• ORISSA E BIHAR, GLI STATI ORIENTALI

    INDIA

  • ORISSA E BIHAR, GLI STATI ORIENTALI

    INDIA

    Viaggi con Esperto

    Durata 14 GIORNI
    Partecipanti MINIMO 8 MASSIMO 13  PARTECIPANTI
    Partenze

      2023

    • Dal 21  dicembre  al 3  gennaio  

    A PARTIRE DA:  

    5.350€

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    India

    ORISSA E BIHAR, GLI STATI ORIENTALI

    Iniziando dal cosiddetto "triangolo sacro", dove si ergono gli antichi templi di Bhubaneswar, il Tempio del Sole di Konark  e la città sacra di Puri e terminando dove il sacro è rappresentato dai semplici feticci nel cuore dei villaggi, riteniamo di poter appassionare sia chi è particolarmente attratto dall’ architettura indiana sia  chi è curioso di vedere l’ India dei villaggi sfuggita nei secoli passati alla omologazione culturale condotta dai governi indù e poi da quelli dei conquistatori islamici. Cosa sono davvero queste realtà tribali dell’Orissa? Sono gruppi di popolazioni, piuttosto ridotte di numero, che nei secoli passati  si sono isolate sulle montagne, in luoghi non facilmente raggiungibili da invasori provenienti dai territori confinanti o da invasori stranieri.  Oggi, le zone più in alto dei pendii montagnosi  sono aree “protette” ed  interdette, dal governo, agli stranieri; l’ unico modo per vedere le persone di questi  villaggi è quello di frequentare i mercati che  loro raggiungono settimanalmente. Bisogna sottolineare che  tutto il territorio interno  dell’ Orissa è abitato da etnie, anche quello collinare o di pianura.  Ogni villaggio appartiene ad una etnia e ne porta il nome e ne mantiene determinate tradizioni e tutti sono fortemente legati alla figura dello sciamano ed ad una religione animista, ma la maggior parte di queste comunità vivono ormai  in una sorta di limbo , una terra di confine tra il feticcio sciamanico e la motocicletta, tra le storie magiche raccontate ai bambini e le scuole governative dove i villaggi non sono atro che punti infinitesimali nella grande carta geografica  dell' India.

    Dall’Orissa, passando allo Stato del Bihar, si volta completamente pagina; si entra in un contesto assolutamente diverso. Il Bihar, presso le valli dei grandi fiumi dell’India settentrionale, è il  territorio del passaggio storico di pellegrini alla ricerca dei momenti cruciali  della vita del Buddha e fu la sede  dei più antichi e rinomati centri scolastici buddisti dove , accanto a  materie di studio classiche,  si andarono formulando  quelle pratiche di meditazione che diedero corso alle più misteriose correnti di eremitaggio del mondo himalayano. Ancora oggi, i fedeli spesso affollano il posto leggendario dove il Buddha ebbe l’illuminazione, un luogo  che racconta una storia tormentata ed  emana veramente un forte  senso di spiritualità e di mistero. In certi momenti del tardo pomeriggio l’ambiente sacro è molto suggestivo. Come al tempio di Jokhang a Lhasa, come allo stupa di Boudnath a Kathmandu, il tardo pomeriggio è l’ora più propizia per la preghiera, l’ora del raccoglimento che coincide con l’affievolirsi delle luci al calar del sole.

     

