• DAL MEKONG AD ANGKOR

    CAMBOGIA LAOS

  • DAL MEKONG AD ANGKOR

    CAMBOGIA LAOS

    Vie d'Acqua

    Durata 14 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 10 MASSIMO 16  PARTECIPANTI
    Partenze

    A PARTIRE DA:  

    3.950€

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    Laos - Cambogia

    DAL MEKONG AD ANGKOR

    Un viaggio che inizia a Chiang Rai, in Thailandia, con una navigazione di due giorni sul Mekong, verso il Laos. Un’esperienza a bordo di una confortevole barca privata, immersi in un luogo fuori dal tempo. Tra spiagge di sabbia dorata che delimitano le rive, mandrie di bufali e bambini che si rincorrono sugli argini. La crociera termina nella città reale di Luang Prabang, con i suoi templi e monasteri. E poi, in volo verso Vientiane, dove si ammira il That Luang (Grande Stupa), simbolo del paese e della sovranità laotiana. E si prosegue poi verso il villaggio di Tadlo, passando per l'altopiano di Boloven, e le Quattromila Isole. Sono un arcipelago che emerge solo in un particolare periodo dell’anno, quando il Mekong, arricchito da altri corsi d’acqua, si gonfia e si contrae, mostrando in superficie migliaia di isolotti. Infine, in aereo verso la Cambogia per visitare Angkor, la città-tempio che racconta la storia e i miti del mondo khmer.

