• GUJARAT, VIAGGIO NELLA TERRA DELLA NON VIOLENZA

    INDIA

  • GUJARAT, VIAGGIO NELLA TERRA DELLA NON VIOLENZA

    INDIA

    Viaggi con Esperto

    Durata 14 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 10 MASSIMO 14  PARTECIPANTI
    Partenze

      2023

    • Dal 2  dicembre  al 15  dicembre  

    A PARTIRE DA:  

    3.600€

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    India

    GUJARAT, VIAGGIO NELLA TERRA DELLA NON VIOLENZA

    Il viaggio è in fase di programmazione, il programma ed il prezzo potrebbero subire modifiche

    Un viaggio originale ed esclusivo nel Gujarat, tra gli stati più interessanti dell'India. In una terra ancora non battuta dal turismo dei grandi numeri e, per questo, ancora più autentica. Filo conduttore del tour la nonviolenza, declinata in tre forme: giainista, gandhiana e ambientale. Un itinerario che passa da Shatrunjaya, la collina sacra del giainismo, con i suoi 300 templi e 7.000 statue, tra monaci che passeggiano con uno scopino per non schiacciare formiche e insetti. E da Ahmedabad, la città del sindacato delle donne. E ancora: dall’Università Gandhiana fondata dal Mahatma, dove si insegna Sviluppo Economico Nonviolento. E da Sabarmati Ashram, la residenza in cui Gandhi visse con la moglie per dodici anni. Infine, il deserto. Per conoscere popoli seminomadi che hanno imparato a usare la Nonviolenza verso l’ambiente, rispettando la natura in tutte le sue forme.

