• LA VALLE DI KATHMANDU E LA VALLE DI POKHARA

    NEPAL

  • LA VALLE DI KATHMANDU E LA VALLE DI POKHARA

    NEPAL

    Viaggi con Esperto

    Durata 12 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 10 MASSIMO 16  PARTECIPANTI
    Partenze

      2023

    • Dal 15  ottobre  al 26  ottobre  

    A PARTIRE DA:  

    4.000€

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    Nepal

    LA VALLE DI KATHMANDU E LA VALLE DI POKHARA

    Colline terrazzate, risaie, villaggi irraggiungibili e una teoria di nevai sui fianchi di vette slanciate vertiginosamente verso il cielo.

    Sponda di terra indiana che si infrange ai piedi della imponente catena himalayana. La fascia corrugata delle colline nepalesi accoglie un insieme di tratti su volti che vanno dall’ affilato profilo   indiano al sottile arco   dell’ occhio mongolo sullo zigomo alto. Popoli diversi che la natura ha miscelato pur mantenendoli separati. Popoli di montagna e popoli di pianura.

    A Kathmandu una certa inclinazione “freak” si intreccia a quella cultura così profondamente nepalese. Quale atmosfera più affascinante di quell’ aria dove nell’ essere autenticamente autoctono, si è innestata una gemma del “giovane sogno occidentale di libertà" degli anni ‘70!