    ITINERARIO

    Partenza da Milano Linate via Roma Fiumicino con volo Ita Airways per Delhi con arrivo alle due di notte. Trasferimento in Hotel vicino all’aeroporto.   
    In mattinata volo per Bhubaneshvar.  Nel pomeriggio escursione verso i siti di Udaigiri e Khandagiri. Sono luoghi molto frequentati, in certe giornate, dal turismo locale. Essi consistono di una serie di scavi nella formazione collinare di pietra arenaria. Le grotte più antiche risalgono al II sec. avanti Cristo. e sono dedicate a figure jainiste. La famiglia reale della dinastia Kalinga che finanziò la parte più importante degli scavi, ha lasciato una scritta di 117 righe, presso una delle grotte, che racconta i fatti storici del regno a cavallo del 168 AC e 153 AC cioè la fase di governo del re Kharavela che fu il più famoso della stirpe. Oggi la collina rocciosa di Udaigiri è un sito archeologico invece la collina di Khandagiri è un luogo religioso di pellegrinaggio induista.Pensione completa. N.B. informiamo che questa giornata potrebbe risultare piuttosto pesante dopo un volo intercontinentale e successivo volo nazionale. Scelta effettuata per poter svolgere l’itinerario nel periodo delle nostre vacanze natalizie in coincidenza con i giorni di mercato dell’Orissa. 
    Bhubaneswar è una città popolosa con traffico talvolta molto intenso, come d’altra parte molte altre città indiane. Il centro ha un patrimonio templare molto importante. Alcuni templi sono come soffocati nel nucleo cittadino altri invece sono stati salvati dal ministero  dei beni culturali oppure , essendo tutt’ora aree di grande passaggio di fedeli, si sono salvaguardate grazie alla loro persistente sacralità.Dedicheremo la mattina alla visita dell’insieme architettonico che comprende tre piccoli corpi templari  conosciuti col nome di Parasurameshwara, Suddeshwar e  Mukteshwar, che sono i più significativi , architettonicamente parlando , perché rappresentano i tasselli base della evoluzione architettonica dell’ India centro-orientale. Poco distante da questo insieme si sviluppa l’area sacra del grande tempio “Lingaraj Mandir” la cui cupola raggiunge i cinquantaquattro metri , ma il cui ingresso è  riservato ai soli indù.Nel pomeriggio faremo la visita al museo dedicato alle tribù dell’Orissa, bella struttura moderna con una collezione significativa di opere artigianali ed esempi decorativi delle diverse etnie, alcune delle quali, avremo occasione di conoscere direttamente durante il nostro itinerario.Pensione completa. 
    Il viaggio prosegue per Konark per ammirare lo straordinario tempio di Surya, il dio del sole. Il complesso, protetto dall’ Unesco è una delle strutture architettoniche più straordinarie dell’ India. L’ insieme è composto di tre blocchi allineati: il corpo delle danzatrici, il luogo della preghiera ed infine il Sancta Sanctorum sormontato da una cupola vertiginosa che col tempo è andata completamente distrutta.I diversi blocchi sono scolpiti con bassorilievi che raccontano momenti diversi della vita politica e religiosa del regno e sono affiancati, ai due lati esterni, da ventiquattro rappresentazioni di grandi ruote di carro. Il grande carro del dio sole si muove idealmente verso oriente. Dopo la sosta pranzo, continuiamo il nostro viaggio in direzione del villaggio di Raghurajpur.Questo villaggio è conosciuto per alcune forme di creazioni artigianali semplici, ma molto antiche e tradizionali.  La forma più importante è il  disegno o la scrittura su listelli di foglia di palma ( gli antichi testi religiosi, prima dell’ introduzione della carta, erano su questo tipo di materiale). La forma più folcloristica e naif è rappresentata  invece dai  “Patachitra” ovvero disegni colorati su tele di cotone che riprendono le figure  e le geometrie più tradizionali ispirandosi alle sorgenti creative “tribali”. Nel villaggio di Raghurajpur si trova la modestissima casa del maestro artigiano. Questo personaggio è il detentore della conoscenza delle arti tradizionali. Molti giovani dalle campagne circostanti si recano presso la sua casa per l’apprendimento di questa pratica artigianale antica. L’ insegnamento non si limita solamente al disegno o al colore ma anche alla recitazione dei mantra o, nel caso dei bambini, alle diverse posture della danza…Quelle sessantadue posizioni della danza che sono rappresentate nei bassorilievi intorno al corpo anteriore del tempio di Konark sono le posizioni apprese e praticate dai bambini (maschi) e sono quelle danze religiose che accompagnano le grandi feste annuali. Il viaggio prosegue verso Puri, città affacciata sul golfo del Bengala e  uno dei luoghi più sacri del pellegrinaggio indù. Le terre di Konark e di Puri sono i lembi della costa orientale che vedono per prime il sorgere del sole sul continente indiano.Pranzo in ristorante e cena in Hotel. 
