• CHIESE, MOSCHEE E CARAVANSERRAGLI

    TURCHIA

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    TURCHIA

    Viaggi con Esperto

    Durata 13 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 10 MASSIMO 16  PARTECIPANTI
    Partenze

      2023

    • Dal 27  agosto  al 8  settembre  

    A PARTIRE DA:  

    3.400€

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    Turchia

    CHIESE, MOSCHEE E CARAVANSERRAGLI

    Il nostro esperto ci accompagna in Turchia Orientale attraverso le valli dell’altopiano anatolico, tra i resti di grandi popoli antichi, gli ittiti e gli urartei, nella terra di nascita del Tigri e dell’Eufrate, da sempre snodo focale di genti e di merci tra Oriente e Occidente. Viaggiare in Turchia Orientale è viaggiare in una terra spesso tralasciata dalle rotte del turismo e, forse grazie anche a questo, inaspettata, genuina e affascinante come pochi altri luoghi. La conoscenza di questa terra è un patrimonio fondamentale per saper interpretare tante altre parti del mondo sia occidentali che orientali e il nostro esperto, grazie ai suoi studi approfonditi e alla sua lunga esperienza di viaggio in Turchia Orientale, è la migliore guida possibile alla sua scoperta.
     

    ITINERARIO

    Partenza dall’aeroporto di Milano Malpensa con volo di linea Turkish Airlines per Istanbul. Dall’aeroporto raggiungiamo il centro città che dista circa un’ora (traffico permettendo) con il nostro pulmino privato.Nel pomeriggio tempo libero a disposizione.Pranzo a libero, cena inclusa. NB: -la partenza da Roma è possibile su richiesta alla stessa tariffa. La partenza da altri aeroporti italiani è possibile, a seconda della disponibilità, e con un supplemento tariffario. -il punto di ritrovo per tutti coloro che arriveranno in modo individuale, sia che continuino con trasferimento privato verso il centro città sia che debbano ricongiungersi al resto del gruppo, sarà presso la Porta 13. Dopo il recupero dei bagagli e il passaggio di controllo doganale, occorre tenere il cammino a destra per circa un minuto fino a scorgere a sinistra l’ indicazione “Porta 13” (Ciqis 13). All’ esterno di questa uscita avverrà l’ incontro con chi deve effettuare il trasferimento o col resto del gruppo di viaggio. 
    In mattinata, trasferimento in aeroporto per il volo diretto a Kars, all’estremità orientale della Turchia.Come per altri centri di frontiera, la città di Kars ha avuto una storia molto movimentata e complessa: la conquista bizantina nell’anno mille, la dominazione dei turchi selgiuchidi e infine il controllo degli ottomani. Dal 1800 in poi la città è stata una pedina al centro degli scontri tra Russia e Turchia e, solo dopo il 1920, il suo territorio è passato definitivamente sotto il controllo del governo turco.Dall’imponente forte, costruito dai georgiani e rimaneggiato dagli ottomani, si gode un ampio panorama sulla città. Accanto alla cittadella si eleva la chiesa armena dei Santi Apostoli. La chiesa passata dal culto cristiano a quello musulmano e infine ritornata alla sua fede originaria è molto interessante dal punto di vista architettonico per la sua cupola sormontata da un tamburo con dodici arcate cieche e la raffigurazione scultoria dei dodici apostoli, il tutto sormontato da un tetto conico. All’arrivo sistemazione in albergo, cena e pernottamento
    Lasciamo Kars di primo mattino per l’escursione che ci porta alla visita di Ani, uno dei luoghi, sotto il profilo ambientale e archeologico, più importanti della Turchia. Ani dista da Kars una cinquantina di chilometri.La “città fantasma” protetta da imponenti bastioni del X secolo sorge su un pianoro in mezzo a due profondi burroni. Di queste fortificazioni rimangono quattro porte e numerosi torrioni. Gran parte delle vestigia del suo importante passato sono oggi ridotte a brandelli di muri slabbrati e diroccati. L’insieme paesaggistico e archeologico di Ani è senza dubbio uno scenario molto spettacolare. Ad Ani si cammina verso i complessi diroccati che emergono dal profilo