• MOSAICO CENTROAMERICANO

    EL SALVADOR GUATEMALA HONDURAS NICARAGUA

  • MOSAICO CENTROAMERICANO

    EL SALVADOR GUATEMALA HONDURAS NICARAGUA

    Viaggi con Esperto

    Durata 13 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 10 MASSIMO 14  PARTECIPANTI
    Partenze

      2023

    • Dal 14  agosto  al 26  agosto  
    • Dal 9  novembre  al 21  novembre  
    • Dal 28  dicembre  al 9  gennaio  

    A PARTIRE DA:  

    4.700€

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    Nicaragua - El Salvador - Honduras - Guatemala

    MOSAICO CENTROAMERICANO

    “Mosaico Centroamericano” attraverso Nicaragua, El Salvador, Honduras e Guatemala è un viaggio corposo e molto vario, agevolmente percorribile in minibus per le ridotte dimensioni dei Paesi che attraversiamo. Ci siamo sforzati di formulare un itinerario nuovo, tra cittadine coloniali, foreste, fiumi, mari, laghi, vulcani, villaggi, isole, siti, che incontra una Storia fatta d’archeologia e folclore, anche fuori degli itinerari più gettonati. Impreziosiamo l’itinerario includendo alcuni siti Patrimonio UNESCO. E’ dedicato a quelli che vogliono concedersi un gran viaggio di 13 giorni in una regione ancora al di fuori dalle classiche rotte turistiche, dove la varietà è la sua caratteristica più rilevante. E’ una proposta originale adatta quindi a soddisfare molteplici interessi e a soddisfare anche i viaggiatori più esperti e quelli che da anni ci rinnovano la loro fiducia e sono curiosi di conoscere nuovi angoli di mondo. Utilizziamo barche e bus per avere piena autonomia di movimento senza essere legati a voli interni, con tratte via terra mai particolarmente impegnative. L’abbiamo chiamato “mosaico” perché, proprio come nei mosaici, avviciniamo elementi assai vari per comporre un tutt’uno che dà senso e interesse all’itinerario proposto. Viaggiamo infatti fra tre diversi Paesi che offrono caratteristiche di particolare ricchezza storica e culturale, paesaggistica e umana.  Tutti sappiamo dove sta il Centro America, più difficile è sapersi districare tra i tanti confini che segnano i passaggi da un Paese all’altro tra il Messico e Panamà. In questo itinerario ci siamo focalizzati su quattro Paesi del Centro America, Nicaragua, El Salvador, Honduras e Guatemala, spesso ignorati dal turismo e ne abbiamo evidenziate le tessere che ci sembravano più significative e adatte a rappresentare al meglio. Non è stato facile selezionare le località da inserirvi perché il tempo da dedicarvi per conoscere un poco queste terre pare sempre insufficiente per darne un panorama, se non esaustivo, almeno non superficiale. In questa proposta osiamo accostare, mischiandole, nicchie di culture, etnie, architetture coloniali, isole, vulcani, laghi, chiese, volti, pietre, incisioni rupestri, storia, storie, artigianato, siti archeologici per secoli coperti dalla cenere vulcanica …Mettiamo insieme le ricche vestigia di Copàn che offre uno dei più pregevoli manufatti della storia Maya e la bellezza “modesta, paesana” di Suchitoto.La “Boca del Infierno” del vulcano Masaya e i placidi colori del tramonto in barca sul Lago di Nicaragua. Granada, “la Gran Sultana”, e Joya de Cerèn per secoli sotterrata da un’eruzione vulcanica. Le ricche ville di San Salvador e le bellezze coloniali di Antigua Guatemala. La sontuosità austera di alcune chiese e l’irriverenza dei personaggi di cartapesta nel museo di Leòn e la semplicità de “Los Pueblos Blancos”. L’azzurro intenso dell’indaco nicaraguense e il semplice bianco delle chiese salvadoregne. Una “mezcla”, come direbbero i diretti interessati, miscuglio di visioni, sensazioni, odori, suoni, lingue, ritmi, sapori, che trovano un denominatore comune nella sana curiosità che ci spinge a dedicare tempo e denaro alla ricerca delle diversità.

