- L’IMPEGNO PER UN TURISMO SOSTENIBILE
Promuoviamo lo sviluppo di una coscienza sostenibile da sempre. Da molto prima che la parola sostenibilità diventasse tendenza. Favorire un turismo che non consuma, sfiora e valorizza ciò che incontra. Visitare i luoghi cercando di lasciare tracce minime del proprio passaggio sono tra i primi punti della nostra “Carta Etica del Viaggio e del Viaggiatore”, documento redatto nel 2006 e consegnato a tutti i viaggiatori prima della partenza, in cui si riassumono principi, buone regole e attenzioni che possono contribuire a salvaguardare il pianeta e i popoli che lo abitano. Ad esempio, i comportamenti da adottare con la plastica: la battaglia del momento, una lotta che ci è particolarmente cara, come dimostra anche il kit da viaggio sostenibile che regaliamo alla partenza per sensibilizzare, e che comprende:
- una borraccia da portare con sé, per scoraggiare l’uso delle bottigliette d’acqua di plastica
- buste portadocumenti realizzate in carta Ecophilosopy, senza utilizzo di colla, e stampate con inchiostri ad acqua. Interamente riciclabili
- Complessivamente il viaggio è intenso, specie in alcune giornate relativamente a trasferimenti, visite e voli interni, con i necessari adeguamenti circa le sveglie, l’ora di arrivo in hotel e dei pasti che potrebbero non effettuarsi nelle ore canoniche. In ogni caso, in generale, il tempo a disposizione è sufficiente per le visite ed eventuali occasioni di tempo libero da dedicare agli acquisti o a un personale approccio alla realtà locale.
- Molti trasferimenti vengono effettuati con voli interni. La particolare conformazione del Cile e le grandi distanze non permettono infatti scelte diverse. E’ necessario un buono spirito di adattamento a tempi dettati da questo tipo di trasferimento che però è l’unica possibilità per visitare le tre zone che abbiamo programmato (deserto di Atacama, la Patagonia, l’Isola di Pasqua.
I trasferimenti terrestri invece sono così distribuiti:
A Santiago:
da 10 a 14 passeggeri – bus da 33 posti o similare durante i trasferimenti da e per l’aeroporto e minivan da 19 posti o similare durante le escursioni
In Patagonia:
da 10 a 14 passeggeri – bus da 27 posti o similare
Ad Atacama:
da 10 a 14 passeggeri – bus da 19 posti o similare durante i trasferimenti da e per l’aeroporto con veicolo di appoggio per il trasporto dei bagagli; minivan da 19 posti o similare durante le escursioni
All’Isola di Pasqua:
da 10 a 14 passeggeri – bus da 16 posti o similare durante i trasferimenti da e per l’aeroporto e veicolo di appoggio per il trasporto bagagli; minivan da 16 posti o similare durante le escursioni
- Nota: la partenza di questo viaggio è prevista esclusivamente da Milano Malpensa con voli Latam. Per partenze da altre città, è necessario raggiungere Milano con un volo nazionale (su richiesta di disponibilità e quotazione).
- Segnaliamo che generalmente il costo dei servizi nell’Isola di Pasqua è superiore alla reale qualità dei servizi offerti. In generale l’isola dispone di strutture 3* piuttosto basiche. Solo pochi hotel sono reali 5*. Abbiamo scelto di non optare per questa tipologia di sistemazione per non inficiare ulteriormente sul costo del viaggio di gruppo. Sicuramente il fascino di soggiornare su questa isola così lontana dal nostro mondo e così piena di storia e di mistero, è già di per sé una grande esperienza che può compensare il soggiorno in una struttura semplice ma collocata in ottima posizione centrale.
Gli hotel definitivi saranno riconfermati nel Foglio Notizie circa 20 giorni prima della partenza.
- Tutte le visite e le escursioni sono private con guide locali in italiano a Santiago, in Patagonia e ad Atacama, ad eccezione della navigazione nel fiordo Ultima Esperanza (visita collettiva con guida multilingua spagnolo/inglese). Sull’Isola di Pasqua le visite sono private con guida multilingua spagnolo/inglese.
- Il clima dell’Isola di Pasqua è di tipo subtropicale umido tutto l’anno, influenzato dai venti e dalle correnti marine. Le temperature dell’isola presentano solo piccole variazioni stagionali. Gennaio, febbraio e marzo sono i mesi più caldi con temperature medie massime attorno ai 26° e temperature medie minime attorno ai 21°. Si consiglia un abbigliamento comodo e leggero, scarpe sportive e un impermeabile sempre a disposizione.