dell’altopiano come affascinanti vestigia di un passato ormai lontano. La cittadella era tagliata dalla Via della Seta. I ruderi del ponte medievale sul fiume Aras sono la testimonianza ancora oggi visibile del percorso commerciale più forte di scambi che la storia abbia conosciuto. Le chiese disseminate nel campo della città, i ruderi della “fortezza interna”, la moschea del XII secolo, l’area del mercato e infine il tempio zoroastriano del fuoco sono i tasselli che compongono il circuito della nostra passeggiata. Ad Ani la bellezza dell’architettura e del paesaggio e il fascino della storia si fondono in un solo momento, in un solo sguardo… un solo fotogramma.Al termine della visita di Ani, si ritorna obbligatoriamente verso Kars, dove ci fermeremo per il pranzo. Nel primo pomeriggio si parte in direzione di Dogubeyazit. La strada attraversa le lunghe pianure di pascoli estivi dell’altopiano, costeggia il confine con l’Armenia e, tra il verde delle colline e il rosso delle argille di piccole falesie nude, scende verso Igdir, a poca distanza da Yerevan, la capitale dell’Armenia. Il mitico Monte Ararat con i suoi 5165 metri svetta sulle vallate circostanti. La leggenda vuole che sul monte si sia arenata l’arca di Noè alla fine del diluvio universale. Da decenni, archeologi e ricercatori appassionati cercano i resti dell’arca alla base dei ghiacciai, ma fino a ora non vi sono stati ritrovamenti scientificamente attendibili. Una volta arrivati a Dogubeyazit faremo visita a uno dei monumenti più importanti dell’estremo est della Turchia: l’imponente Ishak Pasha Sarayi. E’ un palazzo-fortezza costruito nel XVIII sec. da un governatore curdo, Ishak Pasha. Il curioso miscuglio di elementi stilistici (ottomano, persiano, armeno, georgiano e selgiuchide) fa dell’insieme un complesso  architettonico di difficile collocazione temporale. Dalla collina di Ishak Pasha Sarayi si apre una splendida vista che spazia sulla vallata fino al contrafforte occidentale dell’Ararat. Il color ocra caldo e morbido della pietra da costruzione e i delicati lavori artistici degli interni fanno di questo palazzo un’opera architettonica di grande gusto e raffinatezza. Sistemazione all’Hotel Tehran 4*, cena e pernottamento. Pensione completa. NB: la visita del palazzo potrà essere fatta nel tardo pomeriggio oppure nella mattinata successiva. 
    Lasciamo il territorio alle pendici del monte più imponente all’estremo est dell’Anatolia per addentrarci più centralmente nel cuore dell’altopiano. Il percorso sale a un passo di 2640 metri lasciandosi alle spalle i bei panorami della piana verde di Dogubeyazit dominata dalle cime innevate. Costeggiamo un’impressionante colata lavica che s’incunea come un fiume fossile nella vallata sotto il passo e raggiungiamo la cittadina di Caldiran per proseguire fino al bordo orientale del Lago Van, a 1720 metri di quota. Dopo aver costeggiato per alcuni chilometri il bordo del lago si raggiunge la città omonima di Van, grande centro di quasi un milione di abitanti, dove la vita frenetica della modernità si incrocia con le tradizioni conservatrici della gente curda che qui conta almeno metà della popolazione. Van è un luogo dalla storia antichissima. Nel pomeriggio visiteremo il cuore storico della città che è rappresentato dai resti della cittadella dell’antica Tuspa, la capitale degli urartu. La cittadella-fortezza era collegata alla parte bassa del nucleo abitato dal popolo da una scalinata scavata nella pietra calcarea che contava quasi mille gradini. Oggi un sentiero sale verso il crinale e di là si apre la vista ai piedi della roccia sul campo dell’antico insediamento. Molto affascinante durante questa visita è la tomba del re Arghesti. Il piano verticale della roccia scura è inciso da migliaia di segni, migliaia di piccoli cunei che formano un insieme di miniature ordinate e geometriche a noi indecifrabili; sono il testamento del re e la storia del tempo del suo regno. Sistemazione all’Hotel Elite World 5* o similare, cena e pernottamento. Pensione completa. 
