• “GLI STATI CENTRALI: DA VARANASI AL MADHYA PRADESH E MAHARASHTRA”

    INDIA

  • “GLI STATI CENTRALI: DA VARANASI AL MADHYA PRADESH E MAHARASHTRA”

    INDIA

    Viaggi con Esperto

    Durata 14 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 10 MASSIMO 16  PARTECIPANTI
    Partenze

      2024

    • Dal 11  febbraio  al 24  febbraio  

    A PARTIRE DA:  

    5.200€

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    India

    “GLI STATI CENTRALI: DA VARANASI AL MADHYA PRADESH E MAHARASHTRA”

    Da Varanasi, città sacra per gli induisti, alle sculture di Khajuraho, passando per i territori del Madhya Pradesh e del Maharashtra, nell’India centrale. Un viaggio lontano dai classici itinerari turistici, sulle tracce di religioni secolari che hanno influenzato arte, cultura e architettura. Orchha, Bhopal, e Ujjain le altre tappe. E poi ancora: Maheshwar, Mandu e Aurangabad. Un tour tra templi color miele e palazzi medievali, edifici in stile Moghul e moschee. Ma anche fortezze e ghat - le scalinate che portano ai fiumi -, mausolei e monasteri. Alla scoperta di luoghi sacri, frequentati da migliaia di pellegrini. In un’atmosfera ricca di spiritualità da cui è facile lasciarsi coinvolgere. Conclude il percorso la visita alle grotte di Ajanta e Ellora, tra i più antichi esempi di arte figurativa religiosa al mondo.

     