     

    ITINERARIO

    Partenza da Milano o Roma al mattino con volo Iberia per Madrid. Proseguimento con volo intercontinentale su San Salvador e in serata coincidenza per Managua. Arrivo, incontro con il nostro autista e trasferimento privato in hotel. Sistemazione e pernottamento. *per partenze da altre città, è richiesto un supplemento da quantificare e da richiedere al nostro ufficio in fase di prenotazione.  
    Dopo la colazione incontro con la nostra guida e partenza una visita panoramica di Managua. Una capitale è un Paese che segnato da drammatiche vicende sociali e politiche e i terremoti che l’hanno martoriata anche nel 1972. Proprio l’impossessarsi da parte del dittatore Somoza dei fondi internazionali destinati alla ricostruzione del suo Paese, diede il via alla rivoluzione sandinista e alla conseguente risposta dei “Contras”, (gruppi controrivoluzionari finanziati dall’allora presidente Reagan). Il cuore della città è il Parque Històrico Lomas de Tiscapa. Qui si trova anche la statua di Sandino, ucciso nel 1934, che si può notare da molti punti della capitale. Il Parque Històrico è un punto elevato su un antico cratere con un piccolo lago vulcanico, il Vulcan Tiscapa, da cui si osservano il panorama con le cattedrali in basso e un altro vulcano in lontananza.Poi con il nostro veicolo privato ci spostiamo a una trentina di chilometri verso sud est sino al Parco Nazionale del Vulcano Masaya. Andiamo in una zona, quella dell’altopiano centrale, davvero “ricca”. Laghi craterici, mercati, piccoli graziosi villaggi, tradizioni di ritualità religiose non ortodosse, miti, lagune…La prima tappa è “La Boca del Infierno” del vulcano Masaya. Vi giungiamo con una brevissima camminata dopo aver lasciato il nostro minibus. Il nome, significativo per lo scenario che ci si presenta, fu dato già dai primi spagnoli che vi giunsero. Fu per loro normale porvi una croce, per contrastare la presenza del demonio che certamente albergava in quella zona. Il vulcano è attivo, come denotano le colonne di fumi che incorniciano il panorama.Masaya, molto nota, adagiata sul lungolago (“malecòn”), è un centro che offre soprattutto i prodotti artigianali più famosi del Paese. Avremo occasione di fare acquisti in alcuni dei tanti negozi.Proseguiamo per altri dieci chilometri per andare alla “meseta de los pueblos” (l’altopiano dei villaggi), un’area più nota come “Los Pueblos Blancos”, i villaggi bianchi. Inizialmente costruiti soprattutto con tufo vulcanico di colore chiaro, oggi sono caratterizzati da una poliedricità di colori propri dei mercatici artigianali. Si distinguono, di pueblo in pueblo, per offrire prodotti specifici, dalle ceramiche ai fiori. La coltivazione e commercializzazione dei fiori ha fatto la fortuna di Catarina, un pueblo blanco con tante serre e il “mirador”. Il centro abitato, attraente per le sue peculiarità coloniali, culmina nel punto panoramico che porta lo stesso nome del pueblo. Da qui la vista spazia sulla Laguna de Apoyo, la città di Granada e il vulcano Mombacho. Pranzo in ristorante. A pochi chilometri v’è Granada, la tappa finale della giornata. Pranzo in corso di escursione, cena e pernottamento in hotel   
    Granada pare essere un set fotografico. Vi dedichiamo un’intera giornata iniziando con una passeggiata in carrozze a cavallo per assorbire un poco di una realtà molto coinvolgente data da un’atmosfera assai gradevole che giustifica il suo antico nome di “la Gran Sultana”, in ricordo dell’omonima città spagnola. Sono proprio gli spagnoli a volerne fare, dopo la fondazione nel 1524, un esempio della capacità dei conquistadores di costruire città in grado di durare nel tempo e sfidare la bellezza delle loro stesse città di provenienza. Granada ha sempre mantenuto, nonostante le molte vicissitudini che l’hanno portata più volte a dover essere sostanziosamente ricostruita, un aspetto assai attraente. Ogni volta, gli attenti lavori di restauro sono riusciti a ridare lo smalto tradizionale agli splendidi edifici in “adobe”, mattoni crudi.Al centro della scacchiera con le strade che s'intersecano ad angolo retto sta il Parque Colòn, il parco centrale. Da qui dipartono le vie che percorreremo a piedi per recarci prima al Museo San Francisco. Vi sono conservate memorie storiche tra cui alcune sculture precolombiane dell’Isola Zapatera, che si trova nel Lago de Nicaragua, datate dal IX al XIII secolo. Proseguiamo con la visita della “Torre de la Iglesia de la Merced”. Vi saliamo per osservare la città dall’alto. Dopo il pranzo, un poco di tempo libero è l’occasione per passeggiare piacevolmente tra le tante architetture urbane degne di attenzione.Nel pomeriggio, ci concediamo un’escursione in barca sul lago di Nicaragua per aspettare il tramonto intorno alle Isletas de Granada (isolette di Granada). Sorseggiando e sgranocchiando qualcosa, ci accosteremo a queste isolette di varia grandezza in cui vivono ricchi nicaraguensi e pescatori, ma anche una varia fauna avicola. Il tutto sotto l’occhio attento del Volcàn Mombacho. Pranzo in corso di visita. Rientro a Granada, cena e pernottamento in hotel. 