    Cominciamo la mattinata viaggiando verso il castello di Hosap, a 60 Km da Van, imponente fortezza del 1643. Hosap è un bellissimo castello arroccato sulla roccia. La pietra da costruzione si fonde con la roccia di base e l’insieme compatto e verticale si staglia in modo veramente suggestivo. Il ponte ottomano in pietra calcarea chiara e basalto nero era il passaggio sul fiume per accedere alla salita del castello. Un impressionante passaggio scavato nella roccia permette di entrare nella fortezza. Dall’alto si ha un panorama completo della valle e dei ruderi delle mura difensive che la proteggevano. Continuiamo la visita proseguendo verso il sito di Cavustepe che si trova in direzione del lago. Cavustepe, in alto sulla collina rocciosa che domina una piana verde contornata da montagne tondeggianti, era la residenza del re urarteo Sarduri II. E’ un sito molto interessante dove alcuni scavi hanno portato alla luce dettagli curiosi dell’antico castello come la pietra sacrificale, le basi del tempio in basalto nero, le latrine, le vasche per l’acqua e i contenitori per le riserve alimentari. Al termine della visita di Cavustepe si prosegue fino al bordo del lago fino a raggiungere Gevas da dove comincia la navigazione verso l’isola di Akdamar. La “chiesa della Santa Croce”, Akdamar Kilesi, è sicuramente il momento più bello delle visite del Lago Van. Si tratta di una chiesa armena del X secolo, è a pianta cruciforme e vanta una serie incredibile e bellissima di fregi e bassorilievi con scene di carattere religioso, ma curiosamente anche popolare e profano. La chiesa è collocata in un bellissimo contesto paesaggistico e naturalistico. Le acque azzurro-verde del lago Van abbracciano l’isola rocciosa, dove i mandorli e il cardo selvatico approfittano dei lembi di terra per crescere tra le rocce. La chiesa è costruita principalmente in arenaria rosso-bruno, una pietra che assorbe la luce in modo da esaltare ancor più i dettagli scultorei di quei lavori così particolari.Cena e pernottamento in hotel. Pensione completa. 
    Il trasferimento verso Diyarbakir è il più lungo del nostro viaggio. La strada sale a un passo di 2230 metri e poi ridiscende sulle sponde del lago passando per Tatvan e per Bitlis, capitale di un governatorato curdo fino al XIX sec. e situata a 1545 metri di altitudine in una gola suggestiva che rappresenta l’unico passaggio verso le regioni occidentali del Paese. Durante il percorso di questa giornata scendiamo dall’altopiano. La natura delle montagne assume un altro aspetto: le piante punteggiano i declivi e ampie distese di frumento costituiscono la nuova scenografia del nostro viaggio. Faremo sosta al Mausoleo di Veysel Karani, santuario islamico nato intorno alla tomba di questa figura che la leggenda vorrebbe “compagno fedele di Maometto”. E’ l’atmosfera dei luoghi sacri, con i pellegrini e le tipiche bancarelle colorate di souvenirs. Un’ultima sosta importante di questo trasferimento è il famoso ponte di Malabadi. E’ uno dei più bei ponti antichi della Turchia. La sua costruzione risale al XIII sec. per opera dei selgiuchidi; è in pietra arenaria rosata e ha un’unica arcata a sesto acuto. Una volta passato il ponte in meno di due ore raggiungeremo la nostra meta finale. Diyarbakir, anticamente conosciuta col nome di Amida, è situata a 600 metri di altitudine sul ciglio di un terrapieno che discende al fiume Tigri. Le imponenti mura di basalto nero che la circondano, costruite nel 349 al tempo dell’imperatore Costanzo, le conferiscono un aspetto davvero importante. All’interno della cinta di mura, l’insieme di stradine, vicoli, chiese, moschee, ne fa uno dei centri più vivaci dell’Anatolia sud-orientale. E’ una città di grande atmosfera, di grande tradizione. La folla nel bazar e nelle moschee all’ora della preghiera richiama alla memoria sensazioni difficili da esprimere… probabilmente si tratta della percezione di una forte identità culturale e religiosa che a volte pensiamo scomparsa.Un primo approccio al centro di Diyarbarkir, sul finir del giorno, alla sua moschea principale e al caravanserraglio che vi sta di fronte sarà la chiusura più bella ed emozionante che potremo dare a questa giornata. All’arrivo sistemazione all’Hotel Demir 4* o similare, cena e pernottamento. Pensione completa. 