    ITINERARIO

    Partenza con voli di linea dall’Italia per Kathmandu con scalo e coincidenza a Doha. Pernottamento a bordo.  
    Come si arriva all’ aeroporto della capitale del Nepal, dopo le formalità di ingresso, si comincia il trasferimento verso il bordo esterno della valle di Kathmandu. Dulikhel è infatti un centro periferico che si trova a circa un’ora di distanza dall’ aeroporto ed è situato proprio sul bordo più esterno della valle. L’ altitudine della capitale nepalese è di 1400 metri sul livello del mare; invece, Dulikhel si trova 1700 metri ed è proprio sulla strada conosciuta col nome di “Arniko Highway” che conduce verso il confine col Tibet. Il posto di confine dista un centinaio di chilometri, una strada che nella stagione monsonica è davvero una “grande esperienza avventurosa”. La valle di Kathmandu è una vera conca, un vero catino circolare e durante le giornate normali è veramente caotica, ma tutto il traffico di auto private si conclude nel perimetro della valle. Oltre Dulikhel comincia il vero Nepal, quello agricolo fatto di colline, di pendii scoscesi terrazzati e coltivati a riso durante il periodo estivo. Molto bello il paesaggio che si apre allo sguardo, sulla catena himalayana: i diversi piani, le diverse sfumature di verde si susseguono in un alternarsi di alti e bassi fino ai piedi delle impressionanti montagne  che si elevano,  oltre l’ aspettativa, proprio fino a toccare il cielo.Il lodge dove dormiremo è un posto speciale, non per il lusso perché è una struttura accogliente ma abbastanza semplice però è speciale per la sua vista sulle colline e sulla catena montagnosa lontana, è speciale per l’atmosfera che lo accoglie. Cena in hotel. 
    NB: abbiamo introdotto in questo viaggio, due momenti (mattina del 3° giorno e intera giornata dell’8° giorno)  dedicati a delle escursioni a piedi per poterci meglio addentrare nelle realtà paesaggistiche e di vita quotidiana del Nepal. Solo in tal modo, a piedi per sentieri o stradine, si riesce a cogliere quella realtà contadina dei villaggi o delle risaie. Ben sapendo che certi passaggi potrebbero essere stancanti per alcuni dei nostri viaggiatori, in corso di viaggio cercheremo di sviluppare queste camminate in modo che chi non potesse compierli interamente  possa avere modo di essere recuperato in certi punti, in corso di camminata, oppure portato direttamente al punto finale della escursione. Dedichiamo la mattinata in una camminata attraverso le colline dell’area di Dulikhel, passando in ambienti verdeggianti ed aree terrazzate per la coltivazione del riso vicino a nuclei  abitati da comunità nepalesi note col nome di Brahmin e Tamang. Il cammino attraverso queste aree naturali ci porta, con un scalinata di mille gradini fino Kabhrebhanjyang e poi  a Namo Buddha, uno dei siti più sacri per i fedeli buddisti poiché appartenente ad una delle vite leggendarie del Buddha.  Il luogo è conosciuto nella narrazione di una delle “Jatakas" ovvero le” Vite Precedenti”.  Ognuna delle “Jatakas” è una storia che contiene qualche forma di insegnamento.  Nella storia ambientata presso il sito che raggiungeremo si racconta come il Buddha in quella sua vita precedente dette esempio di estrema generosità verso gli esseri viventi e la natura, è infatti nel corso di quella vita che egli offrì il suo corpo per sfamare dei cuccioli di tigre. Una storia molto popolare tra i fedeli buddisti.Namo Buddha è situato in alto su un crinale e quando il tempo è limpido, da quella posizione si ha una bellissima veduta sulla parte settentrionale della catena himalayana.Presso il sito sacro è sorto un monastero: Thrangu Tashi Yangtze Gompa. Molti monaci vivono al suo interno, si tratta di esuli tibetani, e figli di esuli, che soprattutto negli anni ’70 e ’80 lasciarono l’altopiano per non sottomettersi al governo cinese.L’ autobus ci attenderà presso il monastero. Il pomeriggio faremo l’escursione verso Panauti, uno dei villaggi della valle di Kathmandu che, solo dopo Baktapur, è considerato il più emblematico della tradizione architettonica “newarese”. Il villaggio si trova presso il fiume Bagmati, dove avviene la confluenza di due affluenti, il Roshi Khola e il Punyamati Khola.  Sono tutti quanti fiumi molto irruenti nella stagione monsonica ma la cui forza si spegne nella stagione secca. al termine della visita si ritorna a Dulikhel.Pensione completa (pranzo in ristorante o in Hotel, cena in Hotel). 
    Tutta la giornata sarà dedicata a due siti che sono tra i più belli di tutta la valle di Kathmandu. Il tempio di Changu Narayan è la prima struttura templare della valle di Kathmandu ad essere passata sotto la protezione dell’Unesco. Terminata la visita si discende dalla collina del tempio fino alle porte di Baktapur. Con Patan e Kathmandu, il centro di Baktapur fu, nel medioevo, una delle sedi più importanti dei diversi principati che controllavano la valle. Ciò che più colpisce è l’armonia, la compattezza, l’omogeneità architettonica di questo nucleo medievale nelle cui piazzette abitualmente si incontrano i vasai o nella stagione della mietitura i cumuli di riso o le chiazze rutilanti del peperoncino steso ad essiccare sul selciato di mattone cotto. Baktapur, riconosciuta dall’Unesco come uno dei luoghi facenti parte del Patrimonio dell’Umanità, è un museo di architettura all’aperto. Il mattone rosso e il legno si compongono negli edifici antichi mentre le figure scolpite in pietra ne proteggono gli ingressi. La piazza principale di Baktapur è stata negli anni ’90, il polo scenografico per la realizzazione del film “Il Piccolo Buddha “ di Bernardo Bertolucci.Mezza pensione (pranzo libero, cena in Hotel).  