    Dedichiamo la mattinata alla visita del tempio Jagannath. In realtà l’accesso alla parte interna del tempio è vietata ai non indù, ma l’area sacra è molto più ampia del solo nucleo templare. Il percorso che circonda il tempio è molto vivace e curioso così animato come è di pellegrini, bancarelle, ristoranti di strada.  Puri, conosciuta anticamente col nome di Purushottam, e con tale nome citata nei testi sacri, è considerata la casa del “Dio dell’Universo” appunto “Jagannath”. La figura che si trova nel Sancta Sanctorum del tempio sarebbe la rappresentazione del dio Visnu ma in questo caso si manifesta in reincarnazioni piuttosto inusuali per l’ambito indù. L’ aspetto più peculiare è il fatto che queste rappresentazioni sono un raro e chiaro esempio di affiliazione delle credenze religiose tribali dell’ Orissa  alla religione induista.  Le forme che sono nate da questa affiliazione sono sculture, disegni e colori assolutamente tribali e locali e non hanno nulla a che spartire con le rappresentazioni classiche induiste di queste stesse divinità.Al termine della visita lasceremo Puri diretti verso Gobalpur. La strada scendendo verso sud talvolta lambisce la zona costiera affacciandosi sul golfo del Bengala o sul lago Chilika che è una sorta di laguna divisa dal  mare  da una striscia di sabbie lunga un centinaio di chilometri.Nel tardo pomeriggio arriveremo a Gobalpur, spiaggia che guarda il continuo infrangersi delle onde del golfo del Bengala. dove sarà il nostro pernottamento.,Questo centro sarà, per noi, l’ultimo insediamento lungo la zona costiera perché nelle giornate successive, il nostro viaggio si indirizzerà verso le parti interne della regione, tra le pianure e le colline delle aree tribali.Pranzo in ristorante e cena in albergo. 
    Il percorso che dalla costa del golfo del Bengala ci porta verso il territorio più interno dello Stato sfiora villaggi di una etnia che è nota col nome di Sahora. La sosta in alcuni di questi villaggi consente l’avvicinamento mentale a quelle che sono le realtà oggettive di queste popolazioni che guardano con un occhio alle spalle, le loro antiche abitudini e con l’ altro occhio la modernità crescente del Paese. Più i villaggi sono vicini alle strade di scorrimento e, come è facilmente comprensibile, più sono scossi dal cambiamento. Nel pomeriggio si attraversa il fiume Bangshadara e dopo poche ore si raggiunge la città di Rayagada, il centro di appoggio per il pernottamento per raggiungere il giorno successivo il primo mercato del nostro programma.Pranzo al sacco.Cena e pernottamento in un hotel semplice e spartano. In questa zona non ci sono buone strutture in grado di ospitare gruppi. 
    Si parte presto per assaporare l’atmosfera del pittoresco mercato settimanale di Chatikona (che si tiene solo al mercoledì) con le minoranze dei Dhongariya Kondh. Le donne, molto belle e talvolta tatuate, indossano con innata eleganza numerose collane in ottone e alluminio e tre anelli alle narici. Tengono raccolti i capelli con delle piccole spille e minuscoli falcetti e le mani e le braccia sono ornate da anelli e numerosi braccialetti con decorazioni a rombo che rappresentano il sangue dei sacrifici rituali. Si attraversano paesaggi collinari e si sosta in alcuni villaggi dove è molto diffusa la produzione manuale di ceste di bambù. Nel tardo pomeriggio si raggiunge Semiliguda. Rispetto alla quota di Rayagada siamo risaliti di circa cinquecento metri.Pranzo in albergo a Rayagada.Cena e pernottamento in un hotel semplice e spartano di Similiguda. In questa zona non ci sono buone strutture in grado di ospitare gruppi. 