    ITINERARIO

    Al mattino partenza da Milano Malpensa per Ahmedabad con voli di linea Emirates via Dubai. Pasti e pernottamento a bordo. 
    Arrivo in nottata e trasferimento in albergo per cambiarsi e rinfrescarsi. Dopo la prima colazione inizio delle visite.Ahmedabad: scopriamo i molteplici volti di questa ex capitale del Gujarat che è tuttora la città più importante dello Stato. Il Gujarat è lo Stato indiano in cui nacque, visse e si affermò politicamente il Mahatma Gandhi, l'apostolo della Nonviolenza che fu anche il padre della nazione indiana.Visitiamo uno dei pozzi monumentali (“Vav”), l’Aldalaj stepwell. Costruito nel 1499 dalla Regina Rudabai, questo pozzo a cinque livelli, era un luogo utile ma anche una sorta di rifugio per lo spirito. Si dice che gli abitanti del villaggio venissero qui non solo per prendere l'acqua ma che si intrattenessero per offrire preghiere alle divinità scolpite nella roccia e per condividere tempo e spazio socializzando. Per la forma così profonda, i raggi del sole non penetrano quasi per nulla nel pozzo e all'interno la temperatura è decisamente più fresca che all'esterno. Questo splendido esempio di architettura indo-islamica si distingue da molti altri pozzi perché presenta tre scalinate di accesso. È piacevole dedicare tempo all'osservazione delle numerose figure scolpite sulla pietra che raccontano scene tratte dalla vita quotidiana e dal mito.Li chiamano “pozzi” ma in realtà sono templi sotterranei: ampie gradinate coperte portano a livelli inferiori fra pareti istoriate da bassorilievi, fino ad arrivare in fondo, cioè al vero e proprio pozzo da cui si traeva l’acqua. La città di Ahmedabad conserva alcuni dei più spettacolari esempi di queste originali architetture “al contrario”, realizzate nel quindicesimo secolo e tipiche di questa zona. Andremo alla scoperta della "Ahmedabad gandhiana" partendo dal Sabarmati Ashram, il luogo di ritiro spirituale ("ashram") sulla riva del fiume Sabarmati dove vissero per molti anni il Mahatma Gandhi e la moglie Kasturba; oggi sono luoghi di pellegrinaggio e di preservazione della memoria. Visiteremo la casa dei Gandhi (di una semplicità commovente, come era appunto l'uomo) e il piccolo museo dedicato alla sua vita e alle sue lotte nonviolente. Da qui, per esempio, partì nel 1930 la storica Marcia del Sale con cui Gandhi fece sollevare tutta l'India contro gli inglesi.Proseguiremo con la seconda istituzione gandhiana, frutto del costante impegno del Mahatma sul piano educativo: l'Università Gandhiana (Gujrati Vidyapith) di cui il Mahatma fu fondatore e primo Rettore nel 1920. Questa università unica al mondo tiene corsi di studio in vari campi alla luce dei valori gandhiani (per esempio "Sviluppo economico nonviolento" oppure "Arte e Nonviolenza") ma educa anche i suoi studenti a uno stile di vita improntato ai valori gandhiani. Perciò noi assisteremo a una meditazione collettiva di studenti e professori in Aula Magna, che filano all'arcolaio (come faceva Gandhi) e meditano insieme prima di andare nelle classi per le lezioni. Ma Ahmedabad, oltre a conservare molte eredità gandhiane, è anche la città in cui sono evidenti le tracce di una lunghissima storia multiculturale. Seguiremo con un breve giro  nella Città Vecchia per le sue antiche moschee di pietra finemente scolpita. Pensione completa (pranzo in ristorante con specialità tipiche gujarati e cena in albergo). N.B. La visita dell’Università Gandhiana è soggetta all’ottenimento di un permesso speciale che si potrà ottenere a ridosso della data di partenza.