    Il Nepal è un Paese molto bello dal punto di vista paesaggistico è molto vario, verde, collinare e scavato da fiumi.  Proprio per queste sue caratteristiche morfologiche e per la natura franosa del terreno e per le  forti piogge della stagione monsonica, la gestione delle strade camionabili è veramente impegnativa.  Nella stagione monsonica i trasferimenti possono essere davvero un’incognita, ma nel periodo asciutto i contrattempi dovuti alle eventuali interruzioni del percorso vengono meno, ciononostante bisogna sempre tenere a mente che le strade richiedono più tempo del normale perché non sono ampie. Una volta usciti dalla conca della valle di Kathmandu, il traffico privato dei mezzi in circolazione è molto ridotto, sulle strade al di fuori della capitale si incrociano soprattutto mezzi di trasporto pubblico o mezzi di trasporto merci.La strada procede in parte in saliscendi e in parte in zone pianeggianti ed è un continuo avvicendarsi di paesaggi fino all’arrivo a Bandipur.Pensione completa. NB: la strada tra Kathmandu e Pokhara, via Bandipur, è sotto lavori di ampliamento. Essendovi diversi cantieri che in molti punti strozzano il percorso, è difficile definire con esattezza i tempi di percorrenza. I tempi che abbiamo indicato nella descrizione si rifanno ai tempi di percorrenza registrati negli ultimi tre mesi.  
    Il centro di Bandipur, a differenza dei siti architettonici della valle di Kathmandu è poco conosciuto e poco frequentato dal turismo internazionale. La sua costituzione di nucleo tradizionale composto da piccoli templi, santuari ed abitazioni avviene verso la fine del 1700, da parte di cittadini di Baktapur fuggiti dalla loro “città-principato” in seguito alla conquista della valle di Kathmandu da parte del fondatore della dinastia Gurka, Prithvi Narayan Shah. Precedentemente il luogo di Bandipur era già molto sviluppato perché era il punto di passaggio di una carovaniera molto importante che collegava l’India al Tibet, ma con l’ arrivo della gente newarese crebbe nella sua forza commerciale e di conseguenza nel suo aspetto architettonico. La cittadina perse importanza commerciale alla metà del ‘900 ma dal duemila si rivitalizzò grazie al suo aspetto architettonico e all’ arrivo del turismo sulla rotta di Pokhara.La visita di Bandipur è un insieme di paesaggio, architettura e anche folclore popolare e religioso.Nel pomeriggio lasceremo questo centro in direzione di Pokhara che dista tre ore di macchina circa. Una volta raggiunta la valle raggiungeremo Sarangkot, la collina panoramica di fronte alla catena dell’Annapurna dove è situato il nostro albergo.Pensione completa (pranzo in ristorante, cena in Hotel). 
    Dopo la mattinata panoramica a Sarangkot, scenderemo nella valle di Pokhara. Questo centro cittadino si è molto sviluppato dagli anni ’90 in poi grazie alla sua posizione chiave di fronte alla catena himalayana. Da Pokhara partono tutti i trekking verso la catena montuosa che in questa corrispondenza si eleva con grandi cime come le quattro vette del massiccio dell’ Annapurna, il Manaslu ed il Macchapuchre.Le acque del lago Pewa si spandono nel fondo della valle di Pokhara, su una collina al bordo del bacino si erge la Pagoda della Pace.Anche il centro di Pokhara, come Bandipur, sulla rotta commerciale antica tra Tibet e India era un luogo di una certa ricchezza. Nel XVII secolo questo territorio era uno dei 24 principati nepalesi e di quel periodo restano alcune rovine sulle colline circostanti la città. Quando nel 1786 emerse la dinastia Gurkha che unificò  il Nepal, anche questo principato venne annesso al  nuovo regno con capitale Kathmandu.Pokhara oggi è con Kathmandu un nome mitico. Se Kathmandu è il verso culturale del Nepal, Pokhara è l’eco dei venti sulle grandi vette e il lago Pewa di queste cime  ne è lo specchio.Pensione completa (pranzo in ristorante, cena in Hotel).  
    Lasciamo il centro di Pokhara e percorriamo in auto un tratto di circa 15 chilometri di strada che ci separano da Hyanga Melbot da dove comincia il nostro percorso a piedi.Si cammina in parte su strada sterrata ed in parte su sentiero. Vi sono bei paesaggi sulla vallata del fiume Gandaki e bei terrazzamenti di risaie.Dopo circa due ore e mezza di camminata si raggiunge il villaggio di Astam da dove si ha una bellissima vista sul massiccio dell’Annapurna.Dopo il pranzo,da Astam, possiamo continuare per un’ altra ora di cammino fino a raggiungere il villaggio di Hyanga Kot, un nucleo  abitato da una comunità conosciuta col nome di Gurung. Questa popolazione è autoctona della catena himalyana ed è soprattutto famosa per aver dato il nome ai più famosi soldati nepalesi, i Gurkha, che sin dalla colonizzazione inglese dell’ india componevano un gruppo militare molto importante dell’ esercito coloniale.Da questo villaggio si cammina un’altra ora e mezza circa fino a raggiungere la strada camionabile dove ci attenderanno le auto.Da qui si ritornerà a Pokhara in hotel.Pensione completa (cena in Hotel).  
    Non vi sono strade alternative che collegano i due poli: Pokhara e Kathmandu, dunque la strada di ritorno verso la capitale sarà la stessa che avevamo percorso all’ andata quando però avevamo fatto sosta e pernottamento a Bandipur. Questa giornata sarà perciò di puro trasferimento.All’ arrivo a Kathmandu prenderemo alloggio nel Dwarika’s Hotel, considerato sin dalla sua nascita, negli anni ’90 ed il suo ampliamento nel 2000,  l’albergo “Museo” della tradizione artigianale Newarese. E’ questa sistemazione una scelta molto importante; l’albergo è stato arredato nelle sue parti strutturali (portici, finestre,ingressi, decorazioni) con pezzi originali in legno , scolpiti dal 1400 al 1800 secondo l’ abilità che ha caratterizzato tutta l’ architettura della valle. Il restauro di questi pezzi d’arte e la loro utilizzazione nella formazione della struttura è stato un lavoro concepito da una mente lungimirante, il signor Dwarika, colui che ne fu l’ ideatore. Il Dwarika’s Hotel non è più lussuoso di altri alberghi, ma è l’albergo che ha più atmosfera e fascino. Alloggiare in questo albergo è parte delle visite di Kathmandu, è un’esperienza che resterà come ricordo indimenticabile del viaggio!Pensione completa (cena in Hotel).  