    Dedicheremo la mattinata a una visita più capillare del centro cittadino. Diyarbakir è costituita al 90% da gente curda. La moschea di Ulu Cami, la grande moschea al centro della città, fu eretta sulle basi di una chiesa bizantina del VII sec. e costruita ricalcando il modello della moschea del grande Ummayad di Damasco. La moschea è molto suggestiva, è un insieme di marmi, colonne e capitelli di epoca romana e bizantina. E’ una composizione di stili, epoche e materiali diversi che supera le aspettative di ogni straniero che per la prima volta la visiti. Il centro tradizionale di Diyarbakir è davvero sorprendente, proprio di fronte alla grande moschea si apre il caravanserraglio del XVI secolo, Hasan Pasha Hanu, ancora oggi utilizzato dai commercianti che vi vendono gioielli, tappeti e antichità. Attraversando il bazar, nel quartiere al fianco della moschea grande, tra i ramaioli, i venditori di abiti e tessuti, tabacco, spezie o formaggi, spingeremo la nostra visita verso la chiesa siriana ortodossa della Vergine Maria, antico edificio nato su un tempio pagano e precristiano ancora più antico e infine raggiungeremo il bordo cittadino sulle mura di basalto nero da dove si ha un ampio panorama sulla vallata di orti che fiancheggiano la riva del Tigri e sul ponte che lo attraversa.Dopo le visite di Diyarbakir ed il pranzo, si parte alla volta di Mardin.  Questo centro, conosciuto anticamente col nome “Marida", è una sorta di porta verso le grandi pianure fertili delle terre tra il Tigri e l’Eufrate.  La cittadina dista appena settanta chilometri dal confine con la Siria. Dalle sue colline il panorama si spalanca sulla Mesopotamia. Il nucleo vecchio di Mardin è un bell’insieme in tufo color senape distribuito sulla collina ai piedi dei ruderi della fortezza. Le aree di Mardin e di Midyat sono famose per i numerosi centri monastici di tradizione cristiano-monofisita che sin dal IV e V secolo vi si sono sviluppati. Questi antichi monasteri dai bei dettagli decorativi e architettonici nell’ultimo decennio hanno subito molti restauri e in molti casi hanno perso quella patina che è l’atmosfera stessa delle cose antiche.Termineremo la giornata con una passeggiata nel centro vecchio di Mardin, verso gli edifici in pietra color ocra dall’architettura elegante e dalle decorazioni curate e tra le viuzze del suo piccolo, ma affascinate bazar alle spalle  della moschea grande. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. Pensione completa.
    Dedichiamo la mattinata a due escursioni nei dintorni di Mardin. Visiteremo il “monastero dello zafferano” (Deyrul Zafaran), uno dei più importanti tra gli antichi centri religiosi della zona, la cui costruzione ingloba anche un tempio del sole di chiara influenza zoroastriana e alcune tombe contenenti i resti di cinquantadue patriarchi. Oggi il monastero è un museo aperto al turismo, ha chiaramente perso il suo valore “mistico”, ma la sua struttura, oltre alla sua bellezza data dal colore e dai dettagli architettonici, è una testimonianza di storia e religione molto significativa. Al termine della visita continueremo verso Dara, luogo che prese il nome dal re persiano Dario e divenne nei secoli successivi, col nome di Dara Anastasiopolis, l’ultimo importante avamposto per la difesa dell’impero bizantino dagli attacchi provenienti dalle terre meridionali.  Restano brandelli delle mura difensive, la grande cisterna sotterranea per la riserva d’acqua, le vasche di decantazione e la grande necropoli che è tuttora sotto lavori di scavo. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, lasciamo le colline di Mardin e la strada che penetra nella vasta pianura agricola, lembo settentrionale della Mesopotamia, ci accompagna fino alla città di Urfa (Sanliurfa), l’antica città di Edessa, che fu un centro di primo piano all’epoca delle crociate.Sistemazione in hotel. Pensione completa. 