    Ci trasferiamo con un ferry all’isola di Ometepe nel Lago de Nicaragua, una delle destinazioni naturalistiche più apprezzate del Paese. E’ una meta assolutamente da non perdere per chi voglia apprezzare un luogo naturalistico particolarmente sorprendente. E’ tra le sette meraviglie naturali del mondo? Pare di sì, ma non importa. Ciò che è essenziale è avere la possibilità di andarci. Anche i richiami agli Aztechi i quali ritenevano che qui fosse la loro terra promessa, o a Mark Twain che ne rimase incantato, poco contano. Arrivando lì, quell’isola a forma di 8 i cui due centri dei cerchi si elevano per formare due vulcani, Conceptiòn e Maderas, offre ai viaggiatori che hanno il buon gusto e la fantasia di arrivarvi, spiagge, acque, terre vulcaniche, siti archeologici, musei. Da Granada 70 chilometri di strada percorribili in poco più di un’ora ci portano sino a San Jorge, da dove un ferry impiega un’ora per arrivare al porticciolo di Moyogalpa sull’isola di Ometepe, il cui nome sembra indicare “due colline”, come si può appurare osservando la pianta dell’isola.Poco più a sud del luogo dello sbarco, lungo la litoranea, troviamo il “Museo el Ceibo”. Il museo è piccolo ma non trascurabile, per la presenza di ceramiche, urne funerarie e gioielli rinvenuti sull’isola. Proseguendo sul lato sud del vulcano Conceptiòn vi è la Laguna Charco Verde. Qui, a poca distanza dalla spiaggia, nell’hotel omonimo, consumiamo il pranzo. Attraversiamo poi vari altri villaggi tra cui Altagracia, il centro più rilevante dell’isola, dove si trova un altro museo, per giungere infine al “Ojo del Agua”, una piscina naturale con acque invitanti, dove è possibile fare un bagno o semplicemente rilassarsi. Cena e pernottamento in hotel sull’isola. 
    Dopo la colazione dedicheremo la giornata alla conoscenza dell’isola, un ritmo lento per capire l’unicità di questo luogo che nasconde antiche tradizione e leggende mai smentite.La prima tappa è la visita a Finca Magdalena, un luogo ideale per conoscere meglio il caffè e la storia dell'isola ma prima con un breve trekking raggiungiamo uno dei tanti luoghi nei quali si possono vedere petroglifi e incisioni rupestri di origine preistorica, questi in particolare sono associati all’area del vulcano Maderas. Questa è una chiara indicazione che l'area era conosciuta e abitata da moltissimo tempo. Sempre presso la Finca Magdalena ci avvicineremo all’esperienza e alla cultura del caffè di questa isola, un'escursione per osservare le piantagioni, seguita dalla visita all'area in cui vengono lavorati i chicchi di caffè per osservare le attrezzature utilizzate durante la lavorazione. L’esperienza si conclude con la degustazione di un buon caffè, al termine rientro in hotel prima di tornare in hotel. resto della giornata libero. Pranzo in corso di escursione, cena e pernottamento in hotel. 
    Dopo la colazione rientriamo sulla terraferma con un’altra ora di ferry ci porta a San Jorge. Da qui puntiamo a nord dove 185 km ci dividono da Leòn. Lungo la strada visita di Leòn Viejo, la prima capitale del Nicaragua sepolta da ceneri del vulcano Momotombo nel 1610. Nessuno se ne cura più per circa tre secoli sino al 1967 quando iniziano i lavori di scavo. Nel 2000 è il primo sito in Nicaragua a essere inserito tra i patrimoni UNESCO per la sua importanza come memoria storica del Paese. I resti sono non certo maestosi ma, durante la visita, l’immaginazione e le parole della guida locale, saranno in grado di compensare ciò che gli occhi non possono più apprezzare.La metà più rilevante della giornata è però Leòn, fondata in seguito alla distruzione di Leòn Viejo. Si dice che ribolla come la lava di uno dei tanti vulcani. Culla di rivoluzionari e artisti, roccaforte di sandinisti, luogo natale di Rubèn Dario il più famoso poeta nicaraguense, sede di musei e gallerie d’arte…è la “rivale” di Granada a cui tende