle contingenze.  
    Prima colazione in hotel e inizio del nostro viaggio itinerante tra paesaggi, città e antica gloria del cuore dell’Asia Centrale che, a dispetto della posizione geografica che in passato le ha fruttato meraviglie e ricchezze, appare oggi un luogo quasi dimenticato tra i due grandi blocchi del mondo di oggi e di ieri: Oriente e Occidente. Forse anestetizzati dai decenni di appartenenza all’Unione Sovietica, e poi da un’indipendenza che ha portato uno sviluppo lento e disomogeneo, gli “Stan” conservano però quella scintilla di esotismo – inteso come “diversità, ciò che sta al di fuori” – che è la migliore premessa per lasciarci sorprendere e dare vita ad un viaggio nel viaggio.Ci dirigiamo quindi in direzione sud, verso il confine terrestre tra Uzbekistan e Tajikistan che raggiungiamo in poco meno di due ore, a seconda del traffico. Controlli doganali e incontro con la guida tagika, che ci accompagnerà verso la prima tappa, Khujand (o anche Xuçand), che raggiungiamo in meno di un’ora.Secondo i testi storici, la città fu fondata nel 329 a.C. da Alessandro Magno, originariamente nota come Alessandria Eschate (Alexandria Ultima in latino, ovvero Alessandria la lontanissima). Un bastione di sei km, di cui però non rimane alcuna traccia, fu costruito per i coloni greci per difendersi in un territorio così ostile. Siamo nel cuore dell’antica Sogdiana, regione storica di civiltà iranica iniziatasi a diffondere nel VI secolo a.C. e che si estendeva a sud dal fiume Oxus e a nord dal deserto del Kyzyl Kum. Scomparsa dalle cartine geografiche attorno al medioevo, ne rimane solamente qui un accenno toponomastico: siamo infatti nella moderna regione tagika chiamata “Suqd”. Una regione che non si può, d’altra parte, cancellare dalla Storia: perché proprio una reale sogdiana, Rossane, andò in sposa ad Alessandro Magno, colpito dalla sua grande bellezza. Dopo la celebre battaglia di Gaugamela (avvenuta nel 331, ovvero due anni prima la fondazione di Alessandria Eschate), il condottiero macedone proseguì per la Sogdiana espugnano Rocca di Arimazes, ritenuta inespugnabile e dove Rossane, che era la figlia del satrapo Ossiarte (poi re della Sogdiana), si rifugiava. La città divenne un importante punto di sosta sulla Via della Seta settentrionale, situata proprio sulle sponde del fiume Syr Darya.Oggi Khujand è la seconda città più grande del Tajikistan. Visiteremo la Moschea Centrale, il Bazar Panjshanbe, il Museo Archeologico, la Fortezza di Timurmalik, la Moschea e la Madrasa di Sheikh Muslehiddin e la Piazza Ismail Samani. Sistemazione poi in hotel, cena e pernottamento. 
    Prima colazione in hotel e partenza alla volta di Panjakent via Istaravshan. Man mano che ci dirigiamo verso sud, i paesaggi si riempiono di alte vette, vallate, blocchi di arenaria. Sono i monti Turkistan, una diramazione del complesso montuoso degli Alay e che si dipana longitudinalmente tra Uzbekistan, Tajikistan e il vicino Kirhizistan. Le vette più alte superano ampiamente i 5.000 metri di altitudine, le vallate che guardano a settentrione si ricoprono di boschi e vegetazione sotto la quota della neve, mentre quelle che si rivolgono a meridione sono aspre e brulle. Attraversando una lunga galleria, arriviamo nella Valle del fiume Zaravshan. Lo spartiacque con i monti omonimi, che si affacciano da sud altrettanto alti e brulli. Ma soprattutto un fiume – che in persiano significa “portatore di oro” – che traccia un percorso spesso utilizzato in passato per collegare oriente e occidente lungo la Via della Seta. Dopo circa 870 km, lo Zaravshan si disperde in una palude salmastra e desertica nei pressi di Bukhara, a soli venti km dal fiume Amu Darya. Arriviamo a Penjikent, il cui significato è “cinque villaggi", verso ora di pranzo. Penjikent era uno dei più importanti centri culturali e artistici dell’antico regno della Sogdiana ed è anche conosciuta come la "Pompei dell’Asia Centrale". Nel pomeriggio visitiamo il Museo Rudaki e i resti archeologici dell’antica Panjakent, città fortificata e provvista di palazzo reale con affreschi e templi zoroastriani.Sistemazione, cena e pernottamento. 