    ITINERARIO

    Partenza dall’Italia con voli di linea Ita Airways da Milano via Roma per Delhi con arrivo alle due di notte. Arrivo e sistemazione in albergo. 
    NB: le visite di Varanasi e dintorni, potrebbero subire variazione nell’ordine descritto in funzione di una diversa dislocazione dell’albergo nel quadro cittadino o del traffico della città. Il volo proveniente da Delhi atterra a fine mattinata a Varanasi. Dall’aeroporto ci rechiamo direttamente verso il fiume Gange lungo le cui sponde si trova il nostro albergo. L’attraversamento del centro città, nel pieno della giornata, è normalmente impegnativo per il gran traffico che si accumula, verso la zona storica, a ridosso del fiume. Dedicheremo il tardo pomeriggio alla prima esplorazione a piedi delle aree sacre dei ghat, un’area  sempre molto suggestiva poiché sospesa tra la  realtà contingente e la dimensione sacra. Varanasi è un centro a tratti affascinante e a tratti sconcertante, è una realtà difficile da definire e da raccontare: un intenso vortice dove la quotidianità del VIVERE e la quotidianità del MORIRE si mescolano in un intreccio senza soluzione sul lungo profilo scenografico dei Ghat affacciati alle acque del Gange. Varanasi con i suoi “eccessi scenografici sulla vita e sulla morte” non è l’India intera, però si può dire che chi non abbia visto da vicino Varanasi è come se non avesse visto il vero volto dell’India. Ogni giorno in questa che è la città più sacra della terra indù, arrivano migliaia di fedeli. Secondo la tradizione, un vero pellegrinaggio a Varanasi richiede almeno una notte nella città sacra. Al tramonto i pellegrini affollano la riva del fiume ad assistere alla cerimonia di saluto del Gange. La “Madre Acqua” di notte si riposa, respira lentamente, scorre silenziosa e indisturbata.Ai ghat di Dasaswamedh assisteremo alla cerimonia “Aarti”, la cerimonia tradizionale di saluto alle acque del fiume. Pensione completa (pranzo e cena in albergo).  
    Si profila un’interessantissima giornata nell’area di Varanasi. Si comincia molto presto, prima dell’alba, per recarsi ad assistere, dalla barca, al risveglio delle acque. Le abluzioni dei pellegrini ai piedi dei palazzi storici affacciati al fiume, le prime luci del mattino, il sorgere del sole sulle brume dell’acqua ed infine il brillare dei fuochi delle “Pire” di cremazione sulle piattaforme dei ghat Manikarnika. Al termine della navigazione si continua tra le viuzze vecchie verso il “Tempio D’Oro”, il tempio più sacro di Varanasi. L’accesso all’area sacra è vietato a coloro che non siano di religione indù, ma la camminata, l’approccio al tempio nel cuore del quartiere vecchio, è già di per sé un momento interessante perché è l’addentrarsi in uno spaccato della vera vita tradizionale della città.Dopo la colazione proseguiamo per Sarnath, uno dei luoghi più importanti in India per il pellegrinaggio dei buddisti. La storia secolare di questo sito ci riporta molto indietro nel tempo, più di duemila anni fa, nel VI secolo A.C. durante la vita del fondatore della religione buddista. È un momento storico e leggendario che   apre la porta su un ampio scenario religioso, quello buddista, che accanto al fenomeno dell’induismo e a quello Jainista, ha forgiato il pensiero, lo stile di vita e la creatività del mondo indiano antico.Durante la traversata di Varanasi, passeremo attraverso il campus universitario, il più grande dell’intero Paese e, traffico permettendo, arriveremo al tempio della dea Durga, tempio rosso come il colore dei sari delle donne indù nei giorni di festa. Visiteremo infine il tempio dedicato alla “Madre India”, Bharat Mata; veramente singolare l’idea di creare uno spazio di venerazione dedicato alla propria terra!Al rientro dall’ escursione, ci resteranno  alcune ore  del pomeriggio che saranno un momento molto prezioso per affacciarsi, anche in modo libero, ai ghat sul Gange, considerati “minori”, ma non meno affascinanti per la quotidianità di vita che si coglie passeggiandovi.Rientro a Varanasi e sistemazione in albergo. Pensione completa (pranzo e cena in albergo). 