    Al mattino ci recheremo al Calico Textile Museum, previo rilascio dei permessi necessari. Si rimane normalmente incantati dalla raffinatissima arte tessile esposta ma nel periodo del nostro viaggio purtroppo alcune importanti sale saranno chiuse per restauro. La visita sarà comunque interessante anche se non avrà la stessa valenza rispetto a quando è tutto aperto. Pomeriggio dedicato a incontrare le protagoniste di una grande istituzione gandhiana e a condividere la loro esperienza. Nel cuore moderno della città, è la Sewa (Self Employed Women Association) che, con due milioni di iscritte, è il più grande "sindacato" di genere per le lavoratrici precarie dell'India, ed è ispirato ai valori gandhiani della Nonviolenza, semplicità e solidarietà. Fondata nel 1972 dalla sindacalista gandhiana Ela Bhatt, oggi la Sewa è più che un sindacato perché ha una serie di articolazioni che operano per migliorare la condizione delle donne in tutti i campi.  Noi entreremo nella sede centrale della Sewa Bank: fondata nel 1974, fu la prima banca di micro credito dell'India (e del mondo) rivolta specificamente alle donne e alle loro cooperative. Sul modello della Sewa Bank nacque più tardi la World Women Bank di New York. Discuteremo con le esponenti della Sewa del funzionamento del micro credito, poi incontreremo la Presidente della Sewa e infine (se possibile) una documentarista della Sewa Video, la cooperativa femminile di film-makers che realizzano documentari di denuncia sociale, premiati in diversi festival.Pensione completa (pranzo in ristorante locale e cena in albergo).  N.B. La visite di questa giornata sono soggette all’ottenimento di un permesso speciale pertanto dovranno essere riconfermate. 
    Partenza di primo mattino verso sud, direzione Palitana, dove troveremo i meravigliosi templi giainisti della collina sacra di Shatrunjaya.  Raggiungeremo la zona di Uteliya per il pranzo previsto all’Uteliya Palace. Il Palazzo risale a fine 1700 e la struttura, come gli arredi, sono intrisi del fascino un po’ decadente che anima il nostro immaginario indiano e coloniale. I padroni di casa accolgono gli ospiti col calore tipico di chi apre le porte di casa propria e se sono in vena schiudono stanze che ospitano centinaia di antichi testi. Arrivo a Palitana nel tardo pomeriggio e sistemazione in un’affascinante dimora.Pensione completa (pranzo all’Utelya Palace, cena al Vijai Vilas Palace). 
    A Palitana ci sveglieremo prima dell'alba per salire sulla vicinissima collina di Shatrunjaya, dove potremo ammirare una delle meraviglie ancora "nascoste" dell'India: il luogo più sacro del Giainismo, dove ci aspettano trecento templi, settemila statue e un'atmosfera unica di spiritualità e di pace. Il Giainismo è una religione fondata 2.500 anni fa da Vardhama Mahavira detto il Jina cioè Il Vincitore. Mahavira fu un contemporaneo di Siddhartha il Buddha, predicò nelle stesse zone dell'India settentrionale e mise al centro della sua predicazione la pratica di una totale nonviolenza, concetto che è importante anche nel Buddhismo. Nonostante questi punti di contatto culturali, geografici e storici fra il Jina e il Buddha, non abbiamo prove che i due uomini si conoscessero. Shatrunjaya è la "casa" di uno dei due maggiori ordini monastici del Giainismo: i Vestiti di Bianco, per i quali anche le donne possono raggiungere l'illuminazione; per questa ragione fra i Vestiti di Bianco si trovano molte monache, e forse ne incontreremo anche noi. Viceversa, l'altro centro sacro del Giainismo - che si trova a Shravanabelgola, nello stato meridionale del Karnataka - è la "casa" dei Vestiti di Aria (cioè nudi), ordine monastico secondo il quale solo i maschi possono raggiungere l'illuminazione mentre le donne devono reincarnarsi in un uomo.Saliremo la collina di Shatrunjaya all'alba per evitare che la salita sia resa troppo faticosa dal caldo della giornata. Dalla base della collina alla sua cima si impiegano circa due ore e mezza, ma chi non se la sentisse può approfittare di un servizio di portantine con aitanti giovani che trasportano in cima chi lo richiede (a un prezzo che va contrattato). Scenderemo poi dalla collina quando il sole del pomeriggio comincia a declinare. Pensione completa (pranzo, cena e pernottamento in Hotel).  