    Dopo colazione, ci spingiamo a pochissimi chilometri dal confine con l’Uzbekistan per visitare uno dei siti più importanti del Paese, dichiarato infatti patrimonio Unesco. Sarazm, che significa "dove inizia la terra", è un sito archeologico che testimonia lo sviluppo degli insediamenti umani in Asia centrale, dal IV millennio a.C. alla fine del III millennio a.C. Il sito, uno dei più antichi dell'Asia centrale, è situato tra una regione montuosa adatta all'allevamento del bestiame e un'ampia valle propizia allo sviluppo dell'agricoltura e dell'irrigazione da parte delle prime popolazioni insediate nella regione. Sarazm testimonia anche antichi scambi commerciali e culturali e relazioni economiche con i popoli su una vasta area geografica, che si estende dalle steppe dell'Asia centrale e del Turkmenistan, all'altopiano iranico, alla valle dell'Indo e fino all'Oceano Indiano. Proseguiamo poi dedicando il resto della giornata ad una delle più belle espressioni della Natura in quest’area di mondo: la zona dei Sette Laghi. Anche chiamati laghi di Marguzor o, più poeticamente, “le sette bellezze della Valle di Shing”, si tratta di un gruppo di laghi formatosi sulla base di antiche morene disciolte: ogni lago si caratterizza per un colore dell’acqua particolare. Il lago più basso si trova a un'altitudine di 1.598 metri slm, il secondo a 1.700 metri e così via: ogni lago è più alto, più bello e più remoto del precedente, con l'ultimo lago, di nome Hazorchashma, a più di 2.400 metri sul livello del mare. Da queste parti si dice che chi lo raggiunge, troverà la vera felicità. La fama di questi laghi deriva anche, oltre dalla loro selvaggia bellezza, anche dalle leggende che aleggiano su quest’area. Secondo la tradizione, infatti, una volta nella valle viveva un fabbro con le sue sette bellissime figlie. Un giorno il governatore locale vide la figlia minore e se ne innamorò. Il padre accettò di dargli sua figlia in sposa, ma lei non voleva sposare il vecchio governatore. La ragazza ricorse quindi ad uno stratagemma: insistette che si sarebbe sposata solo se il governatore le avesse costruito un palazzo d'oro. La ragazza era sicura che non ce l'avrebbe fatta, ma, ispirato dall'amore, il vecchio fece un miracolo e costruì il palazzo in quaranta giorni. Rendendosi conto che il suo destino era deciso, il giorno del suo matrimonio, la giovane bellezza si gettò dal tetto del palazzo nel suo abito da sposa. Il lago Mizhgon è apparso in quel luogo e gli altri laghi si sono formati dalle lacrime delle sue sorelle. Pranzo a picnic in corso di escursione.Rientro a Panjakent, cena e pernottamento. 
    Dopo colazione, ci allontaniamo dal confine con l’Uzbekistan per proseguire il nostro tour nella parte Tagika. Un territorio che solamente le cartine geografiche hanno diviso, ma che ha sempre rappresentato un continuum culturale. Il nostro rientro, in ogni caso, è posticipato solamente al giorno successivo, più a sud, per consentire anche la visita di Dushambe. Raggiungiamo la capitale del Paese in tarda mattinata. La città ha raggiunto ormai i 900.000 abitanti e rappresenta il centro nevralgico del Tajikistan a livello politico, economico e culturale. Eleganti edifici neoclassici, viali alberati e bellissime montagne sullo sfondo rendono la capitale tagika una piacevole città dove sostare. Nel XVII secolo Dushanbe non era che un villaggio dove ogni lunedì vi si svolgeva una fiera che attirava artigiani e mercanti della regione circostante. Il suo nome in lingua tagika significa appunto “Lunedì”. Nel 1929 fu nominata capitale della Repubblica Socialista Sovietica del Tagikistan e, in onore di Stalin, fu ribattezzata Stalinabad, nome che mantenne fino al 1961. La città ha subito danni a causa della guerra civile scoppiata dopo la proclamazione dell’indipendenza del Tagikistan.Visitiamo il museo di Storia Nazionale, il cui pezzo principale è l’immensa statua del Buddha dormiente di Adjina-Tepe il giardino botanico, uno dei luoghi più amati dai suoi abitanti e il Bazar centrale. Pranzo in ristorante locale in corso di visite.Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. 