    Durante il terremoto del 2015, i centri architettonici della valle di Kathmandu ebbero numerosi danni strutturali. Proprio perché il mondo riconosce in questo piccolo Paese himalayano un patrimonio artistico e culturale importante, diversi Stati (Germania, Giappone, Cina …) sono volontariamente intervenuti con finanziamenti, mezzi e progetti di restauro, per ripristinare le strutture danneggiate. Oggi i monumenti sono quasi interamente ricomposti e gli stranieri sono ritornati a farsi avvolgere da quelle atmosfere un po’ magiche che solo il Nepal sa creare. La valle di Kathmandu è una culla con un’ampiezza di circa trenta chilometri. L’intera popolazione si aggira intorno al milione e mezzo di abitanti. Bhaktapur, Patan e Kathmandu stessa, sono i tre poli architettonicamente più importanti della valle. Il carattere “cittadino” di Kathmandu non è per nulla rappresentativo della realtà sociale e culturale del Paese, il Nepal è infatti immerso in una realtà rimasta autenticamente contadina con un’economia piuttosto povera ed elementare ed un tratto culturale ancora molto lontano dalla modernità. Dall’inizio della sua fama, intorno agli anni Settanta, una fama legata anche allo stile degli hyppies che la frequentavano, Kathmandu è molto cambiata, si è modernizzata: quel fascino particolare, di città aperta, di città tollerante e pacifica, di città così isolata dal resto del mondo eppure così straordinariamente cosmopolita e accogliente, è comunque il suo aspetto di sempre, la sua capacità di far sognare e di farsi amare. Visiteremo la collina con lo Stupa di Swayambunath, luogo sacro buddista dall’atmosfera magica e tipicamente orientale. Questo monumento è considerato l’ombelico della valle, il suo nome deriva dalla lingua sanscrita e significa “l’autogenerato”. L’origine di questa forma religiosa va cercata nella leggenda antica, quando la conca di Kathmandu era il bacino di un lago e al centro di esso brillava una fiammella misteriosa. Appena le acque defluirono, là dove brillava la fiammella, si autogenerò il corpo di questa forma religiosa buddista.Una volta terminata la visita si discende dalla collina verso il centro antico della città: Durbar Square, ovvero la “Piazza del Palazzo”. Su questa piazza monumentale si affaccia l’antica residenza reale, i vari templi induisti e la casa della “Kumari”, la bambina che rappresenta una divinità vivente: la rincarnazione della dea Khali.  A breve distanza dal centro architettonico si trova la famosa “freak street”, la “via-quartiere” dove negli anni ’70 si era concentrata la comunità straniera di quegli hyppies che avevano scelto di soggiornare in India o in Nepal. Continueremo le visite del pomeriggio con il trasferimento al centro storico di Patan. Patan. Anticamente conosciuta col nome di Lalitpur, ovvero “Città della bellezza”, Patan ripropone i motivi architettonici del mattone, del legno e della pietra. Il palazzo reale e i suoi templi dalle linee stilistiche diverse esibiscono nel dettaglio dell’intarsio o nelle sculture, la grande raffinatezza artistica raggiunta dagli artigiani newaresi (cioè della valle di Kathmandu) nel periodo medievale.Al termine della visita si parte verso il luogo di Pashupatinath. Pashupatinath è il luogo sacro delle cremazioni e sito  dove sorge uno dei templi più importanti, tra quelli dedicati al dio  Shiva, di tutto il territorio indù. I riti funebri lungo il fiume, le preghiere che si elevano dal tempio, i Sadhu che si aggirano tra i tempietti di pietra e le bancarelle degli ornamenti sacri sono i diversi artefici che animano questo particolare ambiente in un modo indimenticabile.Al termine si continua verso l’ultimo sito di questa giornata, il centro sacro di Boudhnath. Stupa di Boudhnath.  Negli anni della diaspora tibetana, gli esuli in fuga dall’occupazione cinese si insediarono intorno a quest’antico monumento buddista dando vita al nucleo tibetano più vivace della valle di Kathmandu.  I tibetani rimasti così fedeli alla loro atavica abitudine religiosa pregano quotidianamente, sul finire della giornata, girando instancabilmente il loro mulino di preghiere e prostrandosi nella tradizionale circumambulazione del monumento sacro. Calano pian piano le luci del giorno sui lumini tremolanti accesi dai fedeli ai piedi del grande stupa bianco; l’atmosfera delle luci e il senso di pace di Boudhnath sono una delle sensazioni indelebili di questo viaggio. Pasti liberi.  
    Il tempio di Dakshinkali si trova ad una distanza di circa 15 chilometri dal centro di Kathmandu. È un posto molto particolare, è dedicato alla dea Kali, una divinità associata agli aspetti cruenti dell’esistenza. Il sabato, nella mattinata, è il giorno settimanale delle celebrazioni più impressionanti. È il giorno in cui i fedeli indù vi si recano per i sacrifici. È il momento delle pratiche indù più anacronistiche e di antica tradizione tribale.Dopo la visita al tempio ci trasferiremo verso Kirtipur, a pochi chilometri di distanza, che è un altro piccolo centro della valle conosciuto per la sua autenticità architettonica.Al termine di queste visite faremo rientro a Kathmandu e sarà tempo libero per ritornare su qualche luogo che uno ha particolarmente amato oppure tempo libero per gli acquisti prima del rientro in Italia.Pasti liberi. NB: l’ordine delle visite di Kathmandu, in caso di particolari circostanze non prevedibili, potrebbe variare da come descritto per migliorarne lo svolgimento. 
    Trasferimento in aeroporto per prendere i voli di rientro via Doha. Si arriverà in Italia in serata.    