    Con la meraviglia dei templi di Shatrunjaya ancora negli occhi andremo alla scoperta di un luogo completamente diverso ma non meno incantato del Gujarat: il deserto. Saremo dunque diretti a nord, verso il Piccolo Rann di Kutch. "Rann" in lingua hindi significa appunto "deserto" e "Kutch" (prouncia Kacc) indica la grande penisola che costituisce il distretto nord-orientale del Gujarat, da sempre terra di mercanti sia per mare sia per vie carovaniere. Qui come nel Grande Rann (che vedremo fra due giorni) il terreno cambia aspetto secondo la stagione: desertico nella stagione secca e paludoso nella stagione dei monsoni. Noi vi andremo nella stagione secca e troveremo anche le tipiche saline con la gente al lavoro per l'estrazione del sale. Il percorso in autobus sarà lungo e il vostro Esperto, Marco Restelli vi mostrerà, commentandolo, un classico di Bollywood ambientato proprio nel deserto del Gujarat; il film servirà come introduzione alla vita della gente del Rann di Kutch. Arriveremo infine a Dasada, dove è prevista la vostra sistemazione.Lungo la strada faremo sosta a Lothal, cittadina la cui fondazione risale alla Civiltà Vallinda del terzo millennio a.C. A Lothal visiteremo il Museo Vallindo. Qui avremo il privilegio di vedere da vicino uno dei più affascinanti misteri dell'archeologia mondiale: i sigilli dei Vallindi, una civiltà avanzatissima che aveva prodotto grandi città e un sistema di scrittura che però resiste tutt'oggi ad ogni tentativo di decifrazione. Molti importanti musei del mondo conservano centinaia di sigilli vallindi e alcuni di questi sono qui a Lothal; purtroppo, da un secolo gli studiosi non riescono a decifrare la loro lingua. Farlo sarebbe fondamentale perché diverse raffigurazioni su questi sigilli ci inducono a pensare che l'antichissima Civiltà Vallinda sarebbe all'origine di molti elementi dell'Induismo attuale, e ciò avrebbe varie implicazioni storiche e culturali (facendo anche arretrare nel tempo l'origine dell'Induismo). Pensione completa: pranzo, cena e pernottamento a Dasada. 
    Dopo la colazione faremo un’escursione in jeep nella vicina Riserva Naturale del Piccolo Rann di Kutch: troveremo gruppi di asini selvatici, antilopi, gazzelle, fenicotteri e una grande quantità di uccelli; è consigliato portarsi un binocolo, soprattutto se si è appassionati di birdwatching. Gli abitanti del distretto di Kutch, e in particolare i popoli seminomadi dei due deserti (Piccolo e Grande Rann) praticano tradizionalmente una "nonviolenza ambientale" nei confronti del territorio - le cui risorse vanno sempre rinnovate - e nei confronti di animali e piante, esseri viventi che possono diventare cibo, ma vanno comunque rispettati nel loro ambiente. Durante l'escursione nella Riserva Naturale del Piccolo Kutch ci fermeremo anche in una salina, per chiedere a quelli che vi lavorano (se saranno disponibili a rispondere) informazioni sul lavoro di estrazione del sale e sulla vita nel deserto. Terminata l'escursione, nel pomeriggio partiremo per Bhuj, storico centro del distretto di Kutch: questa cittadina, che visiteremo l'indomani, è la base di partenza ideale per visitare i villaggi tribali del Grande Rann. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento al Kutch Safari Lodge.  
    Dopo un giro dei palazzi principeschi di Bhuj attualmente aperti (alcuni infatti sono chiusi per restauro) chiederemo i permessi governativi per visitare i villaggi tribali; i permessi sono ottenibili soltanto alla presenza dei viaggiatori, in un ufficio governativo a 50 km da Bhuj. Poi daremo inizio alle escursioni nei villaggi del Grande Rann di Kutch, alla scoperta dei modi di vita dei popoli del deserto e del loro artigianato tipico. Le etnie tribali del Kutch - un tempo nomadi, oggi spesso seminomadi - vivono in capanne di argilla abbelliti da arazzi, indossano abiti tradizionali arricchiti di specchietti (contro il malocchio) e da pesanti gioielli. Praticano vari tipi di artigianato (tessitura, scultura, pittura, ricamo). Noi faremo visita al villaggio di Bhirendiyara, abitato da una comunità di casta Meghwal, dove le donne sono dedite al tessile e al ricamo mentre gli uomini lavorano all' estrazione di carbone. Una seconda visita sarà al villaggio di Ludiya, abitato da una comunità di casta Hale Patra. In realtà si tratta di quelli che il Mahatma Gandhi chiamava Harijian - letteralmente "Figli di Dio" - e che conte termine dispregiativo vengono invece talvolta indicati come fuoricasta o intoccabili. L'intoccabilità è una