    ITINERARIO

    Partenza da Milano Malpensa con voli di linea per Singapore. Pasti e pernottamento a bordo.  
    Al mattino arrivo a Singapore e volo in coincidenza per Chiang Rai. È una piccola cittadina in cui semplicemente si transita e può costituire base di partenza per trekking o escursioni lungo il Mae Kok.Arrivo a Chiang Rai, trasferimento in hotel, dopo il calar del sole, dedicatevi all’esplorazione di Chiang Rai. A seconda dell’orario di arrivo, tempo permettendo, potrete effettuare un giro in tuk tuk per la città, alla scoperta dei principali punti di interesse che la contraddistinguono. Tra le tappe salienti si annovera la torre dorata dell’orologio, progettata da un rinomato artista locale, dove potrete assistere ad un breve spettacolo musica eluci. Offrite fiori ed incenso presso la statua del re Mengrai, venerata e riverita dai locali, per assicurarvi un viaggio sereno e sicuro. Godetevi una passeggiata nel centro prima di fare ritorno al vostro hotel.Pranzo libero, cena e pernottamento in hotel.  
    Sveglia di primo mattino per percorrere la strada che ci condurrà in Laos, passando per Chiang Khong (01h30). Attraverseremo il Mekong e faremo la conoscenza della nostra guida laotiana per una crociera di 7 ore, a bordo di una confortevole barca tradizionale ad uso esclusivo del nostro gruppo, alla scoperta delle rive del Mekong, fiume mitico che attraversa la Cina, separa il Laos dalla Birmania e dalla Tailandia, per immergersi poi in Cambogia e terminare la sua corsa in Vietnam. Il paesaggio è splendido. È il principale asse di comunicazione tra il Nord del paese e Luang Prabang, il suo corso è molto trafficato e lungo le sue sponde sorgono diversi villaggi. Pranzo a bordo. Arrivo a Pakbeng a fine pomeriggio. Scopriremo a piedi questo borgo, situato sul Mekong a metà strada tra Houey Xay e Luang Prabang, dove si mescolano diversi gruppi etnici: H'mong, Lue, Khamou.Dopo il nostro arrivo al lodge a Pakbeng, avremo l’opportunità di scoprire l’area circostante passeggiando a piedi o semplicemente ci potremo rilassare ammirando lo spettacolo del tramonto sul Mekong.Cena e pernottamento in hotel. 
    La mattina, proseguimento della crociera scendendo lungo il Mekong fino a Luang Prabang. Navigazione di circa 7 ore attraverso paesaggi di pittoresca bellezza. Il Mekong ha scavato una profonda valle e la foresta tropicale ne invade gli argini. Pranzo a bordo della barca. Prima di arrivare, visita delle grotte sacre di Pak Ou, che sono la dimora di uno dei quindici naga, i mitici serpenti Geni delle acuqe che proteggono questa regione. Le grotte ospitano anche centinaia di statue del Buddha di varie dimensioni. Le grotte offrono una vista splendida sul Mekong che, in questo punto, mescola le sue acque a quelle del Nam Ou. Arrivo a Luang Prabang, la vecchia capitale reale, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Pranzo a bordo, cena e pernottamento in hotel. 
    Luang Prabang, l’antica capitale del regno Lan Xang, è pervasa da una coinvolgente armonia, con le case basse, immerse nel verde delle palme e delle foreste che la circondano. Per l’incomparabile bellezza del sito ambientale e per la straordinaria ricchezza di capolavori di architettura buddhista, l’UNESCO l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità. Visita del Royal Palace, trasformato in Museo Nazionale.  Unisce allo stile tradizionale laotiano interventi con influenze francesi e scaloni di marmo italiano. All’interno vi sono ambienti di cui noteremo la particolare modestia e pure pareti riccamente affrescate, la pomposa sala delle udienze, gli oggetti religiosi, arredi vari, statue d’oro, altri materiali preziosi risalenti a varie epoche a partire dal I secolo d.C. Nel giardino del Palazzo Reale si trova un padiglione, da alcuni anni in costruzione, (forse terminato), che non migliora l’apprezzabilità estetica del luogo. Dovrebbe diventare il nuovo museo per collocarvi alcuni oggetti ora esposti nel Royal Palace. È un edificio con caratteristiche architettoniche e cromatiche assai contrastanti la bellezza e sobrietà dello stile proprio del Royal Palace. Ricorda, invece, certe realizzazioni dell’architettura thailandese più roboante, non le ovattate opere tipiche di Luang Prabang.Il Palazzo Reale è edificato nel 1904 come residenza del re laotiano in coincidenza con la fase iniziale della presenza francese. È stato localizzato qui per accedervi direttamente dal fiume, che si trova proprio alle sue spalle. È utilizzato come reggia sino al 1975 anno della rivoluzione. Poi è adibito a museo. All’interno vi sono decori, arredi, ambienti e oggetti assai diversi fra loro, abbellimenti ricchi d’eccessi nei colori e dorature, e stanze molto semplici come quelle private in cui