    Perché con noi

    • La scelta del Dwarika’s hotel, con quell’ insieme di arte e architettura nepalese antica,  è sicuramente il completamento della  visita stessa della valle di Kathmandu 
    • L’ utilizzo di mezzi fuoristrada, con una massimo di 3 passeggeri più l’ autista, permetterà un alleggerimento importante dei tempi di trasferimento in un Paese dove le strade sono sempre strozzate tra saliscendi e fianchi collinari.
    • La scelta dei luoghi dei pernottamenti (Dulikhel, Bandipur, Sarangkot, Pokhara, Kathmandu) non è casuale ma ricercata in modo da dare più dinamismo al viaggio ed anche in modo da offrire  luoghi di pernottamento nei posti più panoramici

    I nostri esperti

    GIOVANNI DARDANELLI

    Dal 15  ottobre  2023 al 26  ottobre  2023

    Approfondimenti di viaggio

    MEZZI DI TRASPORTO I trasferimenti dalla valle di Kathmandu verso Pokhara e ritorno saranno fatti con macchine fuoristrada indiane con 3 passeggeri più autista per ogni auto. Nella valle di Kathmandu invece si userà un minibus. PRANZI E CENEDurante lo svolgimento di questo viaggio, tutti i pasti sono inclusi, salvo il pranzo del 4° giorno e i pasti del 10° e 11° giorno a Kathmandu. Abbiamo lasciato questi pasti liberi così da dare la possibilità di libertà di scelta, chi [...]