    Prima colazione. Partenza verso l’Uzbekistan e prima sosta appena fuori dalla periferia di Dushambe per la visita alla fortezza di Hisor. Risalente al XVIII secolo, è riimasta in attività fino al primo dopoguerra. Accanto alla fortezza ci sono due Madrasee, risalenti tra il XVIII e il XIX secolo.Proseguimento fino al confine e controlli doganali. Cambio del pulmino e pranzo in ristorante locale in corso di viaggio. Arrivo nel pomeriggio a Termez, capoluogo della regione di Surkhandarya e situata in posizione strategica: sulle rive di un grande fiume dell’Asia Centrale, l’Amu Darya, che segna anche il confine con l’Afghanistan (i due Paesi sono collegati attraverso il “Ponte dell’amicizia”). Il toponimo significa, in lingua greca, “posto caldo” (da Thermos) e, anche da qui, passarono le truppe di Alessandro Magno. Termez fu uno dei centri più importanti e popolosi dell’antica Battriana. Sistemazione in hotel, eventuale tempo libero con tour leader a disposizione per un primo approccio alla città. Cena e pernottamento. 
    Prima colazione in hotel e intera giornata dedicata alla visita di Termez.Duemila cinquecento anni di Storia, tra via della Seta e un avvicendarsi anche di religioni differenti: zoroastrismo, ellenicismo e persino buddismo. A questo proposito, la visita forse più particolare è proprio a quello che un tempo era il principale centro di diffusione del buddismo in Asia Centrale: il complesso di Fayaz Tepe. La fondazione del sito risale al I secolo d.C., con un picco di attività intorno al III e IV secolo durante il periodo Kushan, prima di subire un fatale declino intorno al V secolo d.C.Visitiamo poi il Museo Archeologico, probabilmente uno dei più belli dell’Asia Centrale: migliaia di sculture, vasi di terracotta, ceramiche, dipinti murali e pietre preziose riflettono il ricco retaggio della regione.Proseguiamo con il complesso del Sultano Saodat e la Fortezza Kirk Kiz, costruita in terracotta e probabilmente avente una funzione più di residenza fuori città o caravanserraglio. Infine, visitiamo il Mausoleo di Al-Hakim at-Termiziy, uno dei luoghi più “santi” della città, risalente al IX secolo.  Pranzo e cena in ristorante locale, pernottamento in hotel. NB: l’ordine delle visite della città può cambiare in base alle indicazioni del tour leader in accordo con la guida locale.  Il complesso del Sultano Saodat Il sito buddista di Fayaz Tepe 
    Dopo colazione partenza verso nord in direzione di Bukhara. Oggi è previsto il trasferimento più lungo e faticoso del viaggio: circa 430 km di strada, ma che ci permettono comunque di osservare il paesaggio, i villaggi e le città uzbeke. In particolare, ci fermeremo presso il caratteristico paese di Sairob e successivamente per un pranzo in ristorante locale.L’arrivo a Bukhara è previsto nel tardo pomeriggio. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. 