trascorreva la quotidianità dei sovrani. La visita offre la sala delle udienze, con paraventi dorati, affreschi, statue del Budda in oro, ritratti di regnanti, sala del trono, pareti mosaicate, abiti reali, sciabole, teche con doni di rappresentanti d’altri paesi, (porcellane, quadri, argenti…). Ma, forse, s’apprezzeranno maggiormente le camere situate nell’ala non pubblica del palazzo dove il re e la regina vivevano la loro porzione di privacy. Dopo il palazzo Reale sarà la volta della Huan Chuan Heritage House dove potremo ammirare il fascino architettonico di questo edificio ed apprendere le connessioni storiche in comune con il palazzo reale. Cammineremo successivamente verso il Vat Mai, dalle pitture dorate ed il Vat Chomkhong, dalle famose e bellissime decorazioni. Continuando la passeggiata attraverso edifici risalenti all’epoca coloniale francese e avrete occasione di visitare una tradizionale casa Laotiana per apprendere come la gente locale vive la sua quotidianita’, subito ammireremo il piccolo e pittoresco Wat Phapai.  Al termine della giornata, si farà una visita al Vat  Xieng Thong “Tempio della Città d’Oro”, con stupa, cappelle e piccoli santuari, risalente al massimo splendore del Regno del milione di elefanti. Pranzo e cena in ristorante locale, pernottamento in hotel. 
    Nella prima mattinata, la nostra guida ci condurrà al tempio di Vat Nong per assistere alla cerimonia conosciuta come Tak Bath. Durante questa processione monacale, i devoti residenti di Luang Prabang si inginocchiano lungo i marciapiedi della città con le mani colme di cibo. Questo è il loro modo di fare offerte ai monaci che camminano in processione, avvolti nelle loro vesti sgargianti. Immersi in un’atmosfera impregnata di spiritualità, assaporiamo questo momento della vita quotidiana dove, nel silenzio colmo di rispetto, i fedeli porgono in omaggio quello che hanno. Al termine della cerimonia, rientro in hotel per la colazione.NOTA.: nel partecipare a questa processione si raccomanda un abbigliamento dignitoso e rispettoso. I partecipanti sono pregati di non tagliare la strada ai monaci e di fare foto mantenendo una certa distanza per mostrare loro il dovuto rispetto. È altresì importante mantenere il silenzio.Visita al villaggio di Ock Pop Tok per osservare il procedimento con cui la gente locale lavora la seta. In seguito è prevista un’escursione per scoprire la vita tradizionale dei villaggi vicini e visitare la cascata di Khouangsi, la più bella della zona e dove sarà possibile fare il bagno nelle piscine turchesi o passeggiare lungo i sentieri del bosco.Nei pressi della cascata è anche possibile visitare il Bear Rescue Centre ovvero un’organizzazione che protegge un particolare esemplare di orso Asiatico. Visiteremo l’Arts and Ethnology Centre per capire meglio quali minoranze etniche vivono in Laos e quali sono il loro costumi e tradizioni.Ritorneremo in città e sulla strada ci fermeremo per visitare il famosissimo Butterfly Park.Pranzo e cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.  L’ordine delle visite potrebbe variare pur mantenendone l’integrità.   
    Trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per Vientiane. La città, fondata nel 1563, è rimasta intatta fino al 1827 quando venne saccheggiata dai Siamesi e abbandonata per decenni. Alla fine dell’800 i francesi la ricostruirono con eleganti ville coloniali e ampi boulevard alberati. Oggi è una tranquilla città che non conosce ancora il traffico congestionato della Thailandia da cui è separata dal ponte dell’Amicizia costruito sul Mekong nel 1994. Con i ritmi dolci dei suoi abitanti si visiteranno il Vat Phra Keo (ora sconsacrato e trasformato in museo d’arte buddhista) in cui sono conservati alcuni dei migliori esempi della statuaria laotiana, e il Vat Si Saket, il tempio più antico della città, il cui cortile è affollato da una miriade di statuette del Buddha. Ma il monumento nazionale è il That Luang (Grande Stupa), simbolo del paese e della sovranità laotiana. Secondo la leggenda fu edificato nel luogo in cui alcuni missionari indiani avrebbero sepolto lo sterno del Buddha. Infine si visiterà dall’esterno il Patuxai, il monumento costruito per commemorare le vittime della guerra. Pranzo e cena in ristorante locale.Pernottamento in hotel. L’ordine delle visite potrebbe variare pur mantenendone l’integrità 
    Dopo la prima colazione visita dell’interessante Cope Center, un centro di riabilitazione per persone vittime delle bombe inesplose, lanciate in un vasto territorio nel Laos durante la Guerra del Vietnam. Oggi è uno dei più grandi problemi che il Laos deve affrontare.Poi ci dedicheremo alla visita del Buddha Park che si trova a circa 30 minuti dalla città, situato sulle sponde del fiume Mekong, dove potrete ammirare un’interessantissima collezione di sculture Buddiste e induiste.   Al termine della vista, transfer in aeroporto dove salirete a bordo del vostro volo diretto a Pakse. Una volta giunti a destinazione verrete trasferiti a Champasak dove raggiungerete il vostro resort. Pranzo in ristorante locale e cena in hotel.  