- Sull’altopiano della Patagonia il clima è freddo e secco, l’estate cilena è corta ed è caratterizzata da giornate molto lunghe. La temperatura massima in estate raggiunge in media i 20°, mentre la temperatura minima può arrivare a 5°. Durante i mesi estivi la presenza di vento è frequente. La sensazione termica che il vento produce è che la temperatura ambientale scenda di 6/7°. E’ pertanto consigliabile portare con sé capi di abbigliamento caldi per essere pronti ai repentini cambi di temperatura. Raccomandiamo di equipaggiarsi con:
- una felpa pesante
- un pile
- guanti di lana
- calzettoni di lana
- cappello di lana e copricapo che protegga dal sole
- occhiali d’alta montagna (consigliati quelli con protezione laterale) con filtro UV
- scarpe comode da montagna
- burro di cacao e creme solari a protezione totale
MANCE
Prevedere circa 120 Euro di mance a persona (per un gruppo minimo di 10 persone) per guida, autisti e personale di servizio in generale, da consegnare all’accompagnatore in corso di viaggio. L’accompagnatore provvederà a distribuirli secondo gli usi locali, tenendo opportunamente informati i viaggiatori. L’importo delle mance è indicativo e può variare in base al numero complessivo dei partecipanti al viaggio e in base al livello di soddisfazione per il servizio ricevuto.
PROBLEMI DI ALTA QUOTA (mal di montagna o soroche)
Mal di Montagna Acuto
Colpisce il 30% delle persone a 3.500 metri e il 50% a 4.500 metri, ma una quota di fortunati (25% della popolazione) definibili come ‘rapidi acclimatatori’ ne è indenne. In generale si tratta di un problema da non enfatizzare, in quanto di norma caratterizzato da sintomi lievi e passeggeri, ma da non sottovalutare, perché comunque richiede un intervento tempestivo.
Sintomi
Cefalea intensa soprattutto frontale; nausea e vomito; spossatezza e senso di mancamento; difficoltà di respiro (migliora seduti); in qualche caso tachicardia. Questi sintomi insorgono dopo circa 7-12 ore dall’arrivo in quota e durano un paio di giorni, ma possono insorgere anche in modo imprevisto a distanza di giorni. In particolare la cefalea e la nausea debbono costituire un campanello d’allarme, perché in quota quasi sempre indicativi. A tal proposito alcuni “viaggiatori” tardano a denunciare il proprio malessere per orgoglio, attribuendolo alle più disparate quanto improbabili cause, mettendo a serio rischio la propria salute.
Prevenzione
In primo luogo occorre garantire un congruo acclimatamento, prediligendo itinerari che salgano gradatamente. Importante un’alimentazione energetica, ma facilmente digeribile, con una buona quantità di liquidi; senz’altro da bandire alcolici e sigarette. Alcuni ricorrono anche a scopo preventivo a un blando diuretico come l’acetazolamide (Diamox), che con la sua azione acidificante contrasta l’alcalosi metabolica (1/2 cps 2 volte al giorno per 5-6 giorni oltre i 4000 metri); tale soluzione non è tuttavia da tutti condivisa e soprattutto deve essere adottata solo dietro prescrizione medica per le possibili controindicazioni (soggetti ipotesi e con instabilità pressoria, allergie ai sulfamidici, gravi insufficienze epatiche e renali).
Terapia
Riposo per 1-2 giorni; liquidi zuccherati per assicurare una buona diuresi; 2-3 tazze di mate de coca zuccherato (oltre che analgesico ed euforizzante, è altamente indicato per la capacità di ridurre proprio la frequenza respiratoria e cardiaca). Anche a questo scopo i locali usano masticare foglie di coca. Controindicati invece i cardiotonici e gli spray nasali antistaminici per la loro azione tachicardizzante ed ipertensiva, nonché i sonniferi, analgesici e psicofarmaci.
In caso di sintomi più severi praticare l’ossigenoterapia e, dove possibile, scendere di quota, giacché spesso anche la perdita di soli 500 metri può rivelarsi risolutiva.
Complicanze
In qualche raro caso si arriva all’edema polmonare. In presenza di tali sintomi contattare subito un medico.