condizione abolita dalla legge indiana ma talvolta ancora fonte di conflitti sociali e politici. Le donne di questo villaggio sono dedite al ricamo mentre gli uomini praticano l'artigianato del legno. In questa giornata ci recheremo anche al Monastero di Goraknathi, dei sadhu seguaci della scuola di medioevale di Goranakh. Kanpatha Yogi, maestri di yoga chiamati così perché portano un particolare tipo di orecchino. Il monastero, che è in mezzo al nulla, ha quattro secoli almeno ma non è citato sulle guide. È ormai in piena decadenza ma è ancora abitato da qualche monaco e conserva numerosi affreschi deliziosi. Una visita che è un saldo indietro nel tempo, in un’India antica che non c’è più.Si visiterà anche la scuola-laboratorio di conservazione delle arti tradizionali Kala Raksha a Parkar Vas.Pensione completa (pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento in albergo a Bhuj). N.B: l’ordine delle visite potrebbe subire delle modifiche (qualche visita potrebbe essere posticipata al giorno successivo)  
    È il momento di approfondire la nostra conoscenza del Grande deserto del Kutch e delle sue popolazioni attraverso una serie di visite a villaggi ciascuno con una diversa identità. Queste comunità ormai stanziali vivono di artigianato e ovviamente contano sugli introiti di tale attività: per chi lo vorrà queste visite saranno dunque anche occasioni di shopping. Cominciamo dal villaggio di Nirona, abitato da una comunità di casta Khatri, termine che anticamente indicava i guerrieri e anche oggi designa caste piuttosto alte. La comunità di Nirona conserva però una tradizione non guerriera ma artistica: l'arte del Rogan, un tipo di dipinto a mano su stoffa che viene realizzato ormai soltanto in questo villaggio. Un'occasione dunque per toccare con mano una tradizione antica e a rischio di sparizione. Un altro villaggio sul nostro itinerario sarà Bhujodi, abitato da una comunità di Rabari, membri cioè di quella che è forse l'etnia tribale più celebre del Gujarat: i Rabari sono seminomadi legati alla pastorizia e alla transumanza con i cammelli (un cammello per la famiglia e uno per portare le masserizie) e hanno sviluppato una cultura che pone il cammello al centro di tutto, dall'artigianato alla religione. Le donne Rabari saranno liete di mostrare a noi visitatori le loro opere tessili però i maschi fra noi dovranno avere un atteggiamento molto discreto e rispettoso perché i Rabari sono un po' “prudenti" nei confronti degli estranei. Infine visitiamo il villaggio di Harijian che si trova accanto al nostro lodge, molto carino e autenticoPensione completa: pranzo al sacco, cena e pernottamento in albergo a Bhuj.
    Durante il viaggio di ritorno in autobus, il vostro Esperto, Marco Restelli terrà il terzo e ultimo appuntamento con il "Cineclub India" in cui mostrerà e commenterà alcuni spezzoni di film indiani per mostrare aspetti significativi della vita indiana sia tradizionale sia contemporanea. Pensione completa: pranzo in ristorante, cena e pernottamento in albergo ad Ahmedabad. 
    Partenza per Modhera, dove si visita il Tempio del Sole del 1026, uno dei più interessanti esempi di architettura hindu, anche se praticamente ignorato dal turismo di massa che predilige l’omonimo tempio di Konark in Orissa (più giovane di due secoli). Il tempio ha un abbondante addobbo scultoreo che orna ogni centimetro quadrato della sua superficie con figure di dei, animali e fiori. Proseguimento per Patan, famosa per il Rani Ki Valv, splendido pozzo a gradini (baoli) del 1056 fatto costruire dalla regina della dinastia Solanki. Patan è anche celebre in tutta l’India per la produzione dei sari “patola”, esempio eccezionale di artigianato artistico. Pertanto faremo una visita al laboratorio dell’ultima famiglia di artigiani che continua a mantenere viva questa tessitura tradizionale.Pensione completa (pranzo in ristorante e cena in hotel). 