    Nella mattinata visiteremo due luoghi che si trovano a una certa distanza dal nucleo cittadino. La prima, a circa 15 km di distanza, è un’escursione interessantissima verso un nuovo sito archeologico, scoperto alla fine degli anni novanta e ancora oggi sotto opera di scavo da parte di studiosi tedeschi. Si chiama Gobekli Tepe ed è un sito di templi e insediamenti risalente al 10.000 a.C. collocato in un’area collinare e pietrosa molto alta e dominante sul resto del territorio circostante. Lo spazio sacro consiste in un certo numero di templi circolari composti da una serie di grandi pietre dalla forma a “T” che sono poste verticalmente e hanno rappresentazioni incise o in rilievo di animali diversi, come la volpe, il leone, il serpente, il cinghiale. Gobekli Tepe era probabilmente il luogo sacro di un antico popolo di cacciatori di fede animista. Oggi è un insieme senz’altro molto suggestivo sia dal punto di vista paesaggistico che da quello archeologico.La seconda escursione della mattinata è verso uno dei punti più meridionali dell’antico impero romano d’oriente; è il sito di Harran, distante circa 50 km da Urfa e famoso turisticamente più per le sue case tradizionali, che somigliano vagamente ai trulli pugliesi, piuttosto che al ruolo storico di difesa meridionale che ebbe nell’impero romano. Tuttavia la storia di Harran affonda ancora più profondamente nella storia antica, infatti alcune citazioni bibliche intrecciano la storia di Abramo e la storia ittita proprio nei pressi di questo luogo. Ritorneremo per il pranzo a Urfa. Dedicheremo il pomeriggio e, liberamente, quanto rimane del resto della giornata, alla visita del cuore di Urfa: il lago, la grotta di Abramo e il bazar. I due primi punti citati, nella leggenda locale, sono legati alla storia di Abramo. (Si tratta di credenze islamiche, non riconosciute dalla credenza ebraica). Sono santuari molto sentiti dai musulmani. Ogni giorno numerosi fedeli giungono in pellegrinaggio. Talvolta vi s’incontrano comitive di fedeli provenienti anche dalla Siria e dall’Iran, sono sciami di donne velate di nero che creano uno spettacolo di fede molto curioso.Il bazar di Urfa si sviluppa quasi interamente tra le stradine coperte nei pressi dei luoghi sacri… è un passaggio tra spezie, tessuti, argenti, souvenir religiosi e quant’altro ed è un insieme molto raccolto che la realtà locale conserva in modo assolutamente genuino.Al termine delle visite rientro in hotel per la cena e il pernottamento. Pensione completa.
    Lasciando Urfa che si trova a 400 metri di altitudine, comincia l’attraversamento di un’area collinare molto ordinata e ricca di coltivazioni di pistacchio, frumento, vite e ulivi e si sale pian piano di quota. La strada sfiora le insenature laterali del grande invaso di Ataturk che cattura le acque dell’Eufrate e giunge ad Adiyaman, città che sarà il nostro punto di partenza per l’escursione verso la zona montagnosa della catena del Tauro meridionale. A fine mattinata lasceremo la città di Adiyaman e con minibus locali cominceremo il percorso che conduce verso il Monte Nemrut.Siamo ai piedi della catena del Tauro di cui la famosa montagna fa parte. Dedicheremo l’intero pomeriggio per il viaggio di avvicinamento, la salita e la visita al tumulo di Antioco I, re di Commagene, reso famoso da quelle teste enormi che componevano le statue delle divinità assise sui troni di pietra. Salendo verso il Nemrut Dagi visiteremo il tumulo di Karakus e il ponte romano di Cendere. Il sito della tomba di Antioco, ad una quota di circa 1800 metri, sulla cima della montagna, con le grandi teste scolpite cadute e rotolate sulle terrazze, è veramente coinvolgente. Sicuramente questo sito è uno dei luoghi più memorabili di nostro bellissimo viaggio in questa parte di Turchia ancora a molti sconosciuta e ancora originale. NB: la salita a piedi verso il tumulo e le statue dura circa venti minuti, non è difficile ed è fattibile dalla maggior parte dei partecipanti che non abbiano difficoltà deambulatorie.Vorremmo ricordare che in seguito all’esperienza di numerosi viaggi condotti in questa zona, abbiamo maturato l’abitudine di visitare il sito nel primo pomeriggio quando, grazie alla bassissima affluenza dei turisti, il luogo rende tutta l’emozione del suo isolamento. Al termine di questa escursione si rientra verso Adiyaman.Pensione completa.  
