- Un viaggio composito che attraversa tre Paesi diversi, complicato e non per tutti. Necessita di una buona capacità di adattamento, specie a livello di cibo e sistemazioni, dove i migliori hotel delle varie regioni di solito non superano le 3 e 4 stelle locali (non paragonabili agli standard occidentali). Un pernottamento è previsto in un campo di yurte, le classiche tende dell’Asia Centrale, con servizi in comune
- Gli spostamenti terrestri saranno piuttosto faticosi e disagevoli. Le ore di auto occuperanno spesso più della metà della giornata, e di regola su strade dissestate, molte volte solo delle piste. Avremo sempre veicoli privati: un pulmino o un autobus durante tutto l’itinerario, lungo la Karakorum; jeep solamente durante le escursioni nelle valli laterali del tratto pakistano: mezzi più pratici e sicuri per il tipo di strada (non aspettiamoci ultimi modelli, ma fuoristrada del vecchio tipo Willy con il tettuccio apribile). Le altitudini raggiunte saranno tra le maggiori del pianeta, con un apice ai 4693 m del passo Khunjerab, e altre occasioni da oltre 4000.
I trasferimenti sono previsti con mezzi di trasporto adeguati al numero di partecipanti, avendo come priorità il distanziamento e il comfort dei passeggeri.
In tutti i casi i passeggeri che viaggiano da soli (in camera singola) hanno sempre il posto finestrino garantito con un posto lasciato vuoto accanto.
- Il viaggio si svolge in parte su strade asfaltate e in parte su piste. Il fondo stradale, a volte danneggiato, può rendere i trasferimenti più lunghi e pesanti del previsto. I tempi di percorrenza riportati nel programma sono indicativi e dipendono dal traffico, condizioni delle strade, soste fotografiche e richieste dal gruppo
- L’ordine delle visite ed escursioni in ciascuna località può essere soggetto a variazioni per motivi di opportunità contingenti, senza compromettere le peculiarità del viaggio
- E’ senz’altro utile ricordare che, come tutti i viaggi che si svolgono in zone lontane sia geograficamente sia culturalmente dall’Europa e dalle nostre abitudini, è fondamentale una buona predisposizione all’adattamento
- Per ottenere i visti pakistano e cinese i passaporti e la documentazione richiesta dovranno pervenire nei nostri uffici almeno un mese prima della partenza, essendo i tempi di rilascio piuttosto lunghi. Segnaliamo che, oltre al passaporto, per l’ottenimento del visto pakistano, sono necessarie 2 fototessera a colori recenti, il modulo di richiesta del visto compilato in ogni sua parte e una dichiarazione della propria banca che attesti il possesso di un conto corrente attivo ed aperto. E’ inoltre necessario presentare una copia della busta paga o, in alternativa, libretto pensionistico.
- Prima di iscriversi al viaggio è opportuno consultarsi con il proprio medico di fiducia per escludere eventuali controindicazioni ai viaggi a quote elevate (il viaggio non è indicato in particolare per chi soffre di problemi cardio-vascolari, respiratori o di alta pressione).
Quando partire:
L’estate è il momento migliore per recarsi sia in Kirghizistan che nelle regioni settentrionali del Pakistan e nella regione cinese dello Xinjiang. Il clima caldo non è di norma afoso ed è stemperato dalle montagne.
Il periodo migliore per intraprendere un viaggio lungo la Karakorum Highway va da fine maggio a ottobre. In primavera i cieli sono tersi e offrono visioni nitide delle grandi montagne, ma il rischio di frane e smottamenti è maggiore a causa dell’accumulo delle nevi e conseguente scioglimento. Sul territorio pakistano gli influssi monsonici dell’Oceano Indiano giungono assai attenuati e si fanno sentire soprattutto sui versanti himalayani (le masse d’aria provenienti da sud-est hanno ormai scaricato quasi tutta la loro umidità sull’India), mentre il Pakistan è aperto ai venti caldi e asciutti di sud-ovest. Pertanto mentre nella stagione calda e umida l’ultima propaggine dei monsoni inzuppa la striscia del Punjab compresa tra Lahore e Islamabad, all’estremo nord in generale piove poco perché le nuvole sono bloccate dalle alte montagne, anche se il rischio di pioggia non si può mai escludere, specialmente alle quote meno elevate.