a sottrarre il primato della piacevolezza. A differenza di quest’ultima, però, si presenta in modo più sommesso con un’architettura coloniale più decadente. Proprio per questo, secondo alcuni, Leòn è più autentica meno truccata, meno set fotografico. La bellezza di Granada può apparire più sgargiante in grado di affascinare subito, mentre quella di Leòn è fatta per chi sa vedere, e apprezzare, ciò che va scoperto cercando sostanza più che apparenza. Granada è bellezza esplicita, Leòn è energia, forza della cultura. Ne visiteremo gli aspetti più significativi.La cattedrale, la più grande dell’America Centrale, si chiama Basilica de la Asunciòn. E’ stata più volte ricostruita e quella che oggi si ammira è stata terminata alla metà del XIX secolo. E’ in stile “antigueño”, una delle molte varianti del barocco centroamericano. Oltre che l’imponenza, la cattedrale offre memorie storiche culturali e artistiche rilevanti. Vi è la tomba del citato poeta Rubèn Darìo, di altri meno famosi, le Stazioni delle Via Crucis considerate dei veri capolavori, ed El Cristo Negro de Pedrarias, l’opera artistica cattolica più antica del continente.Il museo archivio di Rubèn Darìo è la casa in cui visse il poeta trasformata in museo.  E’ piena di suoi oggetti personali. Ma, Leòn è eclettica e offre anche musei con caratteristiche non usuali come il “Museo de Leyendas y Mitos”, dove, tra le altre opere esposte, spicca una collezione di figure in cartapesta di grandezza naturale che rappresentano personaggi tratti dai miti e leggende del posto. Pranzo in ristorante. Cena e pernottamento in hotel. 
    Sveglia all’alba e partenza per una giornata di trasferimento caratterizzata da un passaggio di frontiera e una navigazione che renderà il vostro percorso piu breve e paesaggisticamente piu bello rispetto al tutto via terra interno con pesanti soste per il doppio passaggio di frontiera in Honduras. Partenza verso il villaggio di Potosi a 117 km circa da Leon, qui espletate le formalità di frontiera imbarco per La Union circa 2h30, secondo le condizioni del mare. Arrivo e superate le formalità doganali e di immigrazione con El Salvador proseguiamo con il nostro nuovo minibus per la capitale San Salvador lontana circa 60 chilometri. San Salvador si trova alle pendici dell'imponente omonimo vulcano San Salvador, noto anche come Quezaltepec. Interessante il centro storico, che nasconde numerosi tesori architettonici e culturali. Arrivo, sistemazione in hotel. Pranzo e cena liberi. Pernottamento. 
    Dopo la colazione incontro con la nostra guida e partenza per la visita a Joya de Cerèn sito archeologico tanto famoso da essere definito come “la Pompei Maya”. E’ il sito archeologico più famoso e importante di El Salvador. Dal 1993 è Patrimonio UNESCO. La sua particolarità sta nel fatto che, al pari di quanto successe a Pompei, vi si trovano, quasi integre, scene di quotidianità preziose per la conoscenza della realtà maya di quel periodo. La città e i suoi abitanti, intorno al 600 d.C., furono sorpresi da un’eruzione del “Caldera” le cui ceneri ricoprirono tutto per secoli. Solo nel 1976 durante alcuni lavori agricoli si scoprono i primi resti della città. Da quel momento gli interventi di scavo hanno riportato a nuova vita case, mobili, magazzini, tavole imbandite e cibo, (tra cui la manioca che per la prima volta diede conferma della presenza di questo tubero nell’alimentazione degli americani). Nel pomeriggio proseguimento per Suchitoto una deliziosa cittadina sulle rive del Lago Suchitlan. Un’atmosfera moderatamente internazionale, le strade di ciottoli e le case splendidamente ristrutturate e colorate non sembrano aver sofferto molto durante la guerra civile. Suchitoto è un comune dall'identità molto forte tanto da avere un proprio inno, uno stemma e una loro bandiera.Arrivo sistemazione in hotel. pranzo e cena inclusi. Pernottamento. 