     Nel caso il trasferimento dovesse avvenire via terra, si lascerà Varanasi, dopo la prima colazione, di buon mattino  con le auto (Toyota Innova). Generalmente il tragitto con le auto dura circa 7/8  ore ma la percorrenza potrà variare in base alle condizioni del traffico ed ai tempi delle inevitabili  soste  tecniche. In ogni caso, l’utilizzo delle auto garantisce un minor tempo di trasferimento rispetto al percorso fatto in autobus. Con tale trasferimento si passa dalla regione dell’Uttar Pradesh a quella del Madhya Pradesh, una delle regioni più centrali, geograficamente parlando, dello Stato indiano.La pietra dei templi di Khajuraho ha un colore caldo con le luci del tardo pomeriggio. Il color miele della pietra è il colore della pelle sui fianchi, sulle braccia e sui seni delle “Surasundari” ragazze di suprema bellezza dagli sguardi apparentemente distaccati e indolenti scolpite in decine di atteggiamenti sensuali sui fianchi dei templi.  Accanto a queste incredibili esibizioni di bellezza femminile si sviluppano scene di vita, scene di corte e scene di incontri sessuali secondo una teoria di posizioni tra le più avanzate e spericolate che si possano immaginare. I templi di Khajuraho sono famosi per le sculture erotiche che li avvolgono, ma che cosa sia tutto questo erotismo che esprimono, quale sia il vero senso, la vera ragione che ha portato all’esaltazione di questo fenomeno apparentemente distante dalle questioni religiose è un interrogativo non ancora decisamente risolto. L’insieme dei templi da visitare è diviso in due blocchi principali, a pochi chilometri l’uno dall’altro. Il settore orientale, quello dei templi jainisti è molto bello ma ha parti molto rimaneggiate invece il settore occidentale è incredibilmente autentico e ben curato.  Pensione completa (pranzo in corso di trasferimento con lunch box e cena in albergo). 
    In mattinata continuazione delle visite di Khajuraho.Lasciando Khajuraho si abbandona quella parte di India che tutti coloro che sono appassionati di viaggi conoscono. Quando ci si addentra nel Madhya Pradesh si viaggia verso luoghi e siti non ancora investiti dal turismo classico ed anche per questo motivo più stimolanti, forse più affascinanti.Le strade indiane sono generalmente strette. Le distanze da percorrere sono sempre condizionate dal traffico e dalla qualità stessa del nastro stradale. Da Khajuraho ad Orchha sono 170 chilometri, occorre mettere in conto circa quattro ore e mezza di tempo per coprire questa distanza. Le velocità sulle strade indiane sono sempre molto contenute. Si attraversano terre agricole punteggiate da alberi di ficus, tèk, mimosacee e palme. Attraversando il corso del fiume Betwa, si scorgono in lontananza i profili delle architetture medievali di Orchha. I resti di Orchha sono una inaspettata ed interessante pagina architettonica dell’India medievale.Nel pomeriggio cominceremo la visita del centro storico: il grande palazzo Raj Mahal e il palazzo Jehangyr, appositamente costruito per accogliere ed ospitare il capo Moghul Jehangyr. Sono edifici molto importanti perché segnano un incontro architettonico storico: le linee classiche indù e i tratti innovativi dell’architettura moghul, fusione di tendenze persiane e afgane formatasi in seno all’Asia centrale.Termineremo la giornata con il sole che tramonta nell’acqua del fiume Betwa dietro ai profili architettonici dei cenotafi indù.Pensione completa.  
    La distanza tra Orchha e Bhopal è di circa quattrocento chilometri. Alla stazione ferroviaria di Jhansi si prende il treno Shatabdi Express che in tre o quattro ore, in modo abbastanza confortevole, consente di raggiungere Bhopal, il capoluogo della regione del Madhya Pradesh.  Dedicheremo alcune ore del pomeriggio alla visita di questa città a prevalenza di popolazione mussulmana. La grande moschea Taj ul Masjid, costruita nel XIX secolo, è un edificio di notevole ampiezza, una delle moschee più grandi sul territorio indiano; la Moti Masjid anch’essa del XIX secolo ed infine la moschea più centrale, la Jama Masjid, attorniata dal bazar e forse per questo la più pittoresca.  Bhopal è una città cresciuta sullo sviluppo industriale del Paese. Purtroppo il suo centro storico che presenta alcune belle strutture del XIX secolo è poco curato e in forte decadenza.Pensione completa (pranzo al sacco a bordo del treno e cena in albergo). 