Clima e abbigliamento:
Attraversando un territorio in maggioranza montuoso, in estate le temperature risultano in generale miti e gradevoli. Le giornate possono essere variabili, con temperature in media tra i 20 e i 30°, dipendendo dall’altitudine, con serate fresche e notevole escursione termica tra il giorno e la notte (di notte la temperatura può variare dai 10 ai 20° a seconda dell’altitudine). Nella sezione cinese del viaggio, nell’area di Kashgar, le temperature estive medie sono tra i 30° e 35° di giorno. Si consiglia un abbigliamento leggero/medio (pantaloni, camicie e magliette) con strati aggiuntivi da sovrapporre (pullover di lana o pile, k-way, berretto, calze, una giacca a vento per le altitudini più elevate).
Scarpe comode con suola robusta o da trekking. Da non dimenticare: crema solare, burro cacao, occhiali da sole, cappello/berretto, repellente per gli insetti, una torcia con batterie può sempre essere utile.
In Pakistan, trattandosi di un paese musulmano, dove la religione è molto sentita, si raccomanda un abbigliamento e comportamento consoni. Preferire abiti lunghi e morbidi, evitare calzoncini corti e canottiere. Consigliamo alle donne di avere sempre a portata di mano, nello zainetto, un foulard per coprire il capo e che si rivelerà utile in un sacco di occasioni.
Alberghi:
Come tutti i viaggiatori ormai sanno, le “stelle” degli alberghi nei paesi in via di sviluppo sono indicative, ma non sono rapportabili agli standard europei!
Nel programma riportiamo i nomi degli hotel che abbiamo selezionato per questo viaggio. Si tratta di strutture in genere semplici. I nomi degli hotel sono indicativi e per questioni organizzative o di forza maggiore potrebbero essere cambiati con altri di pari categoria. Gli hotel definitivi saranno comunicati all’interno del Foglio Notizie con i documenti di viaggio.
NB: l’accorgimento elementare da adottare sempre quando si viaggia in regioni così distanti dai nostri standard occidentali è quello di portare con sé un sacco–lenzuolo leggero e un asciugamano personale… In questo modo l’igiene è sempre garantita.
Alcuni alberghi sono dotati di asciugacapelli e altri minori ne sono privi. E’ sempre buona norma portare con sé un adattatore universale per le prese.
Mezzi di trasporto:
Durante questo tipo di viaggio utilizzeremo un bus/minibus turistico. Esploreremo poi le valli del nord del Pakistan utilizzando fuoristrada tipo vecchio modello Willy con il tettuccio apribile. La distribuzione dei passeggeri per ogni macchina è di quattro persone più l’autista.
Ricordiamo vivamente che durante il viaggio è buona norma effettuare una rotazione dei passeggeri sulle diverse auto e anche una rotazione dei posti all’interno delle auto stesse.
Bagagli:
Considerati i trasferimenti e l’utilizzo dei fuoristrada, si raccomanda di portare con sé un bagaglio essenziale, riducendo il superfluo e privilegiando borsoni/trolley morbidi alle valigie rigide.
Cucina locale e pasti:
Essendo il viaggio piuttosto complesso e vario per le diverse aree che tocca, la cucina è anch’essa abbastanza varia. La cucina kirghiza è basata su vari piatti a base di verdure e di carne e riso.
La cucina uigura, vale a dire la cucina tipica e tradizionale del Xinjiang, l’ovest cinese, è anch’essa basata sul riso e sulle carni , ma ha come tipo di carne principale quella di pecora. La cucina pakistana e` molto simile a quella dell'India settentrionale. A causa della sua vicinanza con l'Asia Centrale ed Occidentale vi si trovano anche contaminazioni da queste regioni. Molta attenzione viene data al pane. Dopo ogni pasto si sorseggia il Qehwa o kehwa, di solito servito in piccoli bicchieri, cha ha il sapore di te al gelsomino. I pasti sono molto spesso consumati in ristoranti al di fuori degli alberghi di pernottamento . Durante i trasferimenti, là dove non vi fosse la possibilità di usufruire di ristoranti affidabili, i pranzi potranno essere al sacco.
Cercheremo di fruire, per uno o due pasti, a seconda delle possibilità, dell’ospitalità di qualche famiglia locale.