    In lingua “Nahuatl” Suchitoto significa “Flower bird”, per alcuni, però, il nome indicherebbe “nobile” o avrebbe riferimento a un fiore a forma di uccello. Sia come sia, ognuno di questi significati ben si adatta al luogo per la “signorilità” e la “grazia” che lo caratterizzano. Ha mantenuto un patrimonio architettonico notevole anche per la sua lontananza dalle zone sismiche più attive del Paese.  Il terremoto che nella metà dell’Ottocento colpisce San Salvador, convince molte famiglie della borghesia locale a trasferirsi proprio a Suchitoto. Ciò ha determinato la comparsa di una delle due sue peculiarità sociali. L’altra è la presenza di una componente “illuminata e progressista” che ha contribuito notevolmente a fare della cittadina uno dei centri più attivi durante la guerra civile. Iniziamo la giornata con la vista del visita cernto di Suchitoto, la Plaza Centenaria, da cui dipartono le strade lastricate. La Chiesa di Santa Lucia si mostra subito a lato della piazza con la facciata bianca, la cupola ricoperta di porcellane, i rivestimenti interni in legno. Poi si può camminare tra portici, Parco Centrale e quello di San Martin, negozi…con gratificante rilassatezza. La zona nord ovest della cittadina offre vedute del Lago di Suchitlàn. Ci rechiamo anche in una “hacienda añilera” per conoscere il processo artigianale di produzione “dell’añil” e di colorazione delle stoffe, tradizionale attività del posto. Si tratta di una sostanza colorante azzurra ottenuta in genere per macerazione di foglie di xiquilite o “indigofere” da qui il nome del colore “indaco in uso fin dai tempi degli antichi Maya. Pranzo in corso di escursione. Resto della giornata libero a disposizione. Cena libera e pernottamento. 
    Dopo la colazione al mattino presto escursione per un fantastico “bird watching tour” in barca all’Isola degli Uccelli nel Lago di Suchitlan. Questo lago, il più esteso del Salvador, di oltre 130 chilometri quadrati, ospita una notevolissima varietà di uccelli che qui nidificano o transitano, approfittando delle tante ospitali isole che punteggiano il grande specchio d’acqua. Al termine partenza per Copan in Honduras, lontana 250 km (circa 4 ore). Arrivo nel pomeriggio e sistemazione in hotel. Resto della giornata libero a disposizione. Pranzo in corso di visita e cena libera.  
    Occupiamo la mattinata con la visita di Copàn Ruinas, definito “l’Ateneo del Mondo Maya”. Si trova a tre chilometri dal paese e costituisce l’apice dell’incontro con la grande storia maya del nostro itinerario centroamericano.  Abitato da prima del X sec. a.C.  vede il massimo splendore dal VII al IX secolo d.C. C’è chi afferma che la sua scoperta abbia rappresentato per l’archeologia un passaggio non meno fondamentale di quello dell’assai più famosa Tikal. In ogni caso, Copàn è certamente un tassello fondamentale per completare la conoscenza del meglio che esprime visivamente la cultura maya in tutta l’America Centrale. In particolare, la Scalinata dei Geroglifici, oltre ad avere importanza rilevantissima storica e culturale, a nostro giudizio è in assoluto tra le opere più belle del mondo maya. Il tutto è circondato da un’ombrosa foresta che aggiunge interesse alle rovine sperse in una vasta area. Le iscrizioni sulla gradinata, “i glifi”, hanno consentito notevoli passi avanti nella comprensione di aspetti storici e della stessa particolare scrittura maya. La sua significatività è certificata anche dall’essere inserita nella lista patrimoni UNESCO.Ne visiteremo i luoghi più significativi, tra cui la Gran Plaza, le steli dei Signori di Copàn, il Campo de la Pelota, il Tempio delle Iscrizioni. L’era di maggior sviluppo di Copàn si ha alla fine dell’VIII secolo e il suo declino assume forme evidenti nel XIII. Pare appurato che sia legato alle insufficienti risorse alimentari per una popolazione cresciuta eccessivamente, date le caratteristiche della regione. L’abbandono che ne segue permette alla giungla di impossessarsi delle architetture.Migliaia sono i resti, ma solo la minor parte è stata riportata alla luce e restaurata. Molto materiale è ancora sommerso sotto vari strati di terreno. La sovrintendenza del posto prevede che la visita si svolga con una guida locale, quasi sempre in lingua spagnola, non sempre in possesso di congrue informazioni. Gli occhi godranno di ciò che l’orecchio potrebbe non apprezzare pienamente. Terminata la visita partenza per la frontiera di El Florido limite che ci separa dal Guatemala. Proseguimento per bella e mondana Antigua. Arrivo nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel. Pranzo e cena inclusi. Pernottamento 
    Dopo la colazione, mattina libera per chiudere questo fantastico tour tra le via acciottolate e colorate di questa magnifica cittadina coloniale patrimonio dell'Umanità. Nel primo pomeriggio trasferimento all’aeroporto di Guatemala City e imbarco sul volo per l’Italia. Pranzo libero, cena e pernottamento a bordo. 
    Arrivo a Madrid e coincidenza per la destinazione finale.    1. El Salvador, murales                    2. Lago Suchitlan                           3. Granada  