    Prima colazione e intera giornata dedicata a Bukhara, considerata la città più “santa” tra le città carovaniere e patrimonio dell’Unesco. La città ha vissuto vicende alterne, ma le sue gioie non sono state stravolte negli ultimi duecento anni, anche se il suo periodo migliore l'ha trascorso tra il IX e X secolo quando era capitale di uno stato, quello samanide, che prende nome da Ismail Samani, fondatore della dinastia cui è dedicato uno dei più antichi edifici islamici di Bukhara. Più in generale, si è caratterizzata come “pilastro dell’Islam”, “nobile Bukhara”, cuore religioso e culturale dell’Asia Centrale anche grazie alla presenza di personaggi religiosi e scienziati che ne hanno accresciuto il prestigio nei secoli.Dell’antica rete di canali e vasche che assicuravano rifornimento idrico, ma anche frequenti pestilenze, rimane un’importante testimonianza nella piazza Lyabi-Hauz, adornata da gelsi secolari e dove si affacciano importanti monumenti. Costituisce il cuore del centro storico che si stende tra tre vie che si uniscono formando un triangolo. La denominazione indica “intorno alla vasca” e ben rappresenta il ruolo che ancora oggi svolge il posto nonostante lo sviluppo moderno della città. Osserviamo gli edifici e le madrase che vi s’innalzano ai lati, tra cui la Madrasa Nadirkhon Devanbegi e la Madrasa Ulugbek. La Madrasa di Nadirkhon Devanbegi è del XVII secolo. Originariamente, per il ruolo commerciale e la posizione della città, nasce come caravanserraglio e sull’ampia facciata offre due grandi pavoni rivolti verso un sole con fattezze umane. È uno degli esempi più evidenti della possibilità di non rispettare il tradizionale divieto islamico di raffigurare esseri viventi. Poco distante si trova la Moschea Mogaki Attari, la più antica dell’Asia Centrale. Risale al IX secolo con aggiunte del XVI. Le sue origini però sono ancora più antiche perché alcuni scavi hanno riportato alla luce parti di templi zoroastriano e buddista. Questo luogo pare esemplificare bene il carattere storicamente tollerante di Bukhara, come conferma anche il fatto che una parte di questo complesso fosse nel passato usata come sinagoga.  Tutta la zona a nord ovest della Lyabi-Hauz era dedicata da sempre ai mercati. Oggi ne rimangono tre, destinati soprattutto ai turisti, e tutti in ambienti coperti e sormontati da cupole con i tetti progettati per convogliare all’interno l’aria fresca. Ci recheremo quindi al Taqi-Sarrafon, il bazar destinato ai cambiavalute, al Taqi-Telpak Furushon, quello dei cappellai e al Taqi-Zargaron, occupato dai gioiellieri. Tutti offrono ogni genere di mercanzia, dai tappeti, per i quali la città è celebre, anche se più per il loro commercio che per la loro fabbricazione, agli oggetti di artigianato, per cui il Paese è famoso.Visitiamo poi il complesso di Poi Kalon con la moschea e l’alto minareto del XII secolo costituiva un tempo il punto di riferimento per le carovane che arrivavano dal deserto circostante. Le sue 14 fasce di mattoncini cotti color sabbia, tutte diverse una dall’altra, sono state per secoli un esempio per l’architettura della regione.Poi visiteremo la colossale fortezza Ark, di cui rimangono impressionanti mura restaurate dai sovietici; è la costruzione più antica di Bukhara. Era una città regale all’interno della città e fu abitata fino al 1920, anno in cui fu bombardata dall’Armata Rossa. La cittadella è circondata da possenti mura, che danno ancora un’ottima idea del suo splendore di un tempo. Pranzo in ristorante locale e cena libera, per godersi in autonomia o seguendo il tour leader, l’atmosfera ospitale e conviviale della città. NB: l’ordine delle visite può cambiare in base alle decisioni del tour leader in accordo con la guida locale. 
    Colazione in hotel e continuazione delle visite della città con il complesso Bakhauddin Nakshband, mausoleo monumentale dedicato a un mistico sufi. Poco a est del centro storico si trova il Chor Minor, un edificio notevole con 4 minareti costruito nel 1807 e, a seguire, visitiamo il Sitorai Mokhi Khossa, poco fuori la città, ovvero la residenza estiva dell'ultimo Emiro di Bukhara costruita durante il 1912-1918. Il palazzo oggi ospita il Museo delle arti decorative e applicate di Bukhara. Pranzo in ristorante locale e partenza con treno veloce per Samarcanda. Trasferimento privato in hotel, sistemazione e cena. Per chi vorrà, possibilità di una prima passeggiata serale in compagnia del tour leader per ammirare Samarcanda di notte. Pernottamento in hotel. 