    Lasciando il centro cittadino, si impiegano circa due ore per raggiungere il mercato di Onukudelli.  E’ un area mercatale divisa in due aree ad una distanza di circa un chilometro l’una dall’ altra. Lo spazio di mercato più piccolo è quello più vicino alle colline da dove arrivano le persone della tribù Bonda che scendono dai villaggi portando, soprattutto, i carichi di bevande alcoliche che sono la loro specialità artigianale  prodotta col fiore di certi  alberi.“Questa popolazione, che più di qualsiasi altra ha mantenuto gli usi e i costumi tradizionali, chiama sé stessa Remo, parla una lingua difficile e incomprensibile alle altre tribù e ha sviluppato un’efficiente tecnica di coltivazione del riso a terrazze sulle pendici delle colline. Vengono chiamati il “popolo nudo” perché le donne indossano soltanto una striscia di stoffa intorno ai fianchi chiamata “ringa”, il petto nudo è coperto da numerosissimi fili di perline che utilizzano anche per ricoprire il capo completamente rasato.”Tra tutti i gruppi etnici di questa area dell’ Orissa, le donne della  tribù  Bonda sono le più interessanti , fotograficamente parlando, proprio per la varietà di colori di questa massa di collane di perline  che coprono loro il petto. Degli uomini, si dice invece che siano molto suscettibili ed aggressivi e che ancora pratichino , nell’ intimità dei loro villaggi di montagna , delle riti  tribali molto cruenti.Nelle aree circostanti il mercato di Onkudelli vive un ‘ altra tribù che porta il nome di Gadabba ed è composta da diversi sottogruppi. Uno di questi sottogruppi si chiama Hollar. È una comunità interessante ma veramente in via di estinzione. Le poche donne del gruppo indossano grandi collari metallici di alluminio. Questa decorazione appartiene ormai alle donne più anziane ed è andata in disuso per le ragazze giovani.Durante il rientro verso Similiguda, faremo sosta a qualche villaggio che si trova lungo il nostro percorso. Si tratta di villaggi, in questo caso sempre appartenenti all’etnia Gadabba, interessanti da vedere perché sono realtà la cui economia   ancora mantiene ancorate ad un certo ritmo di vita e ad una dimensione che è lontana da quella moderna dei “consumi”. Pranzo al sacco e cena in hotel. 
    Si lascia Semiliguda e dopo pochi chilometri si giunge al mercato di Kunduli. Mercato piuttosto grande ed interessante. L’ area mercatale è preceduta dal mercato dei bovini e poi si apre sull’ insieme dove le diverse merci: vasi di terracotta, vestiti, verdure, sementi, cesti, si dividono gli spazi. Il mercato si conclude infine nell’ area dove avviene la vendita dei caprini. È un mercato molto vivace ma non caratterizzato dalla presenza di figure tribali provenienti dai villaggi isolati come nei mercati visti precedentemente. Si tratta di gente appartenente alla tribù Paroja molto dedita alla produzioni agricola di ortaggi e molto più amalgamata con la popolazione delle cittadine dell’Orissa .Al termine della visita, si intraprende la strada che ci porta all’ ingresso dello  Stato confinante, quello dell’ Andra Pradesh, per raggiungere infine  il centro di Visakapatna dove si trova l’ aeroporto.La distanza tra Semiliguda e Visakhapatnam è di 180 chilometri. La strada attraversa zone collinari in saliscendi frequenti e scavalca  un passo, ad 800 metri di quota ,della catena montuosa “Salur" , che si frappone tra lo Stato dell’ Orissa e quello dell’ Andra Pradesh. Dopo il passo, in forma zigzagante il percorso scende verso la cittadina di Saluru, a circa 400 metri di quota, dove si trova il punto  di controllo burocratico tra i due Stati indiani. Nel pomeriggio avanzato dei giunge infine all’aeroporto di Visakhapatnam.Volo per Delhi, arrivo e trasferimento in Hotel. Pranzo in ristorante lungo il percorso verso Visakhapatnam, cena e pernottamento in Hotel. 
    Volo da Delhi diretto a Gaya della di un’ora e mezza (potrebbe essere previsto nel primo pomeriggio, l’orario verrà riconfermato in prossimità della data di partenza). Trasferimento a Bodhgaya che dista pochi chilometri dall’aeroporto. Trasferimento in Hotel.Bodhgaya è il luogo, sacro, fondamentale nella storia del buddismo. Secondo tutte le informazioni storico-leggendarie, questo è il posto dove Sakyamuni raggiunse quello stato, chiave della sua evoluzione spirituale, che viene chiamato “Illuminazione”. Da quel momento egli prese il nome di “Buddha”.Pranzo al sacco o libero in aeroporto (dipende dall’orario del volo).Cena e pernottamento in Hotel.  