    Perché con noi

    • Tour Leader esperto dall'Italia per tutta la durata del viaggio
    • Nicaragua, El Savador, Honduras e Guatemala uno spaccato dell'America centrale tutto in un viaggio
    • Dormiamo due notti nell'Isla de Ometepe
    • Attraversiamo il glofo de Fonseca tra Nicaragua e El Salvador
    • Buone sistemazioni e tutte le escursioni sono private

    I nostri esperti

    Esperto Kel 12

    Dal 14  agosto  2023 al 26  agosto  2023

    FRANCESCA PALMIOLI

    Dal 9  novembre  2023 al 21  novembre  2023

    FRANCESCA SERAFIN

    Dal 28  dicembre  2023 al 9  gennaio  2024

    Approfondimenti di viaggio

     L’IMPEGNO PER UN TURISMO SOSTENIBILE Promuoviamo lo sviluppo di una coscienza sostenibile da sempre. Da molto prima che la parola sostenibilità diventasse tendenza. Favorire un turismo che non consuma, sfiora e valorizza ciò che incontra. Visitare i luoghi cercando di lasciare tracce minime del proprio passaggio sono tra i primi punti della nostra “Carta Etica del Viaggio e del Viaggiatore”, documento redatto nel 2006 e consegnato a tutti i viaggiatori prima della partenza, [...]