    Proseguiamo verso la cittadina di Tadlo, attraverso l’altopiano di Boloven. È un fertile altopiano, dalla superficie dolcemente ondulata, del Laos meridionale. È situato ad est di Paksé, tra il Mekong e le colline pedemontane del settore meridionale della Catena Annamita. Dal punto di vista strutturale, si tratta di una vasta estrusione di lava basaltica, di circa 1100 m di altitudine; di forma grosso modo simile a quella di un piattino rovesciato, è più elevato ai suoi margini settentrionale e meridionale, dove alcune cime raggiungono, rispettivamente, i 1583 e i 932 m. Situato proprio lungo il percorso del monsone di sud-ovest, che spira da giugno a novembre, il Boloven riceve ogni anno più di 4000 mm di precipitazioni, il che ne fa la regione più piovosa del Laos. L'altopiano, scarsamente popolato, è abitato da popolazioni Loven, Nha Huen Sovei e Sou del gruppo dei Lao-Theung (Mon-Khmer). Malgrado la regione abbia un suolo fertile, le guerre civili, le poche vie di comunicazione e le malattie delle piante hanno fatto sì che sia ancora poco sfruttata. L'autostrada. Gran parte della regione è tuttora ricoperta da boscaglia e alte erbe. Vengono coltivate per l'esportazione alcune spezie, in particolare il cardamomo, e il caffè. In alcune zone viene anche estratta la pagodite, una pietra utilizzata nei lavori di intaglio. Una deviazione in questa zona ci offre una pausa piacevole dal caldo e ci consente di vedere come alcune coltivazioni sono state sviluppate in queste zone. È una zona ancora fuori dalle rotte turistiche e ci consente di scoprire alcuni dei luoghi meno conosciuti del Laos. Al nostro arrivo alla cascata di Tad Lo, avremo l’opportunità di visitare alcuni villaggi dove vivono i gruppi etnici degli Alak, Nge e Katu.Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento in hotel. 
    Dopo colazione, via strada a sud e raggiunto il punto di attracco delle barche, saliremo a bordo di una barca tradizionale che vi porterà alla scoperta delle 4.000 isole.La zona in cui siamo è caratterizzata da minuscoli agglomerati. Qui vivono di gesti ripetitivi, rassicuranti, che da sempre raccontano l’esistenza di chi ha avuto la sorte di nascervi. Legno, paglia, canne, riso, risaie, bufali, palafitte… il tradizionale modo di vivere non è mutato e continua, in molti aspetti, a non voler cambiare. I locali sono di varie etnie tra cui quella dei “lao-loum”, lao delle pianure che costituiscono la maggioranza della popolazione laotiana, abbondantemente presenti in tutta la regione. Da secoli, proprio sfruttando la loro predominanza numerica, si sono insediati nelle zone più fertili delle valli prodotte dalle acque del Mekong. Sono buddisti di scuola “theravada”, ma, come tutti quelli che nel mondo mantengono ancora un forte rapporto con gli elementi della natura, dai quali dipendono e proprio per questo deificano, sono anche animisti. Le loro principali fonti di sostentamento sono legate alla pesca e agricoltura, specie quella che abbisogna di molta acqua come il riso. Sino a poco tempo fa alcuni villaggi non potevano contare sull’energia elettrica e anche l’approvvigionamento dell’acqua potabile era assai problematico. Usavano soprattutto acqua prelevata direttamente dal Mekong. (Non dimentichiamoci, nel bene e nel male, di essere nel Paese che non vuole o a volte non può, cambiare troppo in fretta). Attraverseremo l’area cercando di coglierne, seppur superficialmente, aspetti interessanti non solo per i nostri obiettivi fotografici.Durante la nostra escursione ci fermeremo alla cascata di Liphi, una delle più belle del paese che segna anche il confine tra il Laos la Cambogia. Visiteremo anche l’imponente Khone Phapheng, la più grande cascata del sud-est asiatico. Appena finite questa visita ritorneremo via terra a Ban Muang dove a bordo di un traghetto raggiungerete Champasak.Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in hotel.    