    Prima colazione e giornata interamente dedicata alla scoperta di questa città leggendaria.Specchio del Mondo, Giardino dell’Anima, Gioiello dell’Islam, Perla dell’Est, Centro dell’Universo: sono alcuni dei nomi dati a questa città su cui aleggia ancora l'atmosfera delle leggende di "Arabian nights". Situata nell’oasi del fiume Zarafshan, che abbiamo precedentemente incontrato nella parte Tagika, Samarcanda è una delle più antiche città del pianeta, con più di 2.500 anni di storia. Dalla sua fondazione nel V secolo a.C. la città ha alternato momenti di splendida espansione a secoli di decadenza. Fu sottomessa ai persiani durante il VI secolo e conquistata da Alessandro il Grande. In seguito, le orde di Gengis Khan ebbero la meglio sulle difese della città, ma fu con Tamerlano che la città assunse gli splendori che la resero famosa, dal momento in cui, nel 1369, la nominò capitale del suo vastissimo impero. Grazie ai suoi capolavori architettonici e archeologici, “la città delle cupole azzurre” è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.La visita comincia dal suo luogo più iconico: Piazza Registan. Il complesso del Registan, che in tagiko significa “luogo sabbioso”, è sicuramente una delle immagini più splendide e celebri di tutta l’Asia. Si tratta di un’immensa piazza, su cui prospetta un grandioso complesso architettonico tardo-medievale di madrase e moschee. Nel XIV secolo il complesso era il centro commerciale della città, con la grande piazza adibita a bazar. Il complesso principale è formato da tre immense madrase, Ulugbek, Shir Dar e Tilla Kari, che svettano verso il cielo con le loro splendide decorazioni di piastrelle azzurre. La simmetria delle facciate e l’eleganza delle proporzioni, insieme alle mattonelle smaltate verdi e blu, creano un’apoteosi di colori. Ovunque, motivi decorativi riproducono frasi in caratteri arabi, raffinati mosaici e arabeschi. Visita della Moschea di Bibi Khanum, dedicata alla bella moglie di Tamerlano e allo splendido complesso funerario di Shakhi-Zinda, il “Sepolcro del Re Vivente”. Per alcuni è il monumento che più rimane impresso di Samarcanda. Si tratta di un’area funeraria composta di alcuni santuari realizzati attorno alla probabile tomba del cugino del profeta Maometto. Il luogo, meta di pellegrinaggio, è molto coinvolgente non solo architettonicamente. Terminiamo la mattina con una passeggiata attraverso il frenetico e variopinto Bazar Siyob. Il pranzo l’abbiamo previsto presso una famiglia locale, ospiti in una casa privata, per meglio entrare a contatto con i costumi e le tradizioni, anche gastronomiche, della società uzbeka.Riprendiamo le visite con l’Osservatorio di Ulugbek e il Gur Emir, l'eterna dimora di Tamerlano, con la cupola blu alta oltre 30 metri. Ultimato nei primi anni del XV secolo, è un insieme non particolarmente imponente come ci si aspetterebbe riguardando un così famoso personaggio. Infatti, furono le circostanze a far sì che Tamerlano fosse sepolto qui invece che nella cripta di Shakhrisabz. L’area che protegge oltre alla lapide di Tamerlano anche quelle di figli e nipoti, è all’interno di un edificio caratterizzato da una grande cupola scanalata. La tomba vera e propria del condottiero si trova in una cripta inferiore, come era consuetudine delle sepolture islamiche. Terminiamo la giornata con una visita ad una vecchia fabbrica di carta di seta, che funziona ancora seguendo il metodo originale.Cena conclusiva del viaggio in ristorante locale e pernottamento in hotel. 
    In nottata trasferimento privato in aeroporto in tempo utile per il volo di linea via scalo europeo di rientro in Italia. L’arrivo a Milano è previsto nel primo pomeriggio. Fine del viaggio. Verso i 7 Laghi, TajikistanPiazza Registan a SamarcandaPaesaggi dei monti TurkistanIl complesso religioso di Po-i-Kalyan a Bukhara 

    Perché con noi

    - Siamo gli unici a proporre il Tajikistan abbinato all'Uzbekistan sia nella sua versione classica, con Bukhara e Samarcanda, sia con l'interessante regione di Termez - Dalla Via della Seta ad Alessandro Magno e Tamerlano, la regione storica della Sogdiana è ricca di cultura e leggende - Tour con un focus culturale ma anche naturalistico: si esplorano le montagne tagike oltre che visitare le città carovaniere uzbeke - Guida locale parlante italiano in Uzbekistan ed esperto della destinazione dall'Italia - Pranzo ospiti presso una famiglia locale a Samarcanda

    Approfondimenti di viaggio

    IMPORTANTE – LEGGERE CON ATTENZIONE Il viaggio è una proposta originale alla scoperta delle principali antiche città carovaniere ma anche di alcune città non turistiche e di bellezze naturali di rara bellezza. L’itinerario abbina l’area orientale dell’Uzbekistan e quella occidentale del Tajikistan cercando di seguirne la continuità culturale, talvolta linguistica e gastronomica, che accomuna quella regione che un tempo si chiamava Sogdiana. La proposta di viaggio è dedicata a [...]