     Il percorso tra Adiyaman e Gaziantep richiede circa tre ore. Conosciuto col nome di Antep, il centro prese il nome Gaziantep dopo la resistenza, nel 1920, condotta dalla città contro l’esercito francese nella fase di spartizione dei territori ottomani da parte delle nazioni vincenti. Ancora oggi comunque, dalla popolazione turca, la città viene comunemente denominata “Antep”.Gaziantep è diventata un luogo molto famoso dal punto di vista turistico quando venne creato il museo dei mosaici per ospitare i lavori artistici provenienti dal sito di Zeugma.La raffinatezza di tali mosaici raggiunge in alcuni casi dei tocchi veramente straordinari. Per varietà di colori, per dimensione dei tasselli e per varietà di soggetti il museo di Gaziantep è considerato la collezione di mosaici più importante al mondo.Dedicheremo la fine della mattinata alla visita del museo. Nel pomeriggio completeremo la conoscenza della città con la visita del suo bellissimo bazar e dei suoi caravanserragli ai piedi della antica cittadella. La città di Gaziantep è molto rinomata per la varietà della sua cucina ed ha un primato in tutta la Turchia, quello di essere il migliore produttore di Baklava, il dolce turco fatto di pasta sfoglia, miele e pistacchio.Pensione completa. 
    Si parte alla volta di Belkis-Zeugma, a cinquanta chilometri circa da Gaziantep. Il centro fu fondato nel 300 aC. e divenne uno snodo commerciale molto importante sulla Via della Seta. Grazie a questa ricchezza commerciale fiorirono residenze del periodo romano-bizantino con decorazioni molto raffinate.Con l’allagamento dell’area in seguito al progetto della costruzione della diga di Birecick, il sito antico è stato in gran parte sommerso. I mosaici più importanti sono quelli oggi esposti al museo di Gaziantep. Si visita quel che è rimasto della parte più alta del centro che non è stata allagato: i resti delle ville romane con alcuni mosaici rimasti sul sito ed oggi posti sotto protezione. Al termine di questa visita si continua verso il luogo di Halfeti dove faremo una escursione in barca sul lago, che in verità è un’ansa del fiume Eufrate. Dall’ acqua si gode la vista delle rovine di Rumkale, un sito in rovina composto da una fortezza, una moschea a ed un monastero. E’ un momento molto tranquillo e molto suggestivo dal punto di vista paesaggistico.  Al termine si rientra verso Gaziantep. Cena e pernottamento. 
    In mattinata, dopo la prima colazione, trasferimento privato in aeroporto per il volo di rientro. Partenza per Milano con volo di linea via Istanbul con arrivo nel pomeriggio.    Incontri     2. Nemrut Dagi     3. Mardin 

    Perché con noi

    • Itinerario originale che si focalizza sulla parte orientale della Turchia, ideato e accompagnato dal nostro esperto
    • siamo tra i pochissimi operatori a proporre questo itinerario in Italia
    • lasciamo sempre almeno il 30% di posti liberi a bordo dei mezzi

    I nostri esperti

    GIOVANNI DARDANELLI

    Dal 27  agosto  2023 al 8  settembre  2023

    Approfondimenti di viaggio

     Stagioni per il viaggio: la Turchia è un Paese morfologicamente molto articolato. La costa settentrionale sul Mar Nero, quella meridionale sul Mediterraneo, l’altopiano dell’Anatolia centrale e l’area dell’estremo orientale sono lembi di territorio con aspetti morfologici e climatici completamente diversi tra loro. La fascia in cui si concentra il nostro itinerario è la parte della Turchia meno “evoluta”. Le condizioni climatiche dell’altopiano orientale, piuttosto freddo [...]