    Bhopal è soprattutto il punto di partenza per l’escursione verso Sanchi, uno dei siti più significativi della storia religiosa ed artistica del buddismo. Dalla città il luogo di Sanchi dista 45 chilometri, circa un’ora e mezza di autobus. Il sito archeologico è sotto la protezione dell’Unesco ed oggi è molto ben curato. Quando si raggiunge Sanchi si respira la stessa atmosfera tranquilla che caratterizza il sito buddista di Sarnath vicino a Varanasi. Pochi sono i turisti occidentali che arrivano in queste aree; eppure, Sanchi è uno dei luoghi più antichi del buddismo ed è una pietra miliare nella storia dell’evoluzione artistica in seno a questa religione. Intorno al monumento principale che risale al III secolo AC, vi sono i resti di templi e monasteri nati dal V secolo DC sotto il dominio della dinastia gupta. I portali d’ingresso al centro del luogo sacro, i “Torana”, raccontano le vite antecedenti del fondatore della religione buddista. Sulla pietra arenaria decine di storie in bassorilievo sviluppano gli antichi racconti delle Jataka, ma quel che rende Sanchi di interesse basilare è l’approccio descrittivo degli scultori, è la diversa interpretazione e rappresentazione del tema religioso che gli artisti hanno adottato nel susseguirsi dei secoli in cui l’insieme dei complessi si è sviluppato.Nel pomeriggio continueremo l’escursione verso Udaygiri, un sito molto poco frequentato che fu in passato un luogo sacro per induisti e Jainisti. A Udaygiri, anticamente sul corso di qualche importante rotta carovaniera, si trovano diverse piccole grotte che testimoniano, ancora una volta, quanto sentito fosse sulle vie commerciali il valore della fede. Al termine delle visite si passa presso Vidisha, che possiede nel piccolo museo locale una bella collezione di sculture del periodo gupta.Nel tardo pomeriggio, al termine di questi passaggi si rientra a Bhopal.Al termine di questi passaggi si rientra a Bhopal. Pensione completa (pranzo in ristorante e cena in albergo). 
    Si lascia Bhopal in direzione di un luogo che è conosciuto in tutta l’India. Ujjain è uno dei quattro luoghi sacri sul territorio indiano, dove si celebra il Kumbh Mela, una delle più importanti ricorrenze religiose indù. *Dopo aver lasciato il grande centro di Bhopal le campagne che si attraversano, vanno sempre più migliorando sotto il punto di vista dell’ordine, della pulizia e dell’organizzazione. I panorami accanto alle strade che attraversiamo vanno via via migliorando a mano a mano che ci si addentra nelle aree, più ricche e meno compresse dal sovraffollamento, del Madhya Pradesh meridionale e del Maharashtra. Ujjain è una cittadina moderna a circa duecento chilometri di distanza da Bhopal. In autobus il tragitto richiede circa quattro ore di tempo.  A parte il valore di Ujjain in quanto legata alle celebrazioni del Kumbh Mela, questo posto è un luogo di pellegrinaggio molto importante per gli indù perché qui si trova uno dei dodici Lingam detti “Joti Lingam” ovvero “ lingam della luce”. Il Lingam è un simbolo fallico ed è anche simbolo del dio Shiva. La caratteristica del cosiddetto Joti Lingam è quella dell’emanazione di energia propria cosa che non avviene nel caso di tutti gli altri lingam dell’India. Migliaia di pellegrini talora si riversano a Ujjain per la preghiera nel tempio Mahakaleshwar. Si formano talvolta code infinite. La Sancta Sanctorum, dove è situata la pietra del simbolo fallico, non è accessibile ai pellegrini. I sacerdoti continuano i riti di lavaggio del lingam e i fedeli possono vedere la scena solo di passaggio dall’esterno della camera sacra. Durante il nostro viaggio, se non vi saranno code esagerate, potremo tentare questo passaggio che è, più che altro, un’incredibile immersione in una manifestazione di fede moderna.  Prima di lasciare Ujjain faremo visita ai Ghat che si affacciano al fiume Chipra, il luogo dove ogni dodici anni avvengono le celebrazioni del Kumbh Mela.Al termine delle visite riprendiamo la strada verso Indore che dista sessanta chilometri ed è raggiungibile in un’ora e mezza di autobus. Pensione completa (pranzo in ristorante, cena in albergo). 