    Alle prime luci del sole verrete trasferiti via Pakse al bellissimo tempio pre-Angkorian di Wat Phu, considerato uno dei più bei templi del Sud Est Asiatico, avrete la possibilità di ammirare questo sito archeologico con la frescura del mattino e il fascino della luce del sole appena sorto. Dedicato a Shiva, l’interesse di tale luogo è rilevante e non sta semplicemente nel fatto di essere, assieme a Luang Prabang, il solo sito Patrimonio UNESCO dell’intero Laos, ma nel suo significato culturale e religioso intrinseco oltre che in quello architettonico, essendo la materializzazione più pregevole dell’arte archeologica sacra del Laos. Il complesso è arroccato alla base del Monte Phu Kao e risale al V secolo. Nelle vicinanze si trovano anche alcuni templi khmer e santuari buddhisti.Terminata la visita tornerete al resort per la colazione. Relax in questo stupendo resort prima del vostro transfer in aeroporto dove salirete a bordo del vostro volo diretto a Siem Reap. In base all’orario del volo, all’arrivo si procederà con l’inizio delle visite e successivamente al trasferimento in hotel. In genere il check-in è previsto a partire dalle ore 14.00.Tempo a disposizione permettendo, si potrà visitare il villaggio galleggiante di Me Chhrey, situato sulla punta nord-occidentale del lago Tonle Sap, per viverte un’autentica esperienza di comunità fluttuante locale. Il piccolo villaggio ospita famiglie che, a differenza di altre comunità galleggianti, vivono ancora in case di legno. Il villaggio si sposta durante tutto l'anno, a seconda del livello delle acque del lago. Alla fine della stagione secca, quando il livello dell'acqua del lago è al minimo, gli abitanti del villaggio si avvicinano alla riva e vivono principalmente di attività agricole a terra. Visitando una casa locale si può avere una migliore comprensione della vita sul lago e la guida sarà più che felice di tradurre le eventuali domande ai padroni di casa. Pranzo in ristorante locale e cena e pernottamento in hotel.  
    I siti da visitare ad Angkor sono molti e sicuramente il più famoso è Angkor Wat, un manufatto eccezionale per dimensioni e raffinatezza che unisce senso religioso e architettonico a un livello raramente riscontrabile in altre parti del pianeta, se ne noteranno il simbolismo, gli elementi imponenti e i particolari minuti ed aggraziati, a partire dalle oltre 3.000 raffigurazioni delle deliziose “apsara”. La visita inizia dalla Porta ad oriente che offre un’atmosfera molto suggestiva e dove l’afflusso turistico è scarso. L’ingresso principale lo si potrà ammirare al termine della visita. Fra tutti i templi khmer è sicuramente il capolavoro indiscusso dell’architettura e dell’arte di questa straordinaria civiltà. Misura un perimetro esterno di 1800 metri per 1300 e culmina con il raffinato profilo delle cinque torri-santuario che chiudono l’orizzonte. Saliti i gradini d’accesso al secondo piano, si ha dinnanzi il massiccio centrale di Angkor Vat, sormontato dalle alte torri intatte di cui quella del centro leva il suo pinnacolo a sessantacinque metri dalla pianura. Il ricamo del gigantesco blocco, geometrico e preciso nel mare della foresta, annulla ogni efficacia di cifre. Nei raffinati bassorilievi di un chilometro di lunghezza che tappezzano le gallerie la scultura sfiora la pietra per descrivere i grandi miti del Mahabarata e del Ramayana e fra le finestre decine e decine di devata ed apsara, seducenti ninfe celesti, offrono la spettacolare testimonianza di un’eccelsa arte figurativa. I lavori di costruzione del tempio iniziati nel 1120 terminarono nel 1150 alla morte del suo ideatore, il grande Suryavarman II; in quell’epoca in Italia si consacrava la Cattedrale di Pisa e a Parigi si costruiva Notre Dame. Un altro sito affascinante è il Banteay Srey, il “tempio rosa”, per la qualità della pietra con cui è stato realizzato nel X secolo. È comunemente considerata in assoluto una delle maggiori preziosità architettoniche e artistiche cambogiane. Si trova a una trentina di chilometri da Siem ed è noto anche come “cittadella delle donne” per la graziosità delle raffigurazioni presenti nel tempio, caratterizzato da un ottimo stato di conservazione, dalla raffinatezza della fattura e accorti restauri. Eleganti figure femminili presenti nelle pareti del tempio narrano episodi dell’onnipresente poema classico indiano Ramayana. È dedicato a Shiva, ma sono numerose anche le altre divinità maschili e femminili che ne ornano, ingioiellandole, le strutture. A seguire possiamo ammirare il tempio Banteay Samre, del XII secolo costruito durante il regno di Suryavarman II. È un santuario di medie dimensioni e siccome è quasi contemporaneo ad Angkor Wat ne ricorda lo stile e l’equilibrio armonico delle strutture con una particolarità esclusiva data da pinnacoli ovoidali, sempre in arenaria grigia, collocati lungo le cuspidi dei tetti. Il tempio è stato oggetto di uno dei più accurati e meglio riusciti restauri con il metodo dell’anastilosi.Impossibile non fermarsi al Ta Prohm, il più emozionante fra tutti i monumenti angkoriani. Volutamente gli archeologi hanno preferito lasciarlo quasi nelle stesse condizioni in cui fu scoperto. Infatti qui la foresta è l’assoluta protagonista. L’albero e la liana non si sono in nessun luogo associati all’architettura con maggiore maestà ed armonia come al Ta Prom, monastero buddhista fatto erigere da Jayavarman VII nel 1186 e dedicato a sua madre. Varcato il primo muro di cinta, si assiste a uno spettacolo inverosimile. Altissimi alberi di Ceiba Pentandra e di Ficus Gibbosa avvolgono con le loro gigantesche radici come enormi tentacoli di piovra le gallerie basse, i cortili e le torri dove grazia e tragedia, violenza e tranquillità si fondono. Fra gli edifici che l’albero ha spaccato da parte a parte il visitatore stupefatto si sente ora entusiasmato ed ora disperato dal miracoloso ed abominevole lavoro della foresta e della solitudine.Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento in hotel. 
    La mattina, partenza per il Nord di Angkor. Cominciamo con la visita al Tempio di Preah Khan, costruito da Jayavarman VII nel 1191 in onore di suo padre, il Dio risparmiatore del Buddismo Mayahanista. Il tempio era in origine una vera e propria città e un luogo dedicato agli studi buddhisti. Appartenente alla stessa epoca è il Neak Pean, chiamato anche “Nagas intrecciato”, è l’unica isola-tempio di Angkor: si dice che rappresenti simbolicamente Anavatapta, il lago sacro e mitico dell’Himalaya, venerato in India per le proprietà curative delle sue acque. Il grande bacino centrale è collegato ad altri quattro bacini più piccoli che rappresentano i quattro grandi fiumi della terra e i quattro punti cardinali. Ciascuno di loro possiede un "gargoyle" (figura animalesca): il leone, il cavallo, l'elefante e l'uomo.Proseguimento della visita di Angkor alla volta dei due bellissimi templi di Thommanon e Chau Say Tevoda, risalenti al XII secolo e costruiti sotto il regno di Suryavarman II. Qui, in particolare a Chau Say Tevoda, si trovano sculture in onore di Shiva e Vishnu oltre a devatas di una grazia eccezionale. Pranzo in ristorante.Nel pomeriggio visitiamo Angkor Thom, una vera e propria città fortificata realizzata tra il XII e XIII secolo. Sembra che nel periodo d’oro nella zona vivesse oltre un milione di persone. L’area era cinta da muro e fossato, chiara rappresentazione architettonica del monte sacro Meru e degli Oceani. Porte monumentali alte oltre 20 metri sono arricchite da proboscidi, grandi statue di divinità e demoni. All’interno vi si trovano edifici quali la “Terrazza del Re Lebbroso”, la “Terrazza degli Elefanti”, ma soprattutto il “Bayon”. Se la struttura più maestosa di Angkor è l’Angkor Wat, il Bayon rappresenta certamente quella in cui arte e capacità fantastiche degli autori e di chi l’ha commissionata si sono espresse al meglio della creatività. I 216 enormi volti di Avalokitesvara sembrano inseguire con lo sguardo freddo, ma con sorriso più conciliante, il visitatore che in ogni caso rimane assai colpito dalla straordinarietà dell’opera. Il sorriso, appena accennato, delle sue 432 labbra può anche richiamare, (non per proporre inconsistenti rapporti ma solo per omogeneità estetiche), quello di Abu Simbel. Oltre allo straordinario insieme dell’opera, sarà interessante osservare nel dettaglio anche i bassorilievi con oltre 10.000 raffigurazioni. Molte di queste rappresentano scene di vita del XII secolo.Si dice che sia stata questa la prima struttura che lo “scopritore” di Angkor, (Henri Mouhot oggi sepolto lungo un fiume in Laos), abbia notato durante un suo girovagare nella foresta. Assai coinvolgente e di grande impatto emotivo.  Trasferimento in aeroporto per il volo Siem Reap-Singapore. Arrivo e coincidenza con volo notturno di rientro in Italia. Cena Libera. N.B. è possibile richiedere il late check-out dietro pagamento del relativo supplemento.NOTE.: l’ordine delle visite ad Angkor potrebbe non essere quello specificato nel programma dettagliato. 
    Volo notturno per Milano Malpensa. Arrivo verso le sei del mattino.     1. Monaci   2. Donna laotiana nella risaia  3. Angkor Wat 

    Perché con noi

    • Itinerario completo che include anche l'affascinante zona delle "quattromila isole",  che emergono solo nel periodo dell'anno in cui vengono organizzati i viaggi Kel 12
    • Una parte degli spostamenti sul Mekong viene effettuata a bordo di una confortevole barca privata
    • sistemazioni alberghiere di ottimo livello

    Approfondimenti di viaggio

     Segnaliamo che la riconferma degli alberghi che verranno utilizzati per questo tour verrà fornita 45 giorni prima partenza. I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono dal traffico/condizioni delle strade/soste fotografiche richieste dal gruppo.La durata del viaggio in barca da Huey Xai a Luang Prabang dipende dal livello dell’acqua. I voli interni possono essere soggetti a modifiche di orario talvolta senza preavviso.È importante sottolineare che [...]