    Da Ahmedabad al mattino presto ci trasferiamo in aeroporto per il volo diretto a Delhi, alla scoperta dell'anima giainista della città, un'anima che è uno dei volti più segreti della capitale indiana, solitamente nota solo per i grandi monumenti islamici. Dopo la sistemazione in albergo e il pranzo, nel pomeriggio inizia il giro della Delhi giainista: si comincia dall'unico luogo giainista di Delhi dotato di una pur minima notorietà, l'affascinante Sri Digambar Jain Lal Mandir di Chandni Chowk, un tempio della scuola dei Vestiti di Aria (che però qui non si mostrano nudi e non praticano certi riti) con l'annesso Ospedale degli Uccelli dove tutti i volatili feriti o malati vengono curati gratuitamente dai giainisti e poi messi in libertà o, se non possono più volare, tenuti in cura per sempre. La vicinanza della Old Delhi ci dà l'occasione di entrare nei vicoli della Città Vecchia fino ad arrivare alla viuzza "nascosta" dei gioiellieri giainisti, dove si potrà fare uno shopping di gioielli tradizionali di alta qualità nei negozi che si trovano nei cortili delle case giainiste. Se riusciremo entreremo anche nel piccolo tempio nascosto che si trova alla fine del vicolo dei gioiellieri e che di rado viene aperto (impossibile notare l'entrata se non si sa dov'è). Infine la sera, sarà possibile provare un’esperienza culinaria insolita: la cena jainista al ristorante Eleven Course (Netaji Subash Place, Wazirpur, New Delhi) che non è un ristorante solo di cucina giainista ma serve anche, su ordinazione, la cucina giainista (integralmente vegetariana).Pensione completa (pranzo in albergo, cena in ristorante).  
    Oggi vedremo un tempio che nessuno visita a Delhi per la semplice ragione che nessuno sa che esiste: il Kund Kund Bharti. Entrare qui significa fare un viaggio di secoli indietro nel tempo. È un luogo in cui i monaci Vestiti di Aria si mostrano come sono - cioè nudi - e praticano di fronte ai propri fedeli tradizioni religiose vecchie di 2500 anni, quali la nutrizione in piedi, con il monaco imboccato dal fedele (i monaci non possono nutrirsi da soli, sarebbe violenza verso animali o vegetali). Soltanto i monaci più autorevoli, inoltre, possono vestirsi d’aria - cioè stare nudi - mentre i novizi devono coprirsi le parti intime non essendosi ancora distaccati dal corpo, cioè non avendo ancora intimamente capito che il corpo è un'illusione. Il tempio giainista di Kund Kund Bharti è un'autentica scheggia fossile dell'antica India rimasta nel cuore dell'india moderna: si trova infatti a New Delhi, in Satsang Vihar Marg, Block A, Qutab Institutional Area. I Vestiti di Aria sono asceti integrali dediti alla non violenza, un autentico fossile culturale della spiritualità, fuori dal tempo per mille ragioni: totale rifiuto della tecnologia, totale rifiuto di ogni comodità (dormono in una capanna in giardino anziché nel tempio) e soprattutto negazione della capacità femminile di raggiungere l'illuminazione (viceversa i giainisti Vestiti di Bianco riconoscono anche le donne). Tuttavia la loro aderenza completa a un antichissimo codice di comportamenti li rende sicuramente interessanti, specchio di un'India non-globalizzata che sta per scomparire per sempre. Terminata la visita, tempo libero per lo shopping. Pensione completa (pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel). 
    Al mattino presto trasferimento in aeroporto e partenza con voli di linea Emirates. Arrivo a Milano Malpensa nel primo pomeriggio.    1. Feste in Gujarat   2. Etnia Bhil   3. Donna Bharwads 

    Perché con noi

    • Itinerario esclusivo Kel 12 che segue il filo conduttore della non violenza
    • A Palitana si alloggia al Vijay Palace, una piccola residenza di grande fascino

    I nostri esperti

    MARCO RESTELLI

    Dal 2  dicembre  2023 al 15  dicembre  2023

    Approfondimenti di viaggio

     L’IMPEGNO PER UN TURISMO SOSTENIBILE Promuoviamo lo sviluppo di una coscienza sostenibile da sempre.Da molto prima che la parola sostenibilità diventasse tendenza. Favorire un turismo che non consuma, sfiora e valorizza ciò che incontra. Visitare i luoghi cercando di lasciare tracce minime del proprio passaggio sono tra i primi punti della nostra “Carta Etica del Viaggio e del Viaggiatore”, documento redatto nel 2006 e consegnato a tutti i viaggiatori prima della partenza, in [...]