    Se esiste un posto che ogni credente buddista, nel corso della sua vita, vorrebbe poter visitare, questo è proprio il sito di Bodhgaya.  Tale affermazione non è casuale, migliaia di tibetani, residenti in Cina, ancestralmente legati alla vita del Buddha, non hanno mai avuto questo privilegio.Vi sono due punti fondamentali da visitare in quest’area sacra, il primo è nel centro cittadino dove si trova il luogo vero e proprio della Illuminazione ed il secondo ad un’ora circa di distanza dal centro dove, nella parete della formazione montagnosa, si trova la grotta dove Sakyamuni avrebbe vissuto per anni prima di raggiungere il momento di svolta  della sua vita spirituale; questo sito è conosciuto con il nome di Dungeswara.Un grande tempio è sorto accanto all’ albero di Ficus Religiosa dove il Buddha 2500 anni fa conobbe il suo momento “Magico”.   Il posto è frequentato, durante la stagione invernale, da migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo buddista asiatico, ma soprattutto da esuli tibetani, ed è, anche per questo, molto suggestivo, i tibetani sono i più “veri”! Bodhgaya, tra i centri sacri del buddismo, nonostante sia il luogo tra tutti il più importante è il meno frequentato dai turisti stranieri e questo soprattutto a causa della insufficienza della rete stradale che la collega al resto dell’India. NB: Tutta l’area intorno al tempio sacro è chiusa al traffico e l’ avvicinamento può essere fatto solo a piedi o in ricshaw. All’ interno dell’area sacra è proibito usare videocamere o smartphone. Solo l’uso della semplice macchina fotografica è consentito.Pensione completa in Hotel. 
    Lo Stato indiano del Bihar prende il suo nome dal termine in lingua sanscrita “Vihara” che significa “Comunità monastica”, “Monastero”. Al fianco dello Stato dell’Uttar Pradesh, il Bihar è la regione dove si sviluppò quasi interamente la vita storica del fondatore del buddismo. Qui nacquero e si svilupparono i maggiori centri di studio della lingua sanscrita e della filosofia buddista. Nalanda, il sito che visiteremo durante questa giornata, è conosciuto come la più importante università buddista prima che le invasioni mussulmane del XII secolo la riducessero in rovine. Abbiamo numerose testimonianze storiche di eruditi stranieri che, dopo viaggi lunghissimi, approdarono a Nalanda per apprendere i fondamenti filosofici della religione. Questi viaggiatori, spronati dalla volontà di ricerca della verità religiosa, hanno lasciato descrizioni dell’università, nel VII secolo, come di un mondo entusiasmante per gli studi che vi si compievano.  Nalanda, nei secoli prima della distruzione, arrivò ad ospitare forse fino a diecimila monaci, era il centro scolastico più ambito per quegli studenti che avessero voluto realizzare la perfezione della conoscenza filosofica.Dopo la visita al sito di “Nalanda ed al museo archeologico ad esso associato, si parte alla volta di Patna.Patna, capoluogo dello Stato del Bihar è un centro cittadino molto disordinato e caotico. Essendo le strade poco scorrevoli e spesso interrotte da lavori di ricostruzione (che durano anni!), occorre calcolare circa tre o quattro ore di autobus per compiere il percorso.  Pranzo al sacco, cena e pernottamento in Hotel.  
    Al mattino è previsto il volo diretto a Delhi della durata di circa due ore (l’orario verrà comunicato in prossimità della data di partenza).Arrivo a Delhi e trasferimento all’Hotel Le Meridien dove le camere saranno a disposizione dalle ore 14.00 fino al trasferimento notturno previsto dopo la mezzanotte.Secondo l’orario d’arrivo del volo Patna-Delhi potrà essere organizzata una visita ad alcuni siti della città.Pranzo libero. Cena in Hotel. 
    Volo Ita Airways diretto a Milano Linate via Roma Fiumicino. 

    Perché con noi

    • Viaggio che include le aree più interessanti dell'Orissa e mercati dove si incontrano varie popolazioni tribali
    • In Orissa si viaggia con fuoristrada Toyota con tre passeggeri per auto, con il posto finestrino garantito
    • Alla fine del viaggio lo Stato del Bihar, alla ricerca della vita del Buddha

    I nostri esperti

    GIOVANNI DARDANELLI

    Dal 21  dicembre  2023 al 3  gennaio  2024

    Approfondimenti di viaggio

     Segnaliamo che il Dipartimento del Turismo e Cultura dell’Orissa a partire dal febbraio del 2012 ha imposto delle nuove regole comportamentali a tutela dei villaggi tribali. L’intento di tali limitazioni è quello di tutelare le popolazioni locali e preservarne l’autenticità e cultura.  Permessi: per accedere all’ aerea tribale è necessario inviare la copia del passaporto e del visto di ingresso in India almeno 3 settimane prima della partenza: è indispensabile quindi [...]