    La strada che porta verso Maheshwar, meta di questa giornata, è un percorso che corre attraverso una zona di campagne semplici, ma molto ordinate. Piccoli nuclei di abitazioni costeggiano il percorso.  La distanza non è tanta, sono circa 100 chilometri ma occorrono quasi tre ore per raggiungere il luogo.Maheshwar è un altro luogo bellissimo del nostro viaggio. È un piccolo centro abitato affacciato sul fiume Narmada. Il fiume è piuttosto grande nella stagione autunnale ma verso primavera l’ampiezza del suo letto si riduce molto; ciò vale per tutti i fiumi indiani che si gonfiano incredibilmente con le acque dei monsoni e poi via via perdono la loro grande portata d’acqua. Il forte Ahilya controlla dall’alto della collina il corso del Narmada e la vita che si svolge sulla riva. La scenografia dei ghat vista dal bordo del fiume è bellissima. La facciata del grande tempio si apre verso il fiume con una quinta di arenaria color miele molto curata in tutti i dettagli decorativi. La fotografia dei ghat al tramonto è un quadro molto suggestivo. I colori si trasformano, miele di acacia poi miele di castagno e poi cade il buio! Pensione completa (pranzo e cena in albergo).  
    Giornata dedicata all’escursione a Mandu. Occorrono due ore di autobus per coprire la distanza di 63 chilometri.  L’area di Mandu è un lembo di  altopiano a seicento metri di quota appartenente alla catena dei monti Vindhya.  Mandu,  posto ignorato dal turismo classico, è un luogo assolutamente sorprendente. Ritroviamo tra i resti dei palazzi  il tema delle fusioni architettoniche tra l’ india dei Maharaja e l’ ondata dei regni Moghul.  Questo luogo dove fantasmi di edifici emergono qua e là  sulle colline,  è un frammento di storia indiana su cui si impianta la vicenda  romantica di  due figure locali: Baz Bahadur e Roopmati. La visita dei vari palazzi, della grande moschea e del bellissimo mausoleo bianco di Hoshang Shah  assorbe tutto quanto il pomeriggio. Mandu è stata chiaramente, a cavallo del XVI secolo, un centro molto importante e i resti architettonici restano saldamente a testimoniare il grande ruolo che questa città ebbe in passato.Rientro all’Ahilya Fort.Pensione completa (pranzo in ristorante e cena in albergo). 
     Questa sarà una delle giornate più impegnative per i trasferimenti. Durante gli anni della pandemia il governo indiano ha fatto grandi lavori per lo sviluppo della rete stradale. Nel tratto che si percorre in questa giornata, parte dei lavori sono gia stati completati ma parte sono ancora in corso ed è difficile stimare i tempi esatti di percorrenza perché talvolta i cantieri rallentano inaspettatamente il trasferimento.  Occorre lasciare presto Maheshwar. La distanza per Omkareshwar non è grande, sono circa 70 chilometri ed occorrono quasi due ore di autobus. Omkareshwar è un altro luogo sacro molto importante per gli indù. Anche qui come a Ujjain esiste uno dei dodici Joti Lingam. Anche qui migliaia di fedeli si recano in pellegrinaggio. Il fiume Narmada corre ai piedi della collina di Omkareshwar. I luoghi sacri sono su una e sull’altra riva del fiume. È un ambiente molto particolare, sono i colori dei pellegrini e i colori delle bancarelle che costeggiano i percorsi sacri a creare l’atmosfera suggestiva di Omkareshwar. Al termine delle visite prendiamo la strada che scende verso sud, verso la regione del Maharashtra. Il punto di arrivo di questa giornata, Jalgaon dista circa duecento chilometri, circa quattro ore di percorso in autobus.  Jalgaon è il posto chiave dove pernottare per intraprendere la visita dei siti immancabili del Maharashtra.Pensione completa (pranzo in ristorante, cena e pernottamento in semplice albergo).Essendo Jalgaon una cittadina di passaggio poco frequentata dal turismo, le uniche possibilità di pernottamento sono in alberghi semplici creati più per l’utilizzo commerciale che per il passaggio turistico.
    Da Jalgaon, sono circa 50 km per il sito delle grotte; in poco più di un’ora si giunge nella zona di Ajanta.Le grotte che visiteremo sono tra gli esempi di architettura di scavo e di arte figurativa religiosa antica tra le più importanti nel mondo. Pochi sono i turisti occidentali che arrivano a visitare questi lavori rupestri a causa della collocazione geografica scomoda: troppo lontane dai circuiti classici del nord dell’India e troppo lontane dai circuiti classici dell’India meridionale. Ajanta e Ellora sono tra i lavori rupestri più importanti nel mondo intero. Un lavoro simile, di tale bellezza e di tale ingegno lo possiamo trovare solo a Petra in Giordania e a Lalibela in Etiopia, forse però alcuni lavori di creazione di Ellora, così complessi, non si trovano da nessun’altra parte. La zona in cui sono nate queste grotte è una sorta di altopiano di strati vulcanici. L’anfiteatro di roccia sulla cui parete sono state scavate le grotte si affaccia sul corso del torrente Waghora. I lavori risalgono a cominciare dal II secolo a.C. fino al V secolo d.C. Per cause sconosciute le grotte vennero abbandonate e caddero nella dimenticanza per un migliaio di anni. Sono state riscoperte casualmente a fine 1800. Si tratta di una trentina d’interni scavati, ma tra tutte le grotte quelle veramente significative sono sei o sette. Al termine delle visite, lasciato il sito, si prosegue verso sud, verso Aurangabad, a due ore di strada, circa cento chilometri, dove si arriverà nel tardo pomeriggio. Pranzo in ristorante e cena in albergo.  
    Da Aurangabad le grotte di Ellora non sono distanti. Si tratta di 40 chilometri di strada percorribile in meno di un’ora. Mentre Ajanta si trova a nord-est di Aurangabad, il sito di Ellora si colloca a nord-ovest. Questa opera rupestre nasce successivamente alle grotte di Ajanta ed è una manifestazione artistica molto diversa. In Ellora, anche se esistono espressioni buddiste e jainiste, il lavoro principale è in seno alla religione induista. Alle grotte di Ajanta tutta la produzione è invece di tradizione buddhista. Ad Ellora si contano diverse grotte, ma il lavoro più stupefacente in assoluto è il tempio principale dedicato al monte Kailash quale dimora di Shiva. Non esistono parole per descrivere il lavoro enorme fatto per estrarre questo blocco monolitico dalla roccia madre, per lavorarlo sull’ esterno e scavarlo all’ interno. Un lavoro immane e stupefacente le cui tecniche di costruzione ancora rimangono in gran parte sconosciute. Chi c’era dietro un simile progetto? C’era un disegno? C’erano dei calcoli matematici? Quanti operai hanno dovuto lavorare a questo progetto? Quanto tempo è stato impiegato? Tutte domande che possono avere una risposta intuitiva, ma nessuna testimonianza scritta. Al termine delle visite si fa rientro ad Aurangabad. Nel pomeriggio si raggiunge l’aeroporto per il volo Delhi con successiva coincidenza per l’Italia.Pranzo in albergo ad Aurangabad. Cena libera a Delhi e camere a disposizione in Hotel vicino all’aeroporto. Imbarco sul volo notturno di rientro.  
    Voli di rientro Delhi-Roma-Milano.     1. Cerimonia Aarti Varanasi  2. Jehangir Mahal Orchha  3. Un tempio a Khajuraho 

    Perché con noi

    • Un viaggio al di fuori delle rotte del turismo classico con strepitosi capolavori d'arte
    • A Varanasi si dorme in uno dei migliori hotel situato sui Ghat
    • A Maheshwar si dorme all’Ahilya Fort Heritage Hotel, splendida fortezza principesca trasformata in hotel di charme

    I nostri esperti

    GIOVANNI DARDANELLI

    Dal 11  febbraio  2024 al 24  febbraio  2024

    Approfondimenti di viaggio

     Vi segnaliamo che tutte le sistemazioni alberghiere potranno subire modifiche, verranno quindi riconfermate circa 45 giorni prima della partenza. In particolare, i pernottamenti alla fortezza di Maheshwar (Ahilya Fort) e a Varanasi vanno prenotati con grande anticipo e pertanto tali sistemazioni sono soggette a riconferma.  Per questioni operative o di forza maggiore l’itinerario e gli hotel potrebbero subire